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23/02/2012 13:35 CEST - Caso Binaghi

Mobbing sportivo: Binaghi prosciolto

TENNIS - Il presidente federale esce indenne, quantomeno sotto il profilo giudiziario, dall'accusa di mobbing sportivo nei confronti di due minori, figli di un suo amico. Era nell'aria da tempo la notizia che il pm sardo Giangiacomo Pilia non avrebbe insistito nella sua azione ma l'avrebbe archiviata. Leggi l'intervista esclusiva con il padre dei ragazzi, Luigi De Fraia, e il commento al riguardo di Ubaldo Scanagatta

 

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Intervista a Luigi De Fraia, padre dei due ragazzi che non venivano convocati dalla Fit e che fecero scattare d’ufficio l’indagine del pm Pilia, subito dopo la notizia dell’archiviazione pubblicata dal Giornale “L’Unione Sarda


D.Cosa ha provato alla notizia del proscioglimento del presidente della FIT Angelo Binaghi?

R. Per prima cosa devo dire che, non essendo io un tesserato FIT, per me Angelo Binaghi non è il presidente della FIT ma bensì un mio amico d’infanzia e compagno di classe nonché mio testimone di nozze….. è quindi facile intuire - come già avevo comunicato con una mia telefonata direttamente a Binaghi al momento della richiesta di archiviazione lo scorso novembre - che non posso che provare un certo sollievo perché sarebbe stato perlomeno singolare vedere un amico con cui sono cresciuto finire alla sbarra per fatti che riguardano i miei figli. La mia totale assenza di sentimento di rivalsa nei confronti di Angelo Binaghi è testimoniata da almeno 2 dati di fatto:
1) nonostante Binaghi mi abbia denunciato per diffamazione ed abbia però poi ritirato la sua querela lo scorso settembre, io ho accettato le remissione di querela riservandomi solo di agire nei confronti di eventuali falsi testimoni;
2) io e mie moglie, pur avendone pieno diritto, non abbiamo fatto opposizione alla richiesta di archiviazione di Binaghi dello scorso novembre….

D. Nell’ambiente del tennis questa vicenda ha fatto molto scalpore….
R. Beh, sa, non convocare a rappresentare la Sardegna i due giovani di gran lunga più forti della Regione  (per giunta fratelli) _ avevano un saldo di 37 match a zero senza mai aver perso un set coi loro coetanei in Sardegna _ non poteva non fare molto scalpore ed infatti questa vicenda ha fatto il giro d’Italia e non solo…..

D. Ma esistevano regolamenti che giustificavano la mancata convocazione dei suoi figli ai raduni tecnici ed alla Coppa Belardinelli ?….
R. Esistevano regolamenti???... Allora mi spieghi lei come mai, alle nostre numerose e reiterate richieste di spiegazioni per l’evidente ingiustizia patita dai nostri figli, il comitato regionale sardo della FIT (dopo oltre un mese e solo dopo che la stampa regionale aveva fatto uscire il caso….) ci ha risposto per iscritto appellandosi solo al proprio insindacabile giudizio di “individuare gli atleti ritenuti maggiormente idonei a disputare le suddette competizioni sportive” e non all’esistenza di tali regolamenti che giustificassero una decisione di questo tipo!!!!…Vede....le parole possono essere come pietre e per giunta, queste, sono state messe per iscritto dal comitato regionale sardo, tant'è che le ho riprodotte fra virgolette!!!

D.Nella motivazione all’archiviazione si parla di dichiarazioni sue e di sua moglie che non hanno trovato riscontro….
R. Allora, una volta per tutte mi preme precisare una cosa molto importante: il procedimento penale a carico di Binaghi e Montalto ha preso avvio d’ufficio su iniziativa del Pubblico Ministero e non da una nostra denuncia…quanto alle dichiarazioni mie e di mia moglie, noi abbiamo semplicemente lamentato il fatto che i nostri figli - che, ripeto, erano i due giocatori nettamente più forti della Sardegna - fossero stati ingiustamente esclusi da convocazioni tecniche e dal poter rappresentare la loro regione…Tutti sanno quanto ne avessero diritto e quanto questo diritto se lo siano conquistato sul campo risultati alla mano….

D. Ma adesso come’è la situazione dei suoi figli? Stanno ancora giocando?
R. A tal riguardo, mi preme far presente una cosa a dir poco singolare: da quando è stato aperto il procedimento, i miei due figli sono stati immediatamente riconvocati sia ai centri estivi FIT, sia ai raduni tecnici che alla Coppa d’Inverno a rappresentare la Sardegna…
I famosi regolamenti che subordinano le convocazioni alla partecipazione ai corsi estivi sono stati introdotti dopo le mancate e / o tardive convocazioni dei miei figli, cioè a luglio 2010. Tragga lei le sue conclusioni….E allora? O i miei due figli sono migliorati improvvisamente oppure anche prima lo meritavano, no?? Mi lasci però dire che io e mia moglie pensiamo che un sistema dove può essere perpetrata un’ingiustizia tanto grave, dove la logica meritocratica dello sport viene stravolta in modo così grave e che ha prodotto dei danni psicologici clinicamente certificati sui miei figli non è un sistema nel quale crediamo e nel quale vorremmo far crescere i nostri figli…Ecco perché ci siamo già attivati (mio figlio più grande è già all’estero da 7 mesi) faremo tutto il possibile perché i nostri figli respirino un’aria diversa e crescano lontani da un ambiente che ha minato la loro psiche e la nostra serenità familiare.

Commento di
Ubaldo Scanagatta
La giustizia penale ha fatto il suo corso. E il rispetto per una decisione del magistrato che aveva autonomamente promosso l’azione penale, evidentemente ravvisando un qualcosa che non gli era parso legittimo, mi suggerisce di riscontrare che _ altrettanto evidentemente _ ha cambiato idea. Non mi suggerisce, invece, di chiedergli il perché e il percome perché a questo proposito attendo di leggere le motivazioni.
Se sotto il profilo penale il presidente federale Angelo Binaghi esce indenne dalla vicenda, questa assume peraltro i classici contorni di tante storie italiane.
Di fronte all’opinione pubblica che ha certo capito come siano andate le cose con i vari rimpalli di responsabilità fra dirigenti federali nazionali e regionali, aggravati dal tentativo di coinvolgere l’allora direttore tecnico del centro federale di Tirrenia Renzo Furlan nella mancata selezione dei due ragazzi sardi, il comportamento di Binaghi non appare certo ineccepibile.
Sia nella sostanza, vale a dire le mancate convocazioni dei figli dell’amico e concittadino, sia nella forma, perchè le scuse da lui espresse verbalmente al padre dei ragazzi arrivarono soltanto a luglio e dopo l’avvio dell’azione penale, quando per mesi erano state rifiutate tutte le richieste di dialogo avanzate dal padre di cui era stato addirittura testimone di nozze.
A questo punto, con tutti proclamati di fatto innocenti (con grande soddifazione dell’ambiente federale, tant’è che il sito FIT metteva come prima notizia oggi l’archiviazione della vicenda senza il minimo commento) viene da chiedersi chi mai abbia deciso di non convocare i due ragazzini nonostante fossero assai più forti di quelli misteriosamente convocati.
Certo non Renzo Furlan, che me lo escluse categoricamente nel corso di una mia intervista esclusiva. Quelle oneste e _ credetemi se uso questo aggettivo _ coraggiose dichiarazioni di Furlan non piacquero certamente al presidente FIT che da allora _ così mi raccontò poi Renzo a Natale prima della mia partenza per l’Australia _ non si fece più sentire con lui.

Strano non vi pare un simile rapporto fra un presidente federale e la sua massima autorità tecnica, sia pure divenuta part-time dal momento in cui Furlan aveva preso ad occuparsi di Simone Bolelli?
Adesso Renzo si trova in Cile, dove _ essendo soto contratto con la Fit per due settimane l'anno fino ad agosto _ segue al torneo di Santiago Gaio (già sconfitto) e Colella, ancora in gara.  

Quando tornerà si vedrà come verrà impiegato per le due settimane di marzo. Ma nel frattempo da quel giorno in cui sentì Binaghi (Luglio?) per la vicenda dei due ragazzini, non ha mai più avuto colloqui con il Presidente. Li avrà da qui ad agosto? Verrà riconfermato?

Come se la nostra FIT avesse tanti tecnici più ...importanti di lui. Mah...anche qui non c'è bisogno di una sentenza penale per farsi un'idea di come vadano le cose. Poveri noi.

Il tutto mentre a sentire i nostri dirigenti nella tv di casa, tutto va bene Madama la Marchesa. Se poi di Piludu, Speronello, Crepaldi, Della Tommasina e Abbondanzieri, convocati a Tirrenia nel periodo 2004-2005 (con Trevisan, il solo che abbia fatto qualcosina di apprezzabile) ma diversi di loro anche negli anni successivi con Bortolotti, Lopez...e poi Cammarata, Ceccarello, Papasidero, Dall'Asta, nessuno trova traccia nei primi 500 delle classifiche Atp che ci si può fare? La colpa è certamente di Ubitennis!

Speriamo almeno che quelli convocati dal 2007 in poi, compresi gli ancor giovani Maccari, Palma e poi i ragazzini Napolitano (che ho visto discreto in Australia), Miccolani, Licciardi abbiano miglior fortuna dei loro predecessori, tutti purtroppo assai deludenti, salvo Giannessi che al suo settimo anno di "tutela" federale "tirrenica".

Stanno comunque meglio, a quanto mi risulta, i maschi delle femmine, perchè nessuna delle ragazze che sono state chiamate a Tirrenia, Giovine e Meccico nel 2005, più la Di Batte, la Grymalska l'anno successivo, hanno la minima speranza di avvicinare i risultati delle ragazze che hanno fatto parte della squadra di Fed Cup.

Nel 2011-2012 sono state convocate la Albano e la Paolini, ma insomma di Schiavone e Pennetta all'orizzonte non mi pare proprio che ce ne siano. Quanto dovremo aspettare ancora? E' proprio il caso d continuare a proclamare che il movimento tennis in Italia è in salute? A me non pare.

Ci dobbiamo contentare dei risultati-record di Supertennis, che continua a costare molto ma molto di più di quel che produce quanto a ricavi in barba allo sbandierato break-even in 3 anni? Suvvia, siamo seri.

Seri come lo è stato il nostro premier Mario Monti quando ha detto no alle Olimpiadi perchè non sussistono le condizioni per affrontare simile spese e ci sono altre priorità nel Paese. (Detto questo è stato motlo serio anche Pescante a dare le dimissioni, da vicepresidente CIO, quando si è trovato nell'imbarazzo di dover giustificare un no dichiarato da Monti solo all'ultimo giorno utile).

Voglio precisare ancora che a me vedere le Olimpiadi a Roma sarebbe piaciuto non tanto ma tantissimo, e certamente mi sarebbe anche convenuto, visto il mestiere di giornalista sportivo che faccio, però è giusto non averle finanziate (al di là dei timori sul magna-magna generale che scandalizzano alcuni, fanno inalberare Petrucci che rifiuta responsabilità personali _ perchè gli appalti per le piscine mica li fa lui _ ma che vengono condivisi da tanti).

Allo stesso modo io sono sinceramente contentissimo di poter vedere gratis SuperTennis, davvero. Quando c'è qualcosa, come Volandri l'altro giorno in finale a San Paolo, non me lo perdo. E ogni giorno difatti su Ubitennis trovate la programmazione di Supertennis anche nella sua rubrica tv (quindi dovrebbero solo ringraziarmi...) perchè intendo dare un servizio ai miei lettori (il cui numero continua a crescere: più del 34% cento nei primi 45 gg del 2012), e capisco che - così come per le Olimpiadi _ tanti appassionati siano contenti di godere di questa opportunità.

Però tutto ciò non toglie che sarebbe molto più responsabile far conoscere i veri conti, i veri costi della tv e poi eventualmente  dire: "Sì, noi preferiamo continuare a investire 2 o 3 milioni di euro in quest'avventura televisiva, anche se non li recuperiamo, piuttosto che finanziare un'allargamento della base agonistica giovanile e l'assunzione di qualche tecnico con le contropalle...(scusate l'eufemismo) per evitare che i nostri migliori giovani, poco convinti delle nostre scelte tecniche, cerchino fortuna all'estero"

Come stanno facendo, loro malgrado,  i figli De Fraia, Quinzi e tutti quelli che se lo possono permettere.

Ubaldo Scanagatta

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