HOMEPAGE > > Nadal è tornato ad essere lui.

23/05/2012 11:12 CEST - Internazionali d'Italia

Nadal è tornato ad essere lui

TENNIS - Quella di Nadal a Roma, molto più che a Montecarlo, è una vttoria importantissima per i riflessi psicologici che avrà sia su Nadal sia su Djokovic. E' Rafa il primo favorito del prossimo Roland Garros. Da Roma, Ubaldo Scanagatta

| | condividi
Nadal e Djokovic durante la premiazione (Photo by Clive Brunskill/Getty Images)
Nadal e Djokovic durante la premiazione (Photo by Clive Brunskill/Getty Images)

Mmmm, li ho visti giocare meglio entrambi. Soprattutto Djokovic naturalmente perché al di là di un numero davvero inconsueto di errori non forzati, ben 41, li ha anche fatti nei momenti importanti e senza che Nadal avesse fatto cose strepitose. Non è stata quindi una partita memorabile, se non per il fatto che Rafa rivince Roma per la sesta volta, ritorna n.2 del mondo e soprattutto allontana lo spettro della paura di essere inferiore a Djokovic come aveva cominciato a temere un anno fa quando perdeva sempre dal serbo, sette voltedell di fila.

In questo senso, anche in prospettiva Roland Garros, è una vittoria importantissima per lo spagnolo.
“Ho avuto tante opportunità nel primo set” avrebbe detto Djokovic evidentemente poco lucido anche in conferenza stampa. Perché se è vero che l’esito del primo set si è trascinato dietro anche l’avvio negativo del secondo e quindi ha certo avuto ripercussioni psicologiche importanti _ tanto che Nole ha ceduto subito il servizio anche all’inizio del secondo set per un totale di cinque games di fila per Rafa dal 4-5 al 2-0 _ in realtà le sue grandi occasioni per tornare in partita Nole se le è mangiate nel secondo game del secondo set, quando non ha saputo approfittare di un bel 0-40 e di 4 palle-break complessive, e poi di nuovo nel quarto quando non ne ha sfrutatte altre due.

Eppure le premesse per battare Nadal c’erano tutte. Rafa temeva Djokovic, sapeva che il risultato di Montecarlo non faceva tanto testo per le condizioni del tutto particolari nelle quali si era trovato quella settimana Nole (la morte del nonno…), e aveva ancora in testa invece le sette sconfitte dello scorso anno e in particolare quelle che lo avevano fatto dubitare del suo diritto ad essere considerato il tennista più forte del mondo sulla terra rossa.

Djokovic continuava a dirlo, a ripeterlo, “Rafa sulla terra rossa è il più forte di tutti i tempi”, ma Rafa dubitava che fosse pura pretattica.

Lo temeva talmente, Rafa, che per tutto l’inizio della partita, a me è parso che non abbia preso grandi rischi. Dico a me è parso perché lui, a seguito di una mia domanda esplicita sulla questione, mi ha risposto dicendosi convinto di avere giocato invece aggressivo e di aver preso anche tanti rischi.

Riguarderò il match in tv appna possibile, ma per ora la mia sensazione resta quella che ho avuto lì per lì. E cioè che Rafa giocasse a tenere, come si dice in gergo, preoccupato di sbagliare. Così Djokovic, che invece comandava con discreta autorevolezza lo scambio fin dai primi colpi, spingeva e spingeva, mettendo Nadal con le spalle vicino alla recinzione di fondocampo.

Ecco, lì Djokovic avrebbe dovuto approfittarne. Giocare qualche smorzata in più, venire a rete qualche volta in più a raccogliere i frutti della sua semina. Non l’ha fatto, ha sbagliato una smorzata sul 5 pari che gli è costata il break (in un game nel quale era stato avanti 40-15) e quell’”infortunio” lo ha dissuaso dal riprovarci.

Invece avrebbe dovuto giocarne qualcuna in più. E avrebbe dovuto scendere a rete qualche volta in più. Anche se è vero che quando c’è venuto ha commesso errori non da lui, due smash ciccati maldestramente, una volee di dritto che poteva dargli il controbreak sbagliata malamente.

Man mano che la partita andava avanti Djoker si innervosiva di più. E’ stato certo sfortunato quando un giudice di linea ha sbagliato una chiamata su uno scambio pazzesco, allucinante, che ormai Djokovic stava per aggiudicarsi dopo una ventina e forse più di scambi giocati a ritmi vertiginosi: è accaduto in quel game che Djoker ha perso sul 5 pari. Andando al cambio campo Djokovic non è riuscito a frenare il proprio nervosismo, e ha spaccato in due la racchetta sul paletto che regge la rete.

Insomma a me è parso che Djokovic, in troppe occasioni _ comprese ovviamente le 6 pallebreak non trasformate all’inizio del secondo set _ non avesse la testa dello scorso anno, lo stesso grado di concentrazione.

E come ha detto lui stesso: “Quando giochi con Nadal se hai delle opportunià e non le sfrutti lui è in grado di approfittarne, è il più forte giocatore del mondo sulla terra rossa di tutti i tempi”.

Eccoci, l’ha ridetto. E chissà quante volte lo dirà ancora. Solo che adesso, forse, ne è più convinto anche nel suo intimo. Il guaio per lui è che forse adesso è tornato a crederlo anche Rafa Nadal. Che sulla distanaza dei tre set su cinque è ancora più forte che su quella dei due su tre. Ha vinto Montecarlo, Barcellona e Roma (“Madrid non era terra battuta” ha tenuto a ribadire anche oggi) e al Roland Garros il favorito sarà ancora lui, anche se Djokovic è il n.1 del mondo.

comments powered by Disqus
Partnership

 

Ultimi commenti
Blog: Servizi vincenti
Ubi TV

I sei mesi da paura di Roger Federer

Virtual Tour / Fanta Tennis virtual tour logo 2

Il fanta gioco di Ubitennis