ITALIANO ENGLISH
HOMEPAGE > > Italia in "serie A" dodici anni dopo.

08/02/2012 10:29 CEST - Davis

Italia in "serie A" dodici anni dopo

TENNIS - A tre giorni dalla sfida tra Repubblica Ceca e Italia, che segna il ritorno della nostra nazionale nel World Group dopo 11 anni di purgatorio, riviviamo le precedenti sfide contro i cechi. Soprattutto gli episodi della finale di Praga del 1980. Studiamo l'impianto nel quale si disputeranno gli incontri e proviamo a metterci nei panni di Barazzutti. Stefano Pentagallo

 

| | condividi

Repubblica Ceca - ITALIA 7-3

1928, Milano (terra), Europa finale
ITALIA b. Cecoslovacchia 3-2
de Morpurgo b. Macenauer 6-3, 6-3, 6-4
Kozeluh b. Gaslini 6-1, 9-7, 3-6, 6-4
Kozeluh/Macenauer b. de Morpurgo/Gaslini 6-2, 6-3, 6-1
de Morpurgo b. Hunter 6-4, 6-8, 6-3, 3-6, 6-3
Gaslini b. Macenauer 0-6, 6-4, 6-4, 6-3

1931, Praga, Europa quarti
Cecoslovacchia b. ITALIA 3-0
Hecht b. de Stefani 6-4, 7-5, 3-6, 8-6
Menzel b. de Morpurgo 6-3, 6-3, 4-6, 6-2
Menzel/Marsalek b. de Morpurgo/Del Bono 6-3, 6-4, 6-1

1934, Milano (terra), Europa semifinali
Cecoslovacchia b. ITALIA 3-2
de Stefani b. Hecht 6-3, 7-5, 1-6, 6-2
Menzel b. Rado 6-1, 6-2, 10-8
Menzel/Marsalek b. Quintavalle/Rado 6-8, 6-3, 6-0, 6-4
de Stefani b. Menzel 0-6, 7-5, 6-2, 5-7, 6-3
Hecht b. Rado 6-2, 8-6, 6-2

1948, Milano (terra), Europa semifinali
Cecoslovacchia b. ITALIA 3-2
Drobny b. Cucelli 6-3, 3-6, 6-2, 6-3
Cernik b. Del Bello 6-2, 6-4, 7-9, 6-3
Cucelli/Del Bello b. Cernik/Drobny 6-1, 8-6, 6-2
Drobny b. Del Bello 11-9, 6-3, 6-2
Cucelli b. Cernik 6-2, 2-6, 6-3

1965, Praga (terra), Europa quarti
Cecoslovacchia b. ITALIA 3-2
Holecek b. Merlo 6-4, 5-7, 8-6, 6-1
Pietrangeli b. Javorsky 6-3, 6-4, 2-6, 6-4
Holecek/Javorsky b. Pietrangeli/Tacchini 2-6, 6-4, 7-5, 6-4
Javorsky b. Merlo 1-6, 6-4, 8-6, 6-3
Pietrangeli b. Holecek 6-2, 6-2, 6-2

1970, Torino (terra), Europa-Zona B 1° Turno
Cecoslovacchia b. ITALIA 3-2
Kodes b. Di Domenico 6-3, 1-6, 3-6, 6-4, 6-4
A. Panatta b. Kukal 8-6, 6-3, 6-3
Di Domenico/A. Panatta b. Kodes/Kukal 6-4, 2-6, 6-2, 3-6, 6-3
Kukal b. Di Domenico 7-9, 6-4, 7-5, 9-7
Kodes b. A. Panatta 6-4, 6-2, 6-2

1973, Praga (terra), Europa-Zona B finale
Cecoslovacchia b. ITALIA 4-1
Barazzutti b. Kodes 7-5, 3-6, 6-4, 6-2
Hrebec b. Zugarelli 12-10, 6-1, 6-1
Kodes/Pala b. Maioli/Marzano 6-2, 8-6, 6-4
Kodes b. Zugarelli 6-1, 6-3, 0-6, 6-2
Hrebec b. Barazzutti 9-7, 6-1, 6-4

1979, Roma (terra), 1° turno inter-zona
ITALIA b. Cecoslovacchia 4-1
Smid b. Barazzutti 6-1, 3-6, 6-1, 3-6, 7-5
A. Panatta b. Lendl 6-4, 1-6, 6-0, 6-0
Bertolucci/A. Panatta b. Kodes/Smid 6-8, 6-2, 6-1, 6-2
Barazzutti b. Lendl 4-6, 6-1, 6-2, 3-6, 7-5
A. Panatta b. Smid 6-3, 6-2

1980, Praga (veloce indoor), Finale World Group
Cecoslovacchia b. ITALIA 4-1
Smid b. A. Panatta 3-6, 3-6, 6-3, 6-4, 6-4
Lendl b. Barazzutti 4-6, 6-1, 6-1, 6-2
Lendl/Smid b. Bertolucci/A. Panatta 3-6, 6-3, 3-6, 6-3, 6-4
Barazzutti b. Smid 3-6, 6-3, 6-2
Lendl b. Ocleppo 6-3, 6-3

1995, Napoli (terra), 1° turno World Group
ITALIA b. Repubblica Ceca 4-1
Vacek b. Gaudenzi 7-6, 6-4, 1-6, 7-6
Furlan b. Dosedel 4-6, 7-6, 6-4, 6-4
Brandi/Pescosolido b. Damm/Suk 6-2, 1-6, 7-6, 7-6
Gaudenzi b. Dosedel 6-3, 6-2, 4-6, 6-2
Furlan b. Vacek 3-6, 7-6, 6-2

************************************************************************

Ci son voluti undici anni per riemergere dalle sabbie mobili della B, da quando nel 2000 fummo sconfitti dapprima dalla Spagna a Murcia - match nel quale raccogliemmo un solo set nei primi tre incontri, prima di conquistare un inutile punto con Andrea Gaudenzi su Albert Costa. Da lì a poco gli iberici conquistarono la prima Coppa Davis della loro storia, mentre noi retrocedemmo per la prima volta dal 1981, anno in cui venne introdotta l'attuale formula con il World Group - e poi dal Belgio dei fratelli Rochus, a Venezia, nello spareggio valevole per la permanenza nel Gruppo Mondiale. Undici anni nella quale abbiamo subito anche l'onta della C - nel 2004, dopo essere retrocessi l'anno precedente, nello spareggio giocato ad Harare in Zimbabwe, sotto i colpi della coppia formata da Wayne Black e Kevin Ullyett. Saranno poi ininfluenti le vittorie negli ultimi due singolari di Giorgio Galimberti e Davide Sanguinetti - prima di rivedere finalmente la luce in fondo al tunnel, grazie alla vittoria di Santiago dello scorso settembre in cui fummo abili ad approfittare di un sorteggio benevolo - dopo aver affrontato, nei quattro anni in cui abbiamo raggiunto lo spareggio promozione, per due volte la Spagna di Nadal, la Svizzera di Federer e la Svezia di Soderling - e di un Cile allo sbaraglio, con i suoi migliori giocatori, Fernando Gonzalez e Nicola Massu, in condizioni fisiche impresentabili - difatti entrambi si ritirarono nei loro rispettivi singolari.

A battezzare, dunque, il nostro ritorno nella massima serie sarà la Repubblica Ceca, una delle poche squadre con la quale abbiamo giocato almeno cinque volte e contro la quale condividiamo un bilancio negativo nei precedenti - le altre sono Germania, Stati Uniti e Australia. Addirittura il primo scontro diretto risale al 1928, anno nella quale, l'attuale Coppa Davis, era conosciuta sotto il nome di International Lawn Tennis Challenge e dove le trentadue nazioni partecipanti erano suddivise in Zona Europea e Zona Americana. Un'Italia finalmente competitiva - con il Barone Uberto de Morpurgo nella veste di capitano-giocatore e con Giorgio de' Stefani ed il doppista Placido Gaslini - batté l'allora Cecoslovacchia nella finale della Zona Europea ma si dovette poi arrendere nello spareggio interzonale contro la vincitrice della Zona Americana, gli Stati Uniti, a loro volta battuti dalla Francia - composta da tre dei quattro moschettieri: René Lacoste, Henri Cochet e Jean Borotra - in quella che all'epoca era definita Challenge Round, la finale a cui la squadra detentrice del titolo aveva automaticamente accesso nella veste di campione in carica. Da lì in avanti l'Italia visse un momento opaco - preludio agli anni d'oro vissuti con Nicola Pietrangeli ed Orlando Sirola - in cui si susseguirono ben sei vittorie cecoslovacche, compresa quella del 1973 dove un'Italia, allora priva di Panatta e Bertolucci - squalificati dalla FIT per aver manifestato la propria solidarietà nei confronti di Nikki Pilic, che era stato squalificato dalla propria federazione per essersi rifiutato di giocare in Davis - colse il primo punto grazie all'exploit del nostro attuale capitano, Corrado Barazzutti, che, al suo settimo incontro nella massima competizione a squadre, batté l'allora campione di Wimbledon Jan Kodes. Una vittoria cui, però, seguirono quattro sconfitte degli azzurri. È l'anno dopo che riusciamo finalmente ad interrompere il filotto ceco con la vittoria di Roma, per quattro a uno, contrapposti ad un Lendl ancora acerbo (19 anni), dopo la partenza ad handicap causata dalla sconfitta di Barazzutti contro Smid. Ma è senz'altro legato alla finale di Praga del 1980 il nostro ricordo più doloroso nei dieci precedenti contro i cechi. Il nostro tifo è entusiasta ed incessante e la polizia locale pensa bene di sequestrare e malmenare uno dei nostri supporter, Massimo Barca, il cui fratello, Luciano, è un parlamentare del Partito Comunista Italiano. Ne scaturisce un parapiglia diplomatico - con il presidente della Federazione, Paolo Galgani, che vieta a Panatta di riprendere il gioco - poi risolto con la liberazione dell'ostaggio. Un episodio increscioso che, unito ai furti perpetrati dal giudice di linea cecoslovacco, l'ingegnere informatico Antonin Bubenik, reo di aver inanellato una serie di errori impressionanti a favore di Smid, costò caro al nostro Adriano, sconfitto, 6-4 al quinto, dopo aver dilapidato un vantaggio di due set a zero. Una performance, quella di Bubenik, che spinse i vertici dell'ITF ad inviare arbitri stranieri a partire dal 1981. La Cecoslovacchia si avviava, così, a vincere la sua prima ed unica Coppa Davis il giorno dopo, quando il duo formato da Panatta e Bertolucci si fece rimontare un vantaggio di due set ad uno. L'Italia fece ritorno a casa con un bel carico di rabbia ed amarezza, che la più recente vittoria di Napoli, arrivata diciassette anni fa, non è riuscita ancora a rendere meno acuti.

Per Barazzutti neanche il tempo di rifiatare dopo la vittoria al cardiopalma delle nostre ragazze, in Fed Cup, contro l'Ucraina, che si è dovuto subito mettere in viaggio alla volta di Ostrava - città natale dell'ex numero uno del mondo, Ivan Lendl - dove i nostri ragazzi sono sbarcati nella giornata di ieri, accolti da condizioni meteorologiche non troppo dissimili da quelle vissute in questi giorni in patria: tanta neve e temperature polari, fino a 15 gradi al di sotto dello zero. Gli azzurri hanno potuto già saggiare il veloce indoor della Cez Arena - progettata nel 1977 dall'architetto Vladimír Dědeček, è stata completata ed inaugurata nel 1986. Si tratta dello stadio di hockey della squadra HC Vítkovice Steel, nonché un popolare luogo di ritrovo a livello nazionale, teatro di numerosi eventi sportivi, musicali e culturali. Rinnovato e modernizzato tra il 2003 ed il 2004, anno in cui ha preso la denominazione di Cez Arena. La struttura può contenere fino a 12.500 posti - sulla quale si giocheranno gli incontri da venerdì a domenica.

"È una trasferta dura ma non partiamo battuti. Affrontiamo un avversario difficile che può contare su ottimi giocatori, a partire da Berdych, un top ten. Ma noi anche in Cile abbiamo dimostrato di essere un team vero, di aver raggiunto la consapevolezza di esser forti. Siamo una squadra difficile per qualunque avversario. Andremo in Repubblica Ceca con giocatori maturati che hanno preso coscienza di potersi esprimere bene su tutte le superfici." Così Corrado Barazzutti, lo scorso 21 settembre, commentò l'esito del sorteggio di Bangkok. Aldilà delle dichiarazioni di facciata, è chiaro come l'Italia al maschile, attualmente, in Davis - volendoci addentrare in un paragone calcistico - rivesta lo stesso ruolo del Novara in serie A. Una squadra il cui obiettivo massimo non può che essere la permanenza nel World Group, senza poter puntare in alcun modo alla vittoria finale. D'altronde la superficie scelta dai cechi, unitamente alla presenza dei loro due migliori singolaristi, Tomas Berdych (fresco vincitore del torneo di Montpellier) e Radek Stepanek, e alle scelte, condivisibili o meno, del nostro capitano, non ci rendono di certo favoriti. Ma lo stesso sarebbe valso contro qualsivoglia avversario, soprattutto non essendo noi testa di serie.

Barazzutti per l'occasione ha lasciato a casa il nostro secondo miglior giocatore, Fabio Fognini (scelta tecnica o naturale conseguenza della frattura da stress al piede sinistro?) e Flavio Cipolla, colui che di questi tempi era apparso come il più in forma di tutti tra i nostri portacolori - l'unico ad aver passato un turno agli Australian Open contro una vecchia volpe come Nikolay Davydenko. Una decisione la sua non auspicabile, e per certi versi inspiegabile, alla vigilia delle annunciate convocazioni. La scelta è così ricaduta su Andreas Seppi (No. 42), su Potito Starace (No. 68), su Simone Bolelli (No. 135) e su Daniele Bracciali (No. 33 del ranking di doppio). L'altoatesino è indubbiamente il nostro miglior giocatore sul cemento e non vi sono dubbi che verrà schierato in entrambi i singolari. L'unica incertezza riguarda il secondo singolarista da schierare: Starace, uomo Davis con quindici vittorie ed una sola sconfitta (contro Roger Federer) ma poco avvezzo alle superfici rapide, oppure Bolelli, giocatore dai grandi mezzi tecnici ma profondamente in crisi di risultati? Più probabile che la scelta ricada sul tennista bolognese che, nonostante stia mostrando una certa difficoltà a riemergere dall'inferno nella quale è sprofondato da oltre due anni - il che non fa che palesare le debolezze caratteriali e mentali del ragazzo - è un giocatore che si esalta nelle grandi partite ed è certamente più predisposto a grandi exploit, soprattutto sul veloce - come ad esempio a Wimbledon con Wawrinka - rispetto a Starace. Una delle mosse di Barazzutti potrebbe essere quella di schierare all'arma bianca uno dei due contro Berdych - dove il pronostico è piuttosto chiuso - mantenendo fresco l'altro in vista del match contro Stepanek, sicuramente il giocatore dal quale passano gran parte delle speranze azzurre - anche se curiosamente i nostri giocatori sono tutti in svantaggio nei precedenti contro il numero trenta del mondo, contrariamente a quanto accade con Berdych - insieme al doppio, dove non ci si dovrebbe scostare troppo dalla coppia formata da Bracciali/Starace o Starace/Bolelli, dato che il doppio Bracciali/Bolelli sarebbe una novità assoluta.

I precedenti:

Andreas Seppi - Tomas Berdych 2-2
2004 Palermo, terra Quarti Berdych, Tomas 6-2, 6-4
2005 Palermo, terra R32 Seppi, Andreas 4-6, 6-4, 6-4
2008 ATP Master Series Cincinnati, cemento R32 Seppi, Andreas 5-7, 7-5, 7-5
2008 Olimpiadi Beijing, cemento R32 Berdych, Tomas 6-3, 7-6(4)

Andreas Seppi - Radek Stepanek 0-2
2008 Sidney, cemento R16 Stepanek, Radek 7-5, 2-6, 6-4
2011 Amburgo, terra R32 Stepanek, Radek 6-1, 7-5

Andreas Seppi - Lukas Rosol 0-0

Simone Bolelli - Tomas Berdych 2-2
2007 Us Open, cemento R64 Berdych, Tomas 7-5, 6-3, 6-3
2008 Bangkok, cemento R16 Berdych, Tomas 7-5, 6-1
2008 Basilea, cemento R32 Bolelli, Simone 6-4, 7-5
2009 Roland Garros, terra R128 Bolelli, Simone 6-4, 6-4, 5-7, 4-6, 6-3

Simone Bolelli - Radek Stepanek 0-1
2009 Us Open, cemento R128 Stepanek, Radek 6-4, 6-4, 6-4

Simone Bolelli - Lukas Rosol 0-0

Potito Starace - Tomas Berdych 0-2
2004 Kitzbuhel, terra R32 Berdych, Tomas 6-2, 7-5
2008 Bastad, terra Quarti Berdych, Tomas 6-3, 6-2

Potito Starace - Radek Stepanek 0-2
2008 Us Open, cemento R128 Stepanek, Radek 7-5, 6-3, 6-1
2009 Wimbledon, erba R64 Stepanek, Radek 6-4, 4-6, 6-2, 4-6, 6-3

Potito Starace - Lukas Rosol 0-1
2011 Amburgo, terra R64 Rosol, Lukas 7-6(5), 6-1
 

Stefano Pentagallo

comments powered by Disqus
Partnership

 

La frase del giorno

I grandi eventi si identificano nel luogo in cui si svolgono. Wimbledon si identifica con l’All England Club. Se spostassero lo stesso torneo in un altro luogo, non sarebbe Wimbledon. Il successo di un evento è legato a quei luoghi nei quali la gente vuole andare, perché sa che lì accadono cose “magiche”.

Jerry Solomon

Ultimi commenti
Blog: Servizi vincenti
Ubi TV

Il meglio degli Australian Open 2012

Virtual Tour / Fanta Tennis virtual tour logo 2

Il fanta gioco di Ubitennis