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21/05/2012 10:10 CEST - Wta Roma

Sharapova regina sotto la pioggia

TENNIS – La russa si conferma campionessa di Roma al termine di una partita condizionata dalle interruzioni per pioggia e dai colpi di scena: 64 46 76 (5) per Masha, che ha annullato un match point. All'interno commento di Rino Tommasi. GA

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Sono le 19 passate quando l’ultimo rovescio lungolinea di Na Li finisce in corridoio e Maria Sharapova può esultare: supera 4-6 6-4 7-6 Na Li e si riconferma regina di Roma. Da più di due ore il punteggio era fermo sul 6-6 al terzo, quando era arrivato il diluvio, prolungando all’infinito la suspense. Sette punti a cinque il punteggio del tiebreak per Maria, risorta due volte. La prima quando era sotto 6-4 4-0, la sconda nel momento in cui ha salvato un matchpoint nel terzo set, sul 5-6 vantaggio Li. Che dovrà attendere ancora prima di diventare la prima asiatica a vincere il titolo al Foro Italico. 

Sotto una fine pioggerellina, la Sharapova schiaccia subito il piede sull’acceleratore e conquista il centro del ring, costringendo l’avversaria a lunghe rincorse senza esito. Il break arriva al terzo game: 2-1 e servizio per la russa. Il match è un tenace braccio di ferro da fondocampo e la Li non intende recitare la parte della comparsa; a poco a poco, la Li entra in partita e, grazie a un dritto in rete della siberiana, porta a casa immediatamente il controbreak. Il volto della Sharapova si fa sempre più scuro, come il cielo: non riesce a creare problemi alla cinese e sul proprio servizio va spesso in difficoltà: sotto 3-2, salva una delicata palla break, ma la sensazione è che il match stia prendendo una direzione ben precisa.

L’ipotesi diventa realtà sul 5-4 per Na Li. Maria gioca un brutto game, macchiandolo anche con un doppio fallo, e concede un setpoint: l’ennesimo rovescio in rete della russa consegna il 6-4 alla rivale. La cinese è molto regolare e sbaglia poco, mentre  numeri della Sharapova sono da mani nei capelli: ben 16 errori gratuiti, a fronte di soli 4 vincenti, e una prestazione al servizio gravemente insufficiente, con quattro doppi falli.

Stessa musica nel secondo set. La Li è inarrestabile da fondocampo e la russa è costretta a fare il tergicristallo. Di fronte si trova un muro di gomma e non ha armi per controbattere. Il break a zero che la cinese ottiene al secondo game è la logica conseguenza e i successivi game scorrono veloci: sul proprio servizio, la Li continua ad essere inattaccabile. La cinese vola 4-0 e non sembrano esserci più speranze per la russa, che però con uno scatto d’orgoglio accorcia le distanze. Al quinto game conquista una palla break dopo l’altra e finalmente, al quarto tentativo, firma l’1-4.

Un fuoco di paglia? Niente affatto. La russa finalmente entra in partita, guadagna campo e mette alle corde la Li, che per la prima volta ha qualche grattacapo. E poi arriva subito un altro break e si arriva a un inatteso 4-4. C’è un sola giocatrice in campo: la cinese nel game successivo va 40-0, ma subisce sei punti consecutivi, con un doppio fallo nell’ultimo. Sharapova 5-4: chi l’avrebbe d’etto un quarto d’ora prima? E, al momento di servire per il set, la siberiana non si fa pregare: 6-4 e si va al terzo.

La tigre siberiana non smette di ruggire e, sfruttando un dritto lungo dell’avversaria, conquista il break in apertura. La Li finalmente si scuote e nel game seguente va 0-40 sul servizio della russa, che però mette e segno cinque punti consecutivi e va 2-0; poi la cinese interrompe la serie di otto game consecutivi della Sharapova. Che accelera subito e scappa sul 4-1, a un passo dal traguardo. Ma Na Li non si arrende: un rovescio a metà rete della russa le permette di avvicinarsi: 4-3.

Sembra il copione di un film giallo invece è tutto vero: Na Li è tornata a dominare e raggiunge la russa sul 4-4: tutto da rifare! Si arriva a 5-5 30-30, la pioggia aumenta d’intensità e l giudice di sedia sospende il match, con le due giocatrici che però restano sedute. Due minuti e si riparte: palla break Sharapova, ma la Li spara un imprendibile dritto lungolinea e poi sale 6-5. Serve la russa, va sotto 15-30. La pioggia aumenta e sul 40-40 la Sharapova sbaglia un rigore a porta vuota a rete. Matchpoint Li! Annullato con coraggio dalla russa con un bel dritto. E’ 6-6 e sotto il diluvio arriva un’altra sospensione: stavolta le giocatrici lasciano il campo e vengono stesi i teloni. 

Dopo due ore di sosta, si riprende. La Sharapova vola 3-0 e poi 4-2, ma viene ripresa sul 5-5. Poi, sul 6-5 per la russa, ecco il momento decisivo: a differenza della sua avversaria, non spreca l’occasione e può finalmente liberare tutta la sua gioia.


COMMENTO DI RINO TOMMASI


La pioggia, che aveva risparmiato il torneo per tutta la sua durata, è arrivata l’ultimo giorno a rovinare il programma ed a impedire la conclusione degli incontri nei tempi previsti.

La finale del singolare femminile è stata sospesa per la pioggia su una situazione di un set pari dopo che i primi due avevano avuto un andamento piuttosto curioso con le due giocatrici che hanno comandato a turno il gioco ed il punteggio.
Secondo copione la Sharapova ha messo a segno i colpi più brillanti, molto più regolare la cinese Na Li. Un 6-4 per parte fino a quando la pioggia è arrivata ad interrompere l’incontro all’inizio del tie-break del terzo set.

In qualche modo le due giocatrici, dopo una robusta interruzione, sono state rimandate in campo e la Sharapova, che prima dell’interruzione aveva annullato un match point, è riuscita ad imporsi per 7 punti a 5.

Inevitabilmente sono iniziate le polemiche per la mancanza, nell’impianto del Foro Italico, di un campo coperto, ma francamente almeno personalmente non credo che sarebbe giusto rovinare un impianto che tutto il mondo ci invidia per una situazione meteorologica che negli anni ha disturbato molto poco il torneo.

Per fortuna c’era stato il tempo per concludere il torneo di doppio, che è stato vinto da Sara Errani e da Roberta Vinci, che hanno battuto in due set le russe Makarova e Vesnina.

In tutta la storia del torneo c’erano state due vittorie italiane. La prima ottenuta da Anna Luzzatti e da Rosetta Gagliardi nel 1931, quando la partecipazione straniera, soprattutto tra le donne, era molto ridotta. Meritevole di un asterisco anche il successo ottenuto nel1985 da Raffaella Reggi e da Sandra Cecchini, quando il torneo si svolse a Taranto ed onestamente non meritava di essere inserito nell’albo d’oro degli Internazionali.

C’erano state anche due “mezze” vittorie italiane. Le hanno conquistate Mara Santangelo nel 2007 in compagnia della francese Dechy e da Flavia Pennetta nel 2010 in compagnia dell’argentina Dulko.

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