Williams vere marziane

TENNIS - Strapazzate 6-1,6-1 Vinci e Errani dalle Williams, Sara non trattiene le lacrime per la delusione. Roberta: "Con tutte le altre si può giocare, con loro no". Da Londra Ubaldo Scanagatta

Dall’inviato
Ubaldo Scanagatta
WIMBLEDON _ La sorpresa è un’altra, anzi sono due. Per cominciare: non è per nulla sorprendente che sul campo 2 le Williams abbiano fatto polpette delle nostre Errani e Vinci. 6-1,6-1 in meno di un’ora, 57 minuti e mai un solo momento di incertezza, anche se nel secondo set sulla seconda delle due pallebreak conquistate nel match (entrambe in quel quarto game, 1-2, e sul servizio di Venus) le americane sono state anche fortunate: si sono clamorosamente scontrate nel cercare di recuperare una smorzata di Roby Vinci e non si sa come la palla colpita da Venus è andata sul nastro ed è caduta beffardamente dall’altra parte. Così è sfumato il 2 pari.

Ma salvo quell’episodio che non avrebbe comunque modificato l’esito del match, un massacro di Fort Alamo, non c’è mai stata partita, anche se l’1 a 1 del primo set _ con Roberta che era riuscita a tenere il servizio _ ha per un attimo illusi i più ottimisti che partita ci potesse essere.Nel primo set, volato via in 25 minuti, Venus ha ceduto un solo punto sul proprio servizio ed è stato un doppio fallo. Serena ne ha persi 4 perché nel primo turno di servizio si è fatta riprendere da 40 a 15 a 40 pari ma poi li ha sistemato la pratica con l’ace n.2 e n.3. Il primo lo aveva messo a segno sul primo punto, esterno su Roberta che rispondeva da destra come 3 dei 6 aces. Due li ha fatti su Sara, uno su Roberta al centro.

E nel secondo set, 33 minuti, invece è stata la Errani a tenere un servizio sullo 0-2, dopo aver salvato un breakpoint. Le Williams hanno ceduto 5 punti. Insomma 10 in tutto. Sono di un altro pianeta.
La prima sorpresa? Beh, che Sara Errani aveva ancora le lacrime agli occhi quando è arrivata alla mixed zone, due buoni duecento metri di distanza dal campo n.2 dove ci saranno stati sì e no 500 spettatori, inclusi i 15 del gruppo federale (Angelo Binaghi più moglie e figlio inclusi). Non aveva evidentemente smaltito la delusione. Faceva sincera tenerezza, ma questo è forse anche il segno …non della sua debolezza ma della sua forza. Lei entra in campo e ci crede sempre, ci prova sempre. E se non ce la fa, se viene dominata così, non ci sta.
Non riusciva addirittura a spiccicare parola. Roberta parlava con lei: “Non c’era nulla da fare, ma non è la partita, la sconfitta contro queste due marziane a dispiacerci: è il sorteggio, il tabellone che le ha messe dalla nostra parte. Con tutte le altre si gioca, si può vincere. Con loro due no, almeno sull’erba”. Tutto condivisibile. Niente da aggiungere.

L’altra sorpresa? Beh, che Bob Bryan e Liezel Huber hanno perso da Kas e la Lisicki (che serve quasi come le Williams, peraltro). E allora qualche speranziella di una medagliuccia possiamo coltivarla ancora perché Bracciali e Vinci non sono proprio chiusi dalla coppia tedesca. La semifinale non è impossibile, insomma. Se la raggiungessero, in questa gara sicuramente assai anomala con Bracciali e Vinci che non credo abbiano mai giocato insieme, potrebbero anche pensare di farcela contro i vincenti di Murray-Robson (vittoriosi su Hradecka e Stepanek…per la soddisfazione degli inglesi che avevano parecchio perorato la causa di Andy in doppio misto dopo che aveva perso il doppio maschile in coppia con il fratello) e Hewitt-Stosur.

Alla fine tutti dicono che le medaglie sono medaglie, che le discipline in cui le si colgono non contano, e allora non ci resta che tifare per l’ultima coppia azzurra rimasta. Giocheranno secondo match sul campo n.2, dopo la fine del doppio maschile dei fratelli Bryan contro Gasquet e Benneteau che comincia alle 13,30 italiane. Ad maiora.

Ubaldo Scanagatta