HOMEPAGE > > Siamo maestri o detersivi?.

05/04/2012 15:41 CEST - Tennis italiano

Siamo maestri o detersivi?

TENNIS – Il nuovo spot sugli insegnanti FIT ripropone una formula cara alle réclame, “scambierebbe il suo maestro certificato con due qualsiasi?”. Ma così mortifica un mestiere. Alessandro Mastroluca

| | condividi

Non è una professione. Ma certamente è un lavoro. Un mestiere con zone grigie, con aree sommerse. Un mestiere in cerca d’autore e di regole, quello del maestro di tennis, che nell’ultimo spot sugli insegnanti certificati dalla Federazione finisce per somigliare a “un fustino di detersivo, capace forse di stare sul bancone di un supermercato ma non certo di trasmettere conoscenze, competenze e emozionicome scrive Alessio Laganà, maestro certificato FIT e direttore responsabile di Grantennis Toscana.

Lo spot riprende l’idea della pubblicità comparativa e la formula cara alle réclame dei detersivi, “scambierebbe un fustino del suo prodotto di marca con due qualsiasi?”. Qui si offre lo scambio tra un maestro FIT e due maestri qualsiasi. Naturalmente, la mamma del piccolo campione rifiuta l’offerta e sceglie il maestro FIT. “Usa un metodo scientifico, sa come allenare mio figlio e come farlo crescere sano” spiega.

Quei due “maestri qualsiasi” potrebbero essere coach internazionali con decenni di esperienza sulle spalle nel circuito ATP e WTA. Potrebbero essere anche due istruttori PTR, ente di certificazione internazionale (che raccoglie più di mille istruttori in Italia) con cui la FIT ha stretto un accordo (in cui si è impegnata a riconoscere a tutti gli associati PTR non in possesso di qualifica FIT la possibilità di ottenere entro il 31 dicembre 2012 la conversione e a garantire che i corsi di aggiornamento organizzati da PTR in Italia e all’estero abbiano validità ai fini dell’accredito di punteggi di merito per l’ammissione ai propri corsi per Tecnici .

Ma se davvero questi maestri senza qualifica federale non “usano un metodo scientifico” e non “sanno come far crescere sano” un ragazzo, come sostiene la mamma dello spot, perché riconoscere loro dei crediti per i corsi federali?

Non sarà forse vero che esistono professionalità valide anche tra gli istruttori non in possesso di certificazione FIT?
E non sarebbe forse più proficuo per la Federtennis cercare di attirare a sé queste professionalità invece di rappresentarle così?

Soprattutto in quanto la FIT vorrebbe vantare un monopolio sull’insegnamento del tennis in Italia, anche se una tale esclusiva non è mai esistita. “Esistono semplicemente dei regolamenti interni alla Federtennisricorda l’avvocato Massimo Rossi, “secondo i quali un circolo affiliato non puo’ dare spazio al proprio interno all ‘insegnamento del tennis da parte di chi non sia un tecnico con targa FIT”.

Nell’ottobre 2002 la deputata leghista Francesca Martini aveva presentato un progetto di legge per affidare la disciplina del mestiere di istruttore di tennis alla sola FIT, “quale ente senza fini di lucro riconosciuto dal Comitato olimpico nazionale italiano ed operante sotto la vigilanza dello stesso”; la Federazione, secondo il progetto di legge, avrebbe dovuto avere “il compito di gestire l’albo professionale degli insegnanti di tennis, di fissare e aggiornare i criteri e i metodi di insegnamento, nonché di determinare livelli omogenei nella preparazione tecnico-didattica richiesta ai candidati”. Ma la negazione degli altri canali di formazione rispetto a quello federale è stata ritenuta inaccettabile dalla commissione Istruzione pubblica, beni culturali, ricerca scientifica, spettacolo e sport del Senato, allora presieduta Franco Asciutti.

Quello che l’intervistatore non dice alla mamma dello spot è che per essere ammessi al corso per istruttore di primo livello basta aver conseguito almeno la classifica federale di 4.5 negli anni 2000/2012 o di uno dei gruppi della Categoria C negli anni precedenti il 2000; oppure essere in possesso del Diploma I.S.E.F. o della Laurea in Scienze Motorie, anche senza classifica.

Laurea in scienze motorie che, ai fini dell’ammissione al corso, vale di più di una classifica di 2.6. Certo, come diceva Arrigo Sacchi, “non devi essere stato un cavallo per essere un bravo fantino”. Ma, visti i requisiti di ammissione, ci permettiamo di avere qualche dubbio sull’efficacia promozionale dello spot.

Guarda lo spot

 

Se vuoi ricevere le ultime news di Ubitennis, risultati e stats in tempo reale iscriviti alla pagina di Facebook  e su Twitter  fra i followers di Ubaldo Scanagatta.

Alessandro Mastroluca

comments powered by Disqus
Partnership

 

Ultimi commenti
Blog: Servizi vincenti
Ubi TV

Che passante di Djokovic a Miami!

Virtual Tour / Fanta Tennis virtual tour logo 2

Il fanta gioco di Ubitennis