23/11/2011 11:39 CEST - ATP Finals
Roger Federer - 22.11.2011
Traduzione di Alessandro Mastroluca
Credo che siamo tutto un po’, come dire, sorpresi. Resti senza parole quando giochi così bene?
Un po’ sì. Sono molto felice. Naturalmente, è stato un gran match per me, dall’inizio alla fine. Sono riuscito a fare quello che speravo: dominare da fondo, giocare vicino la riga, servire bene, anticipare. Stasera ci sono riuscito. Non sempre ha funzionato. In passato ho sentito la potenza di Rafa, perciò questa è una grande vittoria per me, chiaramente.
Hai esorcizzato qualche demone psicologico contro Rafa stasera?
Ho sempre saputo che potevo battere Rafa. Il problema è che a volte è difficile riuscirci perché lui ha un grande impatto su come vanno le partite. Più veloce è il campo, più divento favorito io. Ma qui il campo non è velocissimo. Tuttavia sono contento di essere riuscito a usare le condizioni di gioco a mio vantaggio. Forse Rafa non ha giocato al meglio stasera. Ma su un campo indoor succede tutto velocemente. Per me è stato un gran match. Sono molto felice di essere riuscito a dare una svolta dopo la brutta sconfitta di Miami e quella, meno pesante, di Madrid.
Quali differenze senti quando affronti Rafa indoor rispetto alle altre superfici?
Sulla terra e sull’erba ci sono più cattivi rimbalzi ed è più difficile colpire in controbalzo, di mezzo volo, da fondo. Oggi ho tirato alcuni rovesci così e nei momenti chiave sono riuscito a non indietreggiare, a darmi tempo, Questo aiuta, anche se qualche occasionale cattivo rimbalzo c’è anche al coperto. Non so, penso che la grande differenza sia che indoor il gioco è più veloce.
Il punteggio è incredibile. Non l’hai mai battuto così facilmente. Mi piacerebbe sapere se ricordi quando hai perso così nettamente da lui al Roland Garros 2008. Pensi che punteggi così severi nelle sfide tra voi due siano qualcosa di strano? Uno dei due fa tutto bene e l’altro tutto male, o non è questo il caso?
Abbiamo giocato così tante volte, e qualche volta capita che vada tutto bene a te, qualche volta va tutto bene a lui, come al Roland Garros. Sapete come i top players sono difficili da fermare una volta che iniziano a fare corsa di testa. Perciò è stata dura per lui oggi. Forse è ancora più difficile sulla terra, quando sei in svantaggio, perché il servizio non ti aiuta. Chi è sotto vede che tutto quello che prova a fare non funziona, chi è in vantaggio ha sempre più occasioni e gli riesce tutto. A quel punto senti che stai per andare incontro a una debacle. Ed è dura. Non so quanto sia psicologica la cosa. Quando sei un set e due break sotto, non giochi più per vincere ma solo per restare in partita. È stato così per me quando ero sotto di due set a Parigi perché avevo avuto delle chance nel secondo set a Parigi. Ma nessuno parlerà mai più di quel momento (ride)
Il pubblico è molto partecipe quando giochi contro Rafa. Come riesci a isolare il rumore, o ritieni che invece ti carica?
Sì, mi carica. L’ho detto altre volte. Qualche volta la pressione di queste grandi occasioni è difficile da gestire. In altri casi mi fa andare a mille come stasera. Oggi ho capito che il pubblico era dentro la partita subito, già dai primi punti: gridavano il suo nome e il mio. C’è una grande atmosfera, una bella energia. Erano eccitati, volevano davvero vedere questa partita. E questo mi ha caricato molto, mi ha certamente fatto giocare meglio.
Quando è stata l’ultima volta che hai sentito di aver giocato così bene, soprattutto contro Rafa? Come valuti questa vittoria in rapporto alle tante altre della tua carriera?
È una di quelle belle, è chiaro. Ho ottenuto qualche buona vittoria nella mia carriera, nella mia vita. Questa va in alto nella classifica delle mie vittorie perché è arrivata contro il mio più grande rivale, credo. È al Masters, dove conta davvero. Mi ha sorpreso l’essere riuscito a impormi in modo così convincente. Non è la finale, ma è una pietra miliare verso la finale. Sono felice di essere già qualificato, perché la pressione è già andata via e posso già guardare avanti a quello che succederà fra due o tre giorni. Ma farà comunque del mio meglio nell’ultimo match del round robin.
È stata la prima sfida contro Rafa in un round robin. Ti ha dato un po’ più di libertà nel modo di giocare?
Non lo so. Forse lui ha avuto qualche difficoltà in più ad abituarsi alla superficie, anche perché è il secondo match che gioca dopo più di un mese. Ma esserne venuto fuori in modo così convincente è straordinario per me, perché sappiamo che Rafa ha un certo standard e non va sotto questa soglia. Per questo considero questa vittoria tra le mie migliori.
Hai detto che uno dei tuoi obiettivi era togliere il tempo a Rafa. Non so se puoi elaborare un po’ il concetto. Perché è importante?
Penso che Rafa sia uno dei migliori giocatori se gli dai una palla interlocutoria a metà campo. Ogni palla che non è ben lavorata, che non è colpita con uno scopo o in un angolo preciso verrà dominata da Rafa. Penso sia davvero il migliore di tutti i tempi, o comunque uno dei migliori di sempre, nel trarre vantaggio dalle palle senza peso a metà campo. Perciò contro di lui devi essere sempre concentratissimo e giocare in modo un po’ diverso dal solito. Oggi ci sono riuscito, ho trovato molto bene gli angoli e questa è stata la chiave. Sono molto felice.
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