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22/07/2012 18:59 CEST - ATP AMBURGO

Pico, una vittoria da top 10

TENNIS - Monaco batte Haas 75 64, vince il torneo di Amburgo ed entra per la prima volta in carriera tra i primi 10 del mondo. Come nel 2007 vince tre titoli in un anno. Haas sciupa un break in entrambi i set. Stefano Broccoli

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Monaco b. Haas 75 64

Alla veneranda età di trentaquattro anni, Tommy Haas ha non solo eguagliato il suo miglior risultato nel torneo di Amburgo (raggiunse la semifinale nel 1997), ma si è superato, conquistando meritatamente un posto in finale. Haas, nato nell’aprile del 78 proprio qui ad Amburgo, dopo il duro match di secondo turno vinto contro Gilles Simon, è andato in discesa, concedendo pochissimi game ad avversari duri come Florian Mayer e Marin Cilic. Nella parte alta del tabellone è spuntato (non a sorpresa, va detto) Juan Monaco. L’argentino, numero 14 del mondo e testa di serie n. 3 del torneo, ha avuto vita facile nei primi turni, ma si è fatto trovare pronto contro il n.1 del seeding, Nicolas Almagro, battuto in tre set equilibrati.  Una finale quindi, interessante, e potenzialmente bella visto il contrasto di stili tra i due giocatori. La superficie, di certo, è un elemento a favore dI Monaco, ma non il solo. L’argentino infatti, è avanti anche 3 ad 1 negli head to head: i due, peraltro, hanno sempre giocato su campi rapidi e solo una volta ha vinto il tedesco, nel match più lontano, disputatosi a stoccolma nel 2007. Tutte indicazioni non favorevoli per Haas, soprattutto considerando il fattore età, e il tipo di gioco che propone Monaco.

L’inizio del match odierno, è subito favorevole ad Haas, che mette in campo un’ alta percentuale di prime palle, è molto aggressivo e, a sorpresa, tiene bene anche nello scambio lungo.  A riprova di ciò, il teutonico riesce a conquistarsi il break nel quarto gioco tra smorzate e vincenti di rovescio. Haas sta riuscendo proprio a giocare il match che voleva. Riesce ad essere brillante, è centrato nei colpi, e in poco tempo si trova avanti 4 ad 1 con un break.  Ma qui cambia qualcosa: Monaco smaltisce quella tensione che forse l’ha condizionato all’inizio, e aumenta la gittata dei suoi colpi. Soprattutto, gioca con molto più spin, il che costringe Haas a perdere campo e a correre sempre più. Il tedesco, poi, inizia ad incorrere in qualche errore evitabile con il diritto, e perde dopo poco il suo break di vantaggio. Monaco è riuscito nell'obiettivo di “sporcare” il match, impelagando Haas in lunghi palleggi da fondo. Il tutto condito da una percentuale di prime sempre intorno l’80%, che permettono all’argentino di non retrocedere quasi mai nello scambio. Se Haas all'inizio riusciva ad entrare in campo con la risposta, portandosi spesso a 30 o ai vantaggi, adesso Monaco non corre più pericoli nei propri turni di servizio. Sul 5 pari, arriva la svolta definitva: Haas spreca malamente due palle per tenere la battuta, e concede due palle break all’avversario. La seconda gli sarà fatale, ancora una volta per un errore di diritto evitabile. Il tedesco ha perso la giusta lucidità e non riesce a trovare rimedi alla solidità dell’avversario. Il quale senza ulteriori intoppi va a prendersi il primo set dopo un’ora di gioco, e mette una seria ipoteca sul match. Si, perché anche i più ottimisti, difficilmente penserebbero ad una vittoria del 34enne tedesco in tre set. Per di più sul rosso contro Monaco. Una grossa parte delle sue chance, passavano per la vittoria del primo parziale. 

Haas però non ci sta, e memore del suo match di secondo turno con Simon, prova ancora a giocarsi le sue possibilità. Arriva subito un break, più o meno come nel primo parziale, e il tedesco si porta sul 2 a 0. Ma non basta, perche dopo aver giocato un paio di game bene, Haas torna a sbagliare tanto. Aiutato, certo nei suoi errori, da Monaco, che trottola da una parte all'altra del campo e gli fa giocare sempre un colpo in più . Il break conquistato, viene dunque subito perso. Altro segnale che il match ha ormai preso la sua piega definitva ed ineluttabile. Perché se è vero che Haas ha vinto al terzo set giusto qualche giorno fa, è anche vero che si è trattato di un match molto più rapido. Inoltre, la freschezza atletica di Simon, non è paragonabile con quella attuale di Monaco. Nel settimo game, arriva, non inatteso, il break per l'argentino, break che sembra essere decisivo. Ma anche Monaco ogni tanto si distrae, e soprattutto, inizia a sentire la pressione di poter vincere questo torneo. Che sarebbe certamente il più importante della sua carriera. Haas, grazie agli errori dell'avversario, può giocarsi ancora i suoi assi, forse gli ultimi di fronte al proprio pubblico: recupera il break e parte alla grande nel turno di battuta successivo. Ma poi torna in cattedra Monaco, che si conquista con merito un altro break, nobilitandolo con un gran passante di rovescio. L’argentino stavolta non lascia spazio ad incertezze: grandi angoli col diritto, ottima profondità nei colpi. La chiusura arriva con una elementare volèe di diritto a campo aperto, dopo due ore esatte di gioco. Visibilmente commosso l’argentino a fine match. E ne ha ben donde: questa vittoria, lo proiettà infatti nei top ten, per la prima volta in carriera.

Per l'Argentina è il titolo ATP numero 197 nell'era Open: 62 di Vilas, 25 di Clerc, 12 di Jaite, 11 di Del Potro e Nalbandian, 9 di Coria e Perez Roldan, 8 di Gaudio, 7 di Canas, 6 di Chela e Monaco. Juan Monaco, succede in questo torneo (tra gli argentini) a Guillermo Coria, vincitore qui nel 2001 su un altro giocatore albiceleste, Agustin Calleri.

Nulla da fare invece per Haas, che sperava di eguagliare Micheal Stich, ultimo tedesco ad aver vinto (nel 1993) questo torneo. Chissà se ci proverà anche l'anno venturo.

 

Stefano Broccoli

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