19/02/2012 11:18 CEST - atp san paolo

Volandri show! Finale dopo 6 anni

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Nella prima semifinale dell’ Open del Brasile a San Paolo, Nicolas Almagro, testa di serie N.1 del torneo ATP 250, ha battuto il connazionale Albert Ramos 6-4 7-6 (4) in un’ora e 50 minuti. In una partita dominata dai lunghi scambi da fondo, senza variazioni significative dal punto di vista tecnico, la maggiore esperienza e qualità del nativo di Murcia sono venute fuori nei momenti importanti dell’ incontro.
 

Nel primo set, il break decisivo arriva sul 3 pari quando Ramos cede il servizio su un errore non forzato. Dopo aver condotto in porto la prima frazione, Almagro non riesce a concretizzare la sua superiorità sul piano del gioco, mancando diverse Palle Break, e il suo avversario riesce a trascinare la seconda partita al tie-break dove l’ex numero 9 del ranking mondiale sfrutta al meglio il suo rovescio e sfrutta la disabitudine del suo avversario ai momenti delicati. Per Ramos una settimana, comunque ampiamente positiva che lo porterà a migliorare ulteriormente il suo miglior ranking ottenuto questa settimana di N.64.

Ora Almagro aspetta Filippo Volandri che avrebbe già potuto essere soddisfatto del suo torneo di San Paolo, dopotutto una semifinale in un torneo ATP non è affare di tutti i giorni per il trentenne di Livorno. Tuttavia non avrebbe potuto immaginare maniera più strana e per certi versi drammatica per raggiungere la finale del torneo brasiliano, la prima dal lontano 2006 nel circuito maggiore.

Volandri batte l’idolo di casa Thomaz Bellucci 5-7 6-0 6-2 in 2 ore e 33 minuti sfociati in un vero e proprio psicodramma. Il giocatore brasiliano soffre di un infortunio alla caviglia sinistra sul finire del primo set, che lo condizionerà per tutto il prosieguo dell’ incontro a tal punto da costringerlo di fatto a non giocare la seconda partita e lanciarsi in un’ improbabile tattica di Serve&Volley nel terzo set trovando anche soluzioni di indicibile difficoltà per tenersi a galla prima di cedere il servizio sul 2-2 al termine di un game fiume.

Non era iniziata benissimo la partita del livornese, una partita che poteva essere oggetto di tremendi rimpianti dopo che il nostro giocatore aveva sprecato immediatamente un break di vantaggio conquistato nel settimo gioco, e ceduto infine il primo set nel dodicesimo, dopo che Bellucci aveva chiamato il trainer per via del già citato problema alla caviglia.

Volandri ha il merito di non scomporsi e di ritrovare subito lucidità per strappare il servizio al brasiliano in apertura di secondo set, un set che da lì in poi diventa quasi d’esibizione visto che Bellucci non riesce neppure a muoversi e sembra voler conservare quel minimo di risorse per il terzo e decisivo parziale.

All’ inizio del terzo, Bellucci tenta il tutto per tutto, improvvisando un’inedita tattica da attaccante puro che definire Serve&Volley forse sarebbe eccessivo, dal momento che a seguito della battuta il giocatore di casa si limita a camminare letteralmente verso la rete. La quantità di occasioni sciupate da Volandri nei primi tre turni di servizio del brasiliano è quasi grottesca; pur sapendo delle condizioni menomate del suo avversario, Filippo non riesce ad ottenere il break, a volte per suoi demeriti, in quanto incapace di tenere la palla in campo, altre volte per soluzioni brillanti e a dir poco estemporanee di Bellucci che si salva con demi-volée improbabili alla McEnroe, o volée smorzate alla Sampras.

Dopo aver sprecato ben otto palle break, la maggior parte delle quali in uno snervante sesto gioco, Volandri riesce a strappare il servizo al brasiliano e si scrolla di dosso la tensione e l’avversario. A questo punto, nonostante i tentativi di Bellucci di guadagnare tempo tra un punto e l’altro, Filippo può condurre serenamente in porto una partita rocambolesca che avrebbe potuto avere risvolti psicologici pessimi in caso di mancato successo per il nostro giocatore.

Grazie al suo marchio di fabbrica, il rovescio, Volandri strappa ancora il servizio a Bellucci sul 4-2 mandando di fatto i titoli di coda sul match; un rovescio che al contrario del diritto non lo ha mai tradito oggi come in tutto il resto del torneo.

A Bellucci va concesso l’onore delle armi, per il coraggio e la generosità con cui è rimasto in campo davanti al suo pubblico, in condizioni nelle quali molti suoi colleghi si sarebbero ritirati senza pensarci due volte, ma alla fine la pazienza e la calma del giocatore di Livorno hanno portato all’unico risultato possibile: una finale, la prima dopo 6 anni, la prima da quando Volandri non è più Filo, anche se questa settimana sembra proprio essere tornato a trovarci.

ATP SAN JOSE

Non sarà ancora il nuovo Pete Sampras, ma Milos Raonic sta studiando per diventarlo. E sta imparando anche bene, a giudicare dalla semifinale del 250 di San Jose contro Ryan Harrison. I due si sono affrontati per la prima volta nello Yucatan, quando Harrison aveva 14 anni. Il kid yankee ha vinto i due precedenti più significativi: al Roland Garros junior 2008 e l'anno scorso a Indian Wells. Ma stavolta ha retto solo per un set.

Nel primo set Raonic vince il settimo tiebreak sui sette giocati nel torneo tra l'anno scorso e quest'anno, nel secondo riesce a breakare subito e chiude 76 62. Determinante il servizio: 20 ace, compreso uno a 249 kmh in avvio di secondo set, 77% di prime in campo da cui ha ricavato l'84% dei punti.

Tra il canadese, alla quarta finale ATP, e la difesa del titolo c'è l'uzbeko Denis Istomin, che ha eliminato Julien Benneteau 6-3 6-7 6-3.

Luca De Gaspari