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14/01/2012 14:14 CEST - Le interviste

Mirka, il fulcro del gioco di Federer

TENNIS - Alla vigilia degli Australian Open, Federer torna a parlare con Cristopher Clarey della moglie e a darle il credito che merita. "Non è solo una compagna, è parte del mio successo", dice lo svizzero, scansando ancora una volta i commenti di chi pensa che accanto ad un campione così noto debba esserci un manichino bellissimo e sempre sorridente. Rossana Capobianco

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Ogni volta che si parla di Mirka Federer tra la maggior parte degli appassionati si arriccia il naso e inizia a sproloquiare sul fatto che una donna che non è una modella e non abbia un aspetto esattamente attraente stia con uno degli sportivi più famosi di sempre. Con costanza, da dodici anni. Che sia la madre dei suoi figli. Talvolta, che sia una presenza ingombrante.

Malgrado lo stesso Roger Federer ribadisca quanto importante sia la presenza di Mirka nella sua vita e quanto sia ancora innamorato di lei. Non c'è verso, nelle chiacchiere da bar Mirka è la grassa donna slovacca naturalizzata svizzera che si è attaccata a Roger e non vuole più mollarlo, la cattivona.

Una storia d'amore che, come ormai tutti sanno, nacque a Sidney nel 2000, quando entrambi facevano parte della squadra olimpica e un Roger allora diciannovenne e brufoloso la corteggiò per quindici giorni nonostante la sua timidezza. "E' riuscito a baciarmi solo nell'ultimo giorno disponibile", ebbe a dire Mirka durante una delle sue rarissime interviste, qualche tempo fa.

Roger torna a parlare di sua moglie, lo fa con il New York Times, in un'intervista concessa a Cristopher Clarey. Alla vigilia di questi Australian Open, per i quali ha recuperato (?) in fretta dai problemi alla schiena avuti a Doha.

"So di essere molto fortunato. Non riuscirei mai ad andare in giro a giocare ad alti livelli senza la mia famiglia con me. E Mirka è straordinaria nel riuscire a organizzare tutto. Abbiamo molto aiuto e molti comfort, è vero, ma solo lei sa come conciliare vita familiare con il tennis".

"Ogni volta che le dico di dovere andare ad allenarmi lei mi dice: <<So che ne hai bisogno, anche se tu ne hai bisogno solo il 20% di quanto ne avessi bisogno io>> ".

Mirka, come è noto, è stata una giocatrice professionista di medio livello. Scoperta quando era ancora una bambina da Martina Navratilova, stando a quello che dice Federer, era una stakanovista: "Si allenava molto duramente perchè ne aveva bisogno, però forse ha esagerato e questo le ha causato dei problemi fisici che ne hanno poi interrotto la carriera. Lei ne è cosciente ed è anche merito suo se nella mia carriera non ho mai corso rischi di questo tipo, almeno non troppo a lungo. Ha saputo consigliarmi in merito insieme al mio team. Lei fa parte del mio gioco".

Anche Annacone ha un parere di questo tipo: "Sa dare imput importanti e ha un impatto decisivo nella motivazione e nel gioco di Roger. Conosce l'ambiente, sa come muoversi e guarda le cose in prospettiva".


Pochi sanno che quando Mirka decise di rinunciare alla propria carriera tennistica quasi sfiorò la depressione e non riusciva ad accettarlo. Fu allora che Roger le disse: "Vieni con me, viaggiamo insieme e anche se non potrai giocare, sarai parte del mio sogno tennistico. Ce la faremo insieme".

Da lì partì tutto quanto, nell'ormai lontano 2001. Una donna intelligente che non ama stare sotto i riflettori ma che raramente si è persa un match del proprio uomo: "Il mio tempo viene dopo quello di Roger. Ci sarà un momento in cui sarò io ad aver bisogno di lui, ma adesso è lui ad essere lassù, nell'Olimpo del tennis".

E pare che abbia giocato un ruolo fondamentale anche nell'ultima stagione, come racconta lo stesso Federer:
"Dopo la semifinale persa agli US Open contro Djokovic, con dei match point a favore, si sedette con me dicendomi: <<Va bene che tu perda qualche match equilibrato.. ma Roger, stanno diventando troppi, troppi con troppe occasioni di vincere. La mia opinione è che tu abbia un problema in merito. Il mio consiglio è quello di interrogarti e di parlarne anche col resto del tuo team. Non può essere casuale>>. Ho pensato che avesse ragione, anche se non proprio su tutto".

Il risultato fu che al proprio ritorno sul campo, grazie anche ad un proficuo riposo, Federer vinse tre tornei di fila (Basilea, Bercy e Londra, ndr).

Avrà anche qualche chilo di troppo, non sarà la donna più accomodante del mondo e di certo non una "yes-girl"(e forse proprio per questo più bistrattata), ma la moglie di uno dei più grandi tennisti di sempre ha cervello ed attributi, e probabilmente questo per Federer è decisivo. "E' stata una vera roccia nel mio angolo". Non solo una compagna a livello sentimentale.

Se Roger Federer ha vinto tutto quello che ha vinto i suoi tifosi dovrebbero ringraziare una donna di orgine slovacca, non esattamente attraente e forse all'apparenza anche un po' antipatica.
Ma che ha costruito attorno al suo uomo l'ambiente perfetto per vincere. E che, con buona pace di tutti, lui ama ancora dopo dodici anni.

Rossana Capobianco

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