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24/01/2012 03:49 CEST - Australian Open

Serena crolla Murray passeggia

TENNIS - Serena Williams, da molti indicata come la favorita del torneo, crolla con la russa Makarova, in due set, senza appello. La Makarova attende la vincente di Lisicki - Sharapova. Nessun problema per Andy Murray, che dopo neanche un'ora di gioco batte per ritiro il kazako Kukushkin. Lo scozzese affronterà nei quarti Nishikori, vincitore a sorpresa contro Tsonga. Da Melbourne, Massimiliano Di Russo

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australian open: andy murray
australian open: andy murray

Makarova b S. Williams 62 63

Fino a questo momento Serena, infortunata o meno che fosse, era sembrata inarrestabile. Appena undici game concessi nei primi tre turni erano lì a testimoniare di un rodaggio che procedeva a gonfie vele. Date queste premesse, in pochi si sarebbero aspettati quest’oggi particolari sorprese, tanto più che l’avversaria della statunitense, la ventitreenne russa Ekaterina Makarova, era già stata asfaltata nell’unico precedente tra le due, nel 2009 a Pechino. L’attuale numero 56 del mondo, che l’anno scorso si era fermata in questo torneo negli ottavi di finale dopo essere stata sconfitta dalla Clijsters, si presentava all’appuntamento odierno con lo scalpo prestigioso di Vera Zvonareva, apparsa però fin dal suo esordio non in grande condizione.

Dopo i primi game di studio Serena ha mostrato tutti i limiti odierni, evidenziando enormi difficoltà negli spostamenti laterali e riuscendo a sfondare raramente. Sarebbe ingeneroso però non rendere il giusto merito a un’avversaria autrice di una prova maiuscola, straordinaria nel disegnare il campo soprattutto con il rovescio mancino lungolinea e brava nel non permettere mai alla Williams di tornare in partita. Nel primo set c’è stato equilibrio fino al due a uno per Serena, dopodiché cinque giochi consecutivi della russa, che ha convertito il sesto set point in suo favore concludendo a rete lo scambio più bello dell’incontro, hanno indirizzato il match su binari inaspettati.

Per la verità la reazione di Serena non si era fatta attendere, vedi il servizio strappato a zero alla rivale grazie a una terrificante risposta di dritto, ma il contro break immediato –ancora grazie a un rovescio lungolinea- e quattro doppi falli che le sono costati il quinto gioco hanno frustrato qualsivoglia velleità di rimonta. Un rovescio terminato in corridoio al quarto match point ha permesso infine alla Makarova di giungere per la prima volta nei quarti di uno Slam, dove affronterà la vincente della sfida prvista in serata tra Sabine Lisicki e Maria Sharapova.

S. Williams: “Credo che lei abbia giocato molto bene, mentre io ho commesso qualcosa come trentasette errori gratuiti. La storia del match è tutta qui. Non riuscivo a muovermi come volevo, in particolare sul lato sinistro del campo. Anche il servizio non andava, è stato disastroso. Ma ci sono almeno cinquanta cose che non sono andate bene in questo match.

Probabilmente se non si fosse trattato di uno Slam non mi sarei iscritta. Adesso mi concentrerò sulla Fed Cup, anche mia sorella si sta allenando per essere presente. Ho intenzione di saltare Indian Wells perché come tutti sapete in passato non mi sono trovata bene. Quest’anno come sempre tengo molto alle Olimpiadi, mi piace partecipare e dare il meglio di me per gli USA. Giocare sull’erba sarà molto “cool”".

Murray b Kukushkin 61 61 60

Era dai tempi di Amritraj e Mukerjea che due tennisti provenienti dal continente asiatico non raggiungevano gli ottavi di finale in uno Slam. Oggi, trentanove anni dopo , si presentavano a questo traguardo il giapponese Kei Nishikori, opposto a Tsonga, e Mikhail Kukushkin, primo kazako della storia a ottenere un risultato di questa portata e impegnato in un match proibitivo contro Murray. Lo scozzese, fin qui impeccabile, era chiamato a disputare la sua prima partita nella Rod Laver Arena, lui che con sommo gradimento aveva giocato i primi tre turni nell’Hisense Arena.

Partita che a dire il vero non è mai iniziata, viste le precarie condizioni fisiche di un avversario che si è presentato in campo servendo spesso e volentieri al di sotto dei 150 kmh, dettaglio non di poco conto quando si ha di fronte una delle migliori risposte del circuito. Dopo 49 minuti e un parziale di tredici giochi a due il kazako, alle prese con i postumi delle maratone disputate in precedenza contro Troicki e Monfils, ha gettato quindi la spugna. Per Murray dunque la seconda settimana inizia nel migliore dei modi, in attesa del quarto di finale che lo vedrà opposto a Nishikori, vincitore a sopresa contro Tsonga.

Murray: “Credo che abbia fatto bene a ritirarsi, non correva e non era in grado di realizzare punti. Probabilmente nessuno sugli spalti si stava divertendo. Qualche volta è meglio fermarsi.

Per me è una cosa positiva perché mi permette di conservare energie preziose, l’importante è non perdere ritmo. Giocare a queste temperature costituisce un problema solo se rapportato all’avversario che hai di fronte. Per esempio oggi per Hewitt sarebbe stato preferibile giocare contro Djokovic di giorno. Tennisti come Ferrer si esaltano in condizioni di caldo estremo.

Nishikori sta giocando davvero bene. Mi sono allenato spesso con lui, posso dire che il suo gioco è indecifrabile. Ha ritmo, sa giocare in slice. Fa molti vincenti da fondocampo. E’ in forma, a Brisbane l’ho incrociato spesso in palestra”.

Kukushkin: “Ho avuto dei problemi all’anca sinistra dopo il match vinto contro Monfils, il secondo consecutivo terminato al quinto set. Durante l’allenamento che ha preceduto il match mi sono accorto di non poter correre né servire come volevo.

Penso sia solo la seconda volta in carriera in cui mi ritiro durante un incontro: di solito cerco di arrivare fino alla fine, almeno per la gente che viene allo stadio.

Rappresento il Kazakhistan da quattro anni. All’epoca avevo una classifica intorno alla 150esima posizione, ma sebbene non fossi in forma sapevo che avrei potuto fare meglio. Sfortunatamente in Russia nessuno credeva in me. I rappresentanti della Federazione kazaka sono venuti da me fornendomi ogni tipo di aiuto, dalla possibilità di allenarmi ai coach. Per tutti i giocatori, specialmente per me, significa molto sapere di avere una Federazione che è in grado in qualsiasi momento di rispondere alle tue richieste. Dalla settimana prossima voglio allenarmi in Spagna, cosicché loro mi troveranno un posto dove farlo pagandomi ogni tipo di spesa. In Kazakhistan è stato intrapreso da qualche anno un progetto incentrato sui giovani tennisti. Negli ultimi anni hanno costruito diverse strutture, hanno dei progetti. Stanno invitando diversi coach che dall’Europa vengono a insegnare tennis ai giovani kazaki. Apprezzo molto il fatto che stiano facendo così tanto per questo sport".
 

Massimiliano di Russo

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