08/06/2012 22:12 CEST - Roland Garros
“Maria era piccola quasi come me…”
TENNIS – Sara Errani ricorda l’unico precedente con la Sharapova, a 12 anni all’Accademia di Bollettieri: “Portava l’apparecchio per i denti e mi spazzò via 6-0 6-1: era già forte allora. Non ci scambiammo neanche una parola”. Da Parigi, Alberto Giorni
Sara Errani è pronta a giocare la partita più importante della sua carriera ma, appena vinto il doppio, non vuole pensarci con troppo anticipo: “Non ho ancora focalizzato la finale: oggi voglio solo godermi questa vittoria. Da domani mattina, quando mi sveglierò, il mio pensiero sarà rivolto solo alla Sharapova. Mi sento bene e farò del mio meglio. E’ inutile provare già adesso a immaginare le sfida, si brucerebbero solamente preziose energie mentali. La fasciatura che portavo? Era solo a scopo precauzionale, non c’è alcun problema”.
La romagnola e la siberiana non si sono mai affrontate in un match ufficiale, ma Sara ricorda un gustoso aneddoto: “Una volta ci siamo incontrate, a 12 anni, a un torneo organizzato all’Accademia di Nick Bollettieri in Florida. Com’è finita la partita? 6-0 6-1 per lei, era già forte allora. All’epoca era piccolina quasi quanto me, portava l’apparecchio, comunque non avevo mai avuto occasione di parlarle. L’esperienza da Bollettieri fu molto utile. Fu traumatico separarmi così presto dai miei genitori, però ho imparato a soffrire”.
Durante il doppio, i tifosi russi un po’ troppo rumorosi hanno fatto perdere la pazienza a Sara a cui è scappata una parola poco gentile: “Mi scuso per quello che ho detto, era un momento di tensione e non avrei dovuto: non si fa…”.
L’importante con la Sharapova sarà rimanere calmi e concentrati, e Sara lo sa: “Dovrò servire molte prime e spostarla più volte che posso. E’ comunque una partita di tennis, cercherò di giocarmela e di divertirmi. Il vento potrebbe disturbare il suo lancio di palla molto alto? Allora speriamo che arrivi un uragano!”, chiude con un sorriso.
Scatti in giro per il mondo
