HOMEPAGE > > Numeri del ragazzino Federer.

17/07/2012 15:14 CEST - L'ARGOMENTO

Numeri del
ragazzino Federer

TENNIS - Il ragazzino spacca racchette che ambiva al tennis perfetto è diventato il tennista più dominante della storia del ranking ATP. Ma sarebbe un peccato ricordarlo per i soli record: Federer è per il tennis molto di più. Karim Nafea

| | condividi

Congratulazioni Roger! A tre anni di distanza dall’ultimo video celebrativo dell’ATP, Roger torna a ritoccare la storia del tennis. La ATP con il video, la Nike con le scarpe, bel modo di onorare qualcuno; quello di fargli le scarpe intendo: sono veramente strani gli americani.

Comunque, finendola con le facezie, tutti a parlare delle 287 settimane, delle 237 consecutive, dei 17 slam, dei 7 Wimbledon, dei record più nascosti. E la cosa che, personalmente, mi stupisce di più di questo unico tennista sia quel quindicenne brufoloso (come Nuziale, per intenderci) che con la massima serietà possibile dichiara che “s’arrabbia perché vuole giocare il tennis perfetto”, perché sente, anzi sa, di esserne in grado.

Determinazione, arroganza, presunzione ed un orgoglio di cui fatico a trovare l’eguale hanno permesso ad un talento “ganz andere” di sprigionarsi in tutto il suo potenziale.
In un certo senso è bello riguardare ai momenti bui della carriera di un giocatore quando tutte le cose vanno, o sono andate, bene; regala profondità e chiavi di lettura e rende giustizia al percorso dell’atleta e dell’uomo.

Ne ha avute parecchie di fasi lo svizzerotto, da spacca-racchette ad apatico (nei primi tempi della gestione Lundgren), quando non riusciva a gestire il suo stato emotivo ed oscillava tra l’inquietudine e la calma eccessiva, distaccata che, in modi diversi, portavano dolorose sconfitte. E’ stato dominatore assoluto e, come sempre accade, è quello che fatto più rumore quand’è caduto. Si è ripreso il circuito arrivando a superare il record di Sampras e conquistando il Roland Garros, l’unica preda che l’aveva eluso. E’ stato rovesciato per la seconda volta e ha assaggiato il ruolo di primo dei secondi che tante volte aveva riservato agli altri in passato.
Poi a trent’anni, quasi trentuno, gioca 10 mesi ad un livello medio che dovrebbe essergli precluso e riconquista tutto, trono e giardino, nello stesso, chirurgico colpo.

Roger ha emozionato molti appassionati (e non) la settimana scorsa: un po’ per l’impresa e per come è stata pianificata, un po’ perché Federer, a quel livello, senza pause mentali, non si vedeva da parecchio tempo e un po’ perché nel vedere un fenomeno abbattere un record c’è quell’inesplicabile senso di soddisfazione di raggiungimento che ti trasporta per qualche ora nel “suo mondo”, che ti fa sentire nella storia, un breve istante di puro, intenso egocentrismo, ti viene da dire “Io c’ero!”.

A me invece viene da dire che il record, in se, non conti niente. O meglio, che il tipo di record, non conti niente. L’importante è che ce ne sia uno, che si superi qualcosa, che si possa dire anche per pochi minuti magari a bassa voce “E’ il più forte”, “E’ il migliore”, ”E’ il GOAT” e cose del genere.
Queste cose che diano l’idea di compimento, di completezza.

E così ti trovi alle 23.50 di domenica 15 Luglio 2012 a contare i minuti che separano Roger dalla 287esima in una preoccupante parodia del Capodanno.

Ripensando a quel giovane svizzero che voleva il tennis perfetto: c’è andato vicino, vicinissimo a tratti. Un mostro d’efficacia tra il 2004 ed il 2007, con movimenti di una bellezza stordente intrisi di un esplosività che violentava gli avversari. Molto più morbido e delicato negli anni successivi, la necessità di spremere ogni singola, minima frazione del repertorio per rallentare l’inevitabile scorrere del tempo eppure ancora capace di lasciar fermo l’avversario con accelerazioni devastanti.

E’ stato vicinissimo, forse più di chiunque altro, alla perfezione. Il fatto che voglia continuare, che questo sia solo un altro risultato, e non il Risultato, comunica che la ricerca non è finita.
Probabilmente sente di poter migliorare, sente di poter aggiungere ancora qualcosa, di potersi avvicinare ancora di più.

Fa quasi male che quel quindicenne verrà ricordato più per i record che per l'incrollabile passione e determinazione dimostrata per il nostro sport.

Nel frattempo, come tre anni fa, questo è periodo di celebrazioni: Congratulazioni Roger!

Karim Nafea

comments powered by Disqus
Ultimi commenti
Blog: Servizi vincenti
Partnership

 

Ubi TV

I punti migliori di Federer a Wimbledon

Virtual Tour / Fanta Tennis virtual tour logo 2

Il fanta gioco di Ubitennis