ITALIANO ENGLISH
HOMEPAGE > > L'Era “Closed”: i "pro" ante-68 (2).

15/02/2012 15:10 CEST - IL RACCONTO

L'Era “Closed”: i "pro" ante-68 (2)

TENNIS - Il tennis è diventato Open nel 1968: da allora è aperto a tutti, dilettanti e professionisti. Come si guadagnavano da vivere i giocatori di tennis prima? Ecco la seconda parte di una breve introduzione a quel periodo semisconosciuto. Il professionismo nasce sin dai tempi di Tilden e Lenglen. I più forti giocatori degli anni 40, 50 e 60 sono tutti passati tra i "pro". Enos Mantoani

| | condividi

Dopo il primo articoletto uscito qualche settimana fa e che potete leggere qui presentiamo oggi un altro aspetto assai poco conosciuto dell’era dei professionisti prima del 1968, la data fatidica in cui, parallelamente ai noti moti studenteschi, il tennis esce da un amatorismo di facciata. Scelta difficile da digerire per alcuni, per motivi più o meno nobili, necessaria senz’ombra di dubbio.

Ben prima del 1968 i tennisti più capaci, spesso sul finire della carriera, ma altrettanto spesso nel momento di maggior popolarità (quando cioè avevano maggior forza contrattuale, ovvero popolarità), sono stati soggetti, e alle volte oggetti, di interessi commerciali. La lista è lunga e gloriosa, da Suzanne Lenglen a Big Bill Tilden, da Fred Perry a Don Budge, dai gemelli stregoni Hoad e Rosewall a Pancho Gonzales. Si è creato così nei decenni un circuito parallelo ancora poco studiato, ma dannatamente interessante e sfaccettato, sicuramente quasi sconosciuto dalla stragrande maggioranza degli addetti ai lavori e degli aficionados.

Ma quali erano le modalità di questi incontri pagati?

Non certo i tornei professionisti che conosciamo noi con un montepremi da dividere con quote che aumentano per chi va più avanti. All’inizio andavano di moda le tournée. Soprattutto in America le esibizioni avevano un carattere itinerante, come fossero degli spettacoli teatrali, per intendersi. Anche perché erano i promotori stessi ad accollarsi oneri ed onori e a offrire dei cachet ai partecipanti: più il nome era in voga e più veniva remunerato. Così si avevano dei cartelloni che offrivano anche diversi incontri, e quasi mai le partite avevano il sistema di punteggio che veniva adottato nei tornei. Prendete l’ultima esibizione milanese con la Pennetta e la Schiavone e le sorelle Williams. Ecco, per rendere l’idea di come poteva venire organizzato uno spettacolo tennistico possiamo riferirci a quella giornata. Con la differenza che il giorno dopo tutta la troupe si spostava e si rigiocava ancora in un’altra città.

Naturalmente si cercava di avere una partita di cartello che trainasse le altre, ecco allora che nascevano le serie di centinaia di partite che due campioni si vedevano costretti a giocare tra loro.

Pochi sanno però che ci sono stati anche dei tornei professionisti fin dagli inizi di questa stagione e che, anzi, tre tornei assunsero il ruolo di quello che era il circuito Slam per gli amatori (quello che conosciamo anche noi). C’è da dire che non c’è stato per questi tornei la costanza di importanza e fama che l’”altro” circuito Slam aveva, vuoi per motivi di organizzazione, vuoi per motivi di circostanze. Così che se un anno i migliori c’erano, l’anno dopo magari il torneo si trovava ad essere quasi di serie B o a non tenersi affatto.

Il più antico dei tre era lo United States Professional Championship, giocato a partire dal 1927 fino al 1999; dal 1954 al 1962 si giocò indoors a Cleveland e prese il nome di World Professional Championships. Il più prestigioso era invece il London Indoor Professional Championship, giocato dal 1934 al 1990, a Wembley in Inghilterra, e fino al 1967 considerato come il campionato del mondo dei professionisti. Il terzo era il French Professional Championship, giocato approssimativamente dal 1934 al 1968, perlopiù al Roland Garros.

Passiamo ora a dare uno sguardo più ravvicinato ad ognuno di questi tornei che, come vedrete, ospitano nell’albo d’oro nomi di tennisti che hanno fatto la storia del nostro sport.

- United States Pro Championship

Il più antico dei tornei pro al mondo, ebbe inizio nel 1927 con Vinnie Richards nelle vesti di giocatore e organizzatore. Fu un torneo girovago, se infatti la prima edizione si tenne a New York, poi venne organizzato anche a Chicago, Cleveland, fino ad approdare al Longwood Cricket Club, nel Massachusetts, che fu la sua casa dal 1964 all’ultima edizione, quella del 1999.

Dal 1968 entrò nel Grand Prix Tennis Tour per poi essere inglobato nel circuito ATP nella parte finale della sua vita. All’inizio si giocò in campi hardcourt, poi passò alla terra Har-Tru, poi anche all’erba, per poi tornare alla terra scegliendo di rimanere parte della stagione su terra americana, senza passare ai campi duri e veloci come preparazione agli US Open, cosa che invece fece dal 1997.

Scorrendo l’albo d’oro si incontrano campioni come Bill Tilden, Fred Perry, Don Budge, Riggs, Kramer, Pancho Segua, Pancho Gonzales (che lo vinse per ben 8 volte, di cui 7 consecutive). Poi ci sono gli australiani Laver, Rosewall (edizioni su erba, of course), poi Connors e Borg, Vilas e Wilander, Lendl (che lo vinse dal 1992 al 1994), fino a Safin che vinse l’ultima edizione del 1999 su Rusedski. Non si tenne nel 1943 e nel 1996, e nel 1995 non fu completato a causa della pioggia.

- Wembley Championship

Il Wembley Championship nacque invece nel 1934 per finire la sua gloriosa storia nel 1990. Fino al 1967 era considerato il campionato mondiale dei tennisti professionisti e fu ospitato sempre da Londra, in campi sintetici indoors, presso la Wembley Arena.
Dal 1970 al 1983 fu una delle tappe del Grand Prix Championship Series.

Cambiò nome diverse volte nell'arco della sua storia: prima intitolato Wembley Professional Championships fino al 1950, poi divenne London Indoor Professional Championships fino al 1967 quando prese il nome di Kramer Tournament of Champions. Cambiò ancora in British Covered Court Championships e infine fu Benson & Hedges Championships.

Scorrendo l'albo d'oro incontriamo molte curiosità: il primo a vincere fu Ellsworth Vines, su un certo Hans Nüsslein, tedesco. Questo Hans Nüsslein partecipò alla finale dal 1935 al 1939 prendendosi il lusso di battere due volte Tilden, ma perdendo da Don Budge oltre che da Vines appunto.
Dopo la seconda guerra mondiale incontriamo i nomi di Kramer, Pancho Gonzalez (3 vittorie consecutive), gli immancabili australiani Rosewall e Laver (recordmen del torneo con 6 vittorie a testa). E poi le leggende degli anni '70-'80: Connors, Borg, McEnroe e Lendl fino all'ultimo vincitore che fu Jakob Hlasek su Michael Chang nell'unica edizione che si giocò alla distanza dei 2 su 3.
Interessanti gli esperimenti del 1934 e del 1939: il torneo si svolse secondo la formula del Round Robin, sicuramente Rino Tommasi non avrebbe gradito, e non per nulla non venne riproposta!
Non si tennero invece le edizioni dal 1940 al 1948, quelle del 1954 e del 1955 e neppure quelle dal 1972 al 1975.

- French Pro Championship

Il campionato professionisti di Francia, French Pro Championship, che fu parte del professional Grand Slam nacque nel 1930 e morì nel 1968 all'avvento dell'era Open, quando il Roland Garros attrasse su di sé tutte le energie della federazione francese (esempio delle tendenze centralizzanti francesi?).
Si giocò all'inizio allo stadio Roland Garros, su terra quindi, per poi trasferirsi in alcune edizioni allo stadio Coubertin (1963-1967) dove il campo era di legno indoors, per poi tornare l’ultimo anno al mitico Roland Garros.
Non si tennero le edizioni dal 1940 al 1952, quelle del 1954-1955 e neanche quella del 1957. Per il resto notiamo i nomi dei vincitori che già abbiamo incontrato negli altri due albi d'oro: Bill Tilden, Don Budge e in più il moschettiere Cochet. E poi Ken Rosewall che ne vinse ben 8 edizioni prima di lasciare le ultime due al connazionale Rod Laver che chiude la serie dei campioni.

Alcune considerazioni finali sul professional Grand Slam

Sebbene i tre albi d'oro che abbiamo considerato siano da considerarsi di tutto rispetto, non possiamo a mio avviso ritenere significativo il cosiddetto circuito del professional Grand Slam in quanto molte edizioni non si sono tenute e la partecipazione dei migliori non è mai stata continua, ma oscillava di anno in anno e di torneo in torneo. Inoltre non ha mai avuto la risonanza del più antico Grand Slam che fino al 1968 era riservato ai dilettanti.
Sicuramente lo sdoppiamento di circuiti (uno per professionisti e uno per dilettanti) ha nuociuto a entrambe le manifestazioni e forse al tennis in generale. O meglio, alla storia del tennis, privando diverse annate del confronto tra i maggiori campioni del nostro amato sport.

Detto questo, notiamo che Ken Rosewall è stato tra i più assidui frequentatori e vincitori dei tre tornei, realizzando il Grande Slam dei professionisti (vincere cioè tutti e tre i tornei nello stesso anno) nel 1963, impresa riuscita anche a Rod Laver nel 1967. Molti sono stati i tennisti a vincere almeno due tornei su tre nell'arco della stessa stagione: Vines (1935), Hans Nüsslein (1937 e 1938), Don Budge (1939), Frank Sedgman (1953) e Pancho Gonzalez (1956).
Un'altra e ultima curiosità: Rosewall e Laver negli ultimi cinque anni di vita del professional Grand Slam si sono spartiti tra loro tutti i tornei!

Enos Mantoani

comments powered by Disqus
Partnership

 

La frase del giorno

Se i fiori potessero parlare, maledirebbero il giorno di San Valentino.

Ivo Karlovic

Ultimi commenti
Blog: Servizi vincenti
Ubi TV

I segreti di Novak Djokovic

Virtual Tour / Fanta Tennis virtual tour logo 2

Il fanta gioco di Ubitennis