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23/05/2012 11:13 CEST - INTERNAZIONALI D'ITALIA

Ingredienti giusti, risultato mediocre

TENNIS - Pur con i due migliori giocatori del mondo, la finale romana ha deluso le aspettative, è stata mediocre sia sul piano tecnico che agonistico. Le critiche invocanti il tetto sono esagerate. Rino Tommasi

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Rafael Nadal è tornato sul trono di Roma, che era già stato suo per cinque volte e che aveva concesso in prestito l’anno scorso al più qualificato degli aspiranti, Novak Djokovic, questa volta sconfitto senza attenuanti in due rapidi set.

Sarà stato il lunedì feriale, imposto dalla pioggia, a dare alla finale un’ambientazione particolare, sta di fatto che abbiamo visto una partita mediocre, senza qualità, senza sorprese, senza emozioni.

I due finalisti si sono controllati da vicino. Nessuno dei due ha mai preso un vantaggio significativo, i break sono arrivati come se fossero previsti da un copione. Il doppio fallo che ha chiuso l’incontro è sembrata l’indegna conclusione di un brutto incontro.

Eppure i protagonisti c’erano, il campo dei partecipanti non poteva essere migliore ed al contrario di quello che è accaduto nel tabellone femminile, non ci sono stati ritiri, rinunce o altri guai.

Sono andati avanti i migliori, la finale non poteva essere più interessante, insomma c’erano tutti gli ingredienti, ma la torta non à venuta bene senza che si potesse rimproverare al cuoco di avere sbagliato qualcosa.

Mi fa piacere che in sede di consuntivo del torneo il presidente Binagli si sia accorto di avere sbagliato quando ha accettato il formato imposto dall’associazione giocatori (96 iscritti) senza accorgersi che è sbagliato anche quello perché i tabelloni devono essere una potenza del due (4, 8, 16, 32, 128) in modo da dare a tutti i giocatori lo stesso numero di incontri per arrivare ai quarti.

La pioggia che ha ritardato la conclusione del torneo ha riportato d’attualità il problema di dover dotare l’impianto di un campo coperto, ma francamente io non rovinerei il nuovo stadio per una situazione che potrebbe verificarsi una volta ogni dieci anni.

È invece un problema serio quello di una classifica del tennis maschile bloccata ormai sugli stessi numi e su giocatori con la caratteristiche quasi uguali.

Se non ci salva Federer siamo nei guai.

Rino Tommasi

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