23/02/2012 14:52 CEST - ESCLUSIVO
Intervista a Davide Sanguinetti
TENNIS - L'allenatore azzurro parla del suo assistito Go Soeda, delle sue prospettive e delle molte collaborazioni tra Italia e Giappone nel mondo del tennis. Sanguinetti si sofferma anche sulle decisioni per la programmazione del giapponese e sulle differenze con il nipponico più famoso, Kei Nishikori. Da Marsiglia, Christian Turba e Laura Guidobaldi
Come descrivi Soeda?
“E’un counter-puncher, uno cui piace appoggiarsi sui colpi dell’avversario. Io però sto cercando di plasmarlo per farlo andare di più a rete”.
Cosa pensi del tennis giapponese?
“Il tennis giapponese è sicuramente esploso. Nishikori ha indicato la strada ed ora pian piano sempre più giocatori entrano nella top 100. Inoltre sono nel world Group di Coppa Davis. E’una bella realtà, sicuramente.
I tornei da fare li decide Go o li decidi tu?
“ I tornei li decido io. Ovviamente ci consultiamo prima, ma la parola finale spetta a me. Ad esempio settimana scorsa gli ho “imposto” di andare a Bergamo, perché dopo la Coppa Davis non volevo che restasse a Tokyo e si rilassasse troppo”.
Gioca tanti tornei in Europa?
“ No, l’asse principale dei suoi tornei sono Asia e America, poi può capitare, come in queste due settimane, che gli faccia giocare Bergamo e Marsiglia”.
E’ possibile una collaborazione italo-giapponese in scala maggiore?
“Beh, la collaborazione italo-giapponese è ormai ben avviata: Pistolesi-Suzuki, Io e Soeda, Ito e Antonini … anche se ora non sono più insieme..non so cosa sia successo con Ito, mi dispiace perché Roberto è un ottimo allenatore”.
Che cosa potete apportare voi italiani ai giapponesi?
“ Be noi italiani abbiamo più esperienza. Anch’io, per il fatto di aver giocato, posso trasmettere tutta la mia esperienza a Go. Poi mi piacerebbe imparare il giapponese..ma sinceramente è molto difficile.”
Cosa manca ai giapponesi per emergere ancora di più?
“Quello che manca ai giapponesi è che hanno una mentalità chiusa. Ad esempio Go vorrebbe sempre giocare in Giappone, stare a casa, ma così non va bene: devono per così dire “globalizzarsi mentalmente”. Nishikori l’ha fatto andando in America, e i risultati si vedono. Credo sia anche un po’il riflesso del loro carattere molto timido” .
Quali sono gli obiettivi di Go?
“ Può arrivare nella top 50, a patto che creda in sé stesso. Deve smettere di pensare “ si sono bravo ma è l’atro è più forte, deve pensare “sono forte”. E’questa la differenza tra lui e Nishikori, Kei è per così dire più “ americano”.
Perché i coach italiani allenano solo stranieri?
“ Perché i coach italiani allenano solo stranieri? Beh diciamo che la Federazione ha altre, per così dire..priorità. Non dico di più altrimenti il discorso prende una brutta piega”.
Christian Turba