22/05/2012 19:25 CEST - Personaggi
Djokovic, un regalo da 6 milioni?
TENNIS - Dopo il Roland Garros, Djokovic lascerà Sergio Tacchini per i giapponesi di Uniqlo. Voci parlano di un accordo da 6 milioni per il numero 1 del mondo che oggi, 22 maggio, compie 25 anni. Alessandro Mastroluca
Un regalo da sei milioni di dollari. Questa la cifra con cui, secondo indiscrezioni, i giapponesi di Uniqlo avrebbero convinto Novak Djokovic a diventare il loro nuovo testimonial. Nole, che oggi, 22 maggio, compie 25 anni, ha firmato un contratto decennale con Sergio Tacchini nel novembre 2009 lasciando adidas che ha preferito investire su Andy Murray.
Da brand ambassador del marchio di Novara, un tempo sponsor di John McEnroe, Mats Wilander, Pat Cash e Pete Sampras, il serbo ha vinto quattro Slam e l’84,7% delle partite giocate (161 su 190), è stato numero 1 del mondo per quasi 11 mesi. Ma il Roland Garros sarà l’ultimo torneo che giocherà con il marchio Sergio Tacchini sulla maglia.
Ma quali sono i motivi di questa scelta? Secondo quanto risulta a CNBC, Sergio Tacchini non sarebbe riuscita a gestire il successo del suo brand ambassador di punta. Fonti hanno rivelato al canale televisivo Usa che l’accordo prevedeva un minimo garantito più basso rispetto a quello che avrebbe potuto ricevere da compagnie più grandi ma con la promessa bonus più elevati al crescere dei risultati.
Risultati che sono andati oltre le stesse aspettative del giocatore. In più negli Usa, mercato di riferimento per l’abbigliamento sportivo, parecchi problemi hanno condizionato le vendite. Da un lato alcuni degli outfit pensati per il numero 1 del mondo non si sono rivelati così popolari. Dall’altro, non sempre la distribuzione ha funzionato a dovere. Secondo quanto rivelato a CNBC alcuni completi, compreso quello con cui ha vinto gli Us Open 2011, non sarebbero mai arrivati sugli scaffali dei rivenditori statunitensi. Per finire, i prezzi sul mercato americano non si sono rivelati sufficientemente competitivi.
Nel 2008 Tacchini viene acquistata per 42 milioni di dollari da Billy Ngok, direttore della China Environmental Energy Holdings. La compagnia ha interessi anche in Serbia. Fa parte, infatti, di un consorzio che lo scorso dicembre ha firmato un accordo preliminare con la compagnia elettrica Elektroprivreda Srbije (EPS) per la realizzazione congiunta di una centrale elettrica alimentata a carbone della potenza di 744 mw, il cui costo stimato sarà di oltre 2 miliardi di euro, a Obrenovac, nella parte sud-orientale del Paese.
Il brand piemontese è stato un grande protagonista della stagione a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta quando i marchi italiani spopolavano nel mondo del tennis. Fila ha vestito Panatta anche nell’indimenticabile 1976, ha lanciato per prima il total-look (completo tutto in coordinato) e creato le linee personalizzate per Borg. Ellesse ha vestito Guillermo Vilas, Chris Evert, Aaron Krickstein, Wilander ha vinto il suo primo Slam avendo come sponsor Cerruti con cui Connors ha trionfato a Wimbledon e a Flushing Meadows.
Uniqlo, marchio nipponico che già veste Kei Nishikori, è controllato dalla Fast Retailing e ha fornito l'abbigliamento tecnico agli atleti giapponesi per le Olimpiadi del 1988, 2002 e 2004. Ha 99 punti vendita a Tokyo, 840 in tutto il Giappone e altri 200 nel mondo, compreso un esclusivo flagship store da 8 mila metri quadri sulla Fifth Avenue a New York. Quando l’ha inaugurato, lo scorso autunno, ha assunto 650 persone. È il segreto del successo del brand: la compagnia non solo produce capi d’abbigliamento basilari, dal design elementare e a prezzi contenuti ma soprattutto assume tanto personale e, cosa ancora più inusuale, spende moltissimo in apprendistato. Un’azienda come Uniqlo dimostra la bontà della tesi espressa da Marshall Fisher, Jayanth Krishnan e Serguei Netessine in uno studio della Wharton School: in sostanza, più spendi, più guadagni. Ogni dollaro aggiunto a libro paga ne porta da quattro a 28 nelle vendite. Quanti ne porteranno i 6 milioni dati a Djokovic?
Alessandro Mastroluca
