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17/03/2012 18:01 CEST - Indian Wells

Il derby a Masha. Isner in semi

TENNIS - Maratona tra Kirilenko e Sharapova fino solo al terzo set 36 75 62. Per la siberiana è la  quinta semifinale a Indian WellsIn serata Isner supera Simon e si propone come sfidante di Djokovic. da Indian Wells, Vanni Gibertini

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Sharapova b. Kirilenko 36 75 62


Il derby russo tra le due ‘belle Maria’ non è stato per nulla pari all’avvenenza delle due protagoniste in campo. Tanti errori, troppi errori, da una parte e dall’altra hanno reso la partita molto spezzettata e per lunghi tratti decisamente soporifera. Non si può certo dire che le giocatrici si siano risparmiate o che non abbiano mostrato spirito agonistico, ma la partita non è praticamente mai riuscita a decollare, colpa dell’eccessivo numero di errori gratuiti che non ha quasi mai consentito lo sviluppo di scambi combattuti.

La Kirilenko va in campo con la ferma intenzione di tentare il colpaccio, che peraltro le era già riuscito l’ultima volta che le due si erano incontrate poco più di due anni fa, al primo turno degli Australian Open 2010. Andata subito in vantaggio per 3-0 nel primo set, riesce a rintuzzare il ritorno della connazionale (e sua cara amica) Sharapova, che come le era capitato nell’incontro precedente con la nostra Vinci, fatica molto a carburare e riesce a spingere con i suoi colpi da fondo solo in sporadiche occasioni. La pressione sui fondamentali della Sharapova è nettamente superiore, ma all’inizio del match Kirilenko riesce a reggere molto bene gli scambi, facendo ricorso a qualche back ed a qualche discesa a rete ed approfittando delle molte incertezze della sua avversaria.

Conquistato il primo parziale per 6-3 in 42 minuti, Kirilenko va in vantaggio di un break anche all’inizio del secondo, nonostante Sharapova tenti di accorciare gli scambi e portarsi avanti per cambiare le carte in tavola. Sotto di un set ed un break (0-2 nel secondo), la siberiana riesce a trovare un po’ di continuità contribuendo a creare il miglior momento della partita, sia dal punto di vista tecnico, sia da quello agonistico. Sul 2-2 si gioca un game interminabile sul servizio Sharapova: 18 punti giocati, 5 palle break annullate, tutti con colpi vincenti tirati con coraggio leonino da una giocatrice che fino a poco tempo prima faticava a tenere tre colpi consecutivi in campo. La Kirilenko accusa il colpo, va sotto 4-2, ma qui è ancora la Sharapova a mancare il colpo del K.O. quando sul 40-30 commette il suo terzo doppio fallo (il secondo nel game) e poi con due errori gratuiti rimette in gara l’avversaria. Gli spettatori, presenti sul centrale in buon numero, anche per l’assenza di altre partite sui campi laterali, si fanno coinvolgere dalla “pugna” e dimostrano di gradire l’impegno profuso in campo dalle due protagoniste. Il set si allunga, i tempi di gioco si dilatano, ed è sempre la Sharapova a non sfruttare le occasioni più propizie: nonostante i suoi strilli diventino così acuti da coprire la musica jazz proveniente dall’Entertainment Plaza fuori dal centrale, due set point se ne vanno per lei sul 5-4. Ma sul 6-5, due doppi falli della Kirilenko le concedono il vantaggio sufficiente per aggiudicarsi il secondo set 7-5 : dopo 2 ore e 19 minuti di gioco si è in parità.

Sul centrale si accendono i riflettori e Maria Kirilenko chiede di andare alla toilette, salvo poi rimaner fuori per quasi otto minuti. Questa pausa le ha probabilmente fatto perdere la concentrazione ed ha dato modo alla Sharapova di riordinare le idee, tanto che al rientro in campo si va 4-0 per la n.2 del mondo, che picchia più che mai specialmente in risposta, ma raccoglie i dividendi del suo gioco azzardato con un vantaggio che si dimostra incolmabile. E’ un doppio fallo di Kirilenko a porre fine al match dopo 3 ore e 5 minuti, consentendo a Sharapova di raggiungere la semifinale in questo torneo per il secondo anno consecutivo, e perfezionando un succulento scontro con Ana Ivanovic.

Isner b Simon 63 16 75

Sarà John Isner a sfidare la corazzata Djokovic nella semifinale della parte alta del tabellone di Indian Wells. Gli americani conservano così un loro rappresentante nel weekend finale del torneo: siamo sicuri che gli organizzatori e soprattutto la ABC, che tramsetterà in diretta nazionale le semifinali, ne sono immensamente lieti.
Il match è stato teso e spettacolare, anche se alla fine è stato Simon a sciogliersi sul più bello, togliendo a tutti gli spettatori accorsi al Tennis Garden quel tie-break decisivo che ormai stavano pregustando. Il francese ha pagato la deficitaria percentuale di prime palle (38%) nel terzo set, quando gli scambi sono diventati molto più scarni ed è aumentata la fedeltà alla regola dei servizi.

Simon entra in campo centratissimo in risposta: riesce a rimandare con grande regolarità le bombe di servizio di Isner, e l’americano accusa il colpo subendo il break proprio in apertura di match. Gilles cerca di impostare gli scambi su traiettorie centrali per evitare di dare angoli ai colpi di Isner, il quale è costretto a rischiare qualcosa di troppo per trovare aperture. Il francese ha una palla del 4-1 pesante, che però Isner annulla con autorità mettendo a segno una combinazione servizio-diritto. E come scritto nella legge del contrappasso tennistico, al game successivo (lunghissimo, 18 punti) è Simon a cedere la battuta, e l’americano di slancio estende la striscia a cinque giochi consecutivi siglando il set con due ace consecutivi: 6-3 in 42 minuti.

All’inizio del secondo set Simon cresce nel palleggio da fondo e riesce a contenere meglio la pressione del gigante della Georgia, il quale gli dà una grossa mano quando al quarto game, sul 40-30, infila tre orribili errori gratuiti di diritto lanciando la fuga al francese. Nel successivo turno di battuta, l’americano si ripete con altri tre errori in chiusura di game, ed allora è chiaro che sarà il terzo set a decidere lo sfidante di Djokovic.
Intanto aumenta la brezza che solleva le tovaglie nelle hospitality suites, ma la temperatura rimane comunque più che gradevole, certamente superiore alle serate di inizio settimana. Nel terzo set come detto gli scambi diventano più scarni, la tensione cresce ed è Simon ad essere maggiormente in difficoltà. E’ lui a dover affrontare la prima (ed unica, prima del game finale) palla break, al sesto game, sulla quale Isner forza il diritto ma trova la rete. L’americano continua a spingere con il diritto, ma purtroppo per lui non sempre trova il campo. Si prosegue senza scossoni fino al 6-5 Isner, quando tutti sono pronti a scommettere su un tie-break decisivo. E invece è Simon a crollare sotto la pressione, commettendo gli ultimi tre errori gratuiti che gli risultano fatali.

Per battere [Djokovic] devi giocare al meglio delle tue possibilità, chiunque tu sia – dice Isner della sua sfida di semifinale con il n.1 del mondo – ovviamente dovrò servire bene e sfruttare le mie opportunità, perché sarà probabilmente il match più difficile che io abbia mai affrontato”.

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