08/09/2012 22:29 CEST - US OPEN

Perché l’USTA ha messo in panchina la miglior junior

Taylor Townsend è la numero 1 tra i junior ma i suoi allenatori sostengono che debba raggiungere una forma migliore. Tom Perrotta, Wall Street Journal. Traduzione di Daniele Vallotto

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Taylor Townsend
Taylor Townsend

Dato che l'USTA persevera nella sua lotta nel sovvertire le alterne fortune del tennis americano, sembra lecito affermare che la sedicenne Taylor Townsend sarà libera di giocare dovunque voglia.
Il prodigio nato a Chicago, che fa parte di un programma di sviluppo finanziato dall’USTA, è la numero 1 tra i junior, campionessa in singolare agli Australian Open di quest’anno e nel doppio a Wimbledon.
Giovedì ha vinto due match agli US Open junior, l’ultimo dei quali una vittoria netta in due set contro la messicana Marcela Zacarias.
Ma all’insaputa di tutti tranne che del suo staff, l’USTA non era felice di vedere Townsend a New York. I suoi allenatori si sono rifiutati di pagare le sue spese di viaggio per poter gareggiare nel torneo e quest’estate le hanno detto che non finanzieranno altre apparizioni nei tornei finché non farà progressi sufficienti in un’area: dimagrire e raggiungere una forma migliore.
“Le nostre preoccupazioni riguardano al primo posto la sua salute e il suo sviluppo come giocatrice” ha detto Patrick McEnroe, il manager del programma di sviluppo dell’USTA. “Abbiamo un obiettivo in testa: vederla giocare sull’Arthur Ashe nel tabellone principale e competere per il titolo. Così prendiamo le nostre decisioni, sono basate su questo”.
Prima degli US Open, Taylor aveva chiesto una wild-card per il tabellone principale o per le qualificazioni. La sua richiesta è stata rifiutata. Dopo che l’USTA aveva chiesto a Taylor di saltare gli US Open sua madre Sheila ha fatto sapere che avrebbe pagato le spese della figlia di tasca sua.
La decisione dell’USTA tocca due problemi controversi nel tennis: l’importanza della forma fisica di un atleta e il miglior modo per sviluppare il suo talento.
Molti prodigi statunitensi sono cresciuti con allenatori privati, accademie e genitori tenaci, qualche volta con un aiuto supplementare dell’USTA. Tuttavia, nel 2008, l’organizzazione decise che era necessario fare qualcosa in più riguardo al declino del tennis statunitense e fondò la prima accademia full-time a Boca Raton, Florida, dove Townsend è una dei 25 junior selezionati. L’USTA allena anche altri 41 junior a Carson, California e al National Tennis Center di Flushing Meadows.
Mettendo da parte Townsend, la USTA sembra mandare il messaggio che sviluppare basi solide (come la forma fisica) è più importante che un successo a lungo termine come lo è la longevità rispetto a risultati competitivi.
È certamente possibile che la condizione fisica di Townsend la stia ostacolando ma i suoi risultati suggeriscono che la sua forma sia più che adeguata. Oltre alle vittoria agli Australian Open e a Wimbledon ha raggiunto le semifinali all’International Spring Championship e vinto il prestigioso Easter Bowl. Dopo che quest’estate Twonsend ha perso nel primo turno di qualificazione di un torneo a Vancouver, i suoi allenatori le hanno chiesto di ritirarsi dai campionati nazionali a San Diego e di ritornare nell’accademia di Boca Raton, dove vive attualmente. Lì le hanno imposto un programma di fitness e le hanno permesso di giocare a tennis solo per mantenere il ritmo. “Non è stata una mia decisione” ha detto. “Ma pensavano che giocare non fosse l’idea migliore per cui sono tornata a casa”. Se Townsend avesse vinto il torneo di San Diego avrebbe ricevuto automaticamente un wild-card per il main draw degli US Open e, con essa, una rara opportunità di farsi notare da agenti e potenziali sponsor (attualmente non ha un agente). Dopo essere tornata in Florida a Townsend è stato diagnosticato un basso livello di ferro durante un controllo di routine. Sheila ha affermato che sua figlia sta prendendo delle pastiglie e che il problema è “totalmente gestibile”. Townsend, che ha un carattere solare, non nutre rancore verso l’USTA. “Ho avuto un sacco di grandi opportunità. Sto facendo tutto quello che mi chiedo e sono professionale su tutto”. Ha anche dichiarato che le è stato chiesto di rappresentare gli Stati Uniti nella sfida di Fed Cup junior contro la Spagna a fine mese. Tuttavia, dopo quell’evento, il suo programma non è definito. McEnroe ha detto che il suo team di sviluppo non ha ancora chiarito quali tornei Townsend giocherà: “Decideremo quando questo torneo sarà finito”.

L’USTA ha però garantito ieri che pagherà le spese affrontate da Taylor Townsend agli US Open. “C’è stato un equivoco” ha detto Patrick McEnroe. “Mi scuso che sia stato recepito in maniera sbagliata ma non è andata così”. Sheila Townsend, raggiunta al telefono, è felice di sentire questa notizia. “Non lo sapevo. Dovrò raccogliere tutte le ricevute”.
Townsend ha perso nei quarti del torneo di singolare ed è giunta in finale nella finale di doppio che si giocherà sabato con la compagna Gabby Andrews. Dopo la partita ha parlato con i giornalisti del rifiuto dell’USTA di concederla una wild-card.
“È stato scioccante. Ero molto delusa, a dir la verità. Ho pianto. Voglio dire, ho lavorato sodo e non è per miracolo che sono diventato numero 1. Non voglio sembrare presuntuosa ma non si è trattato di un miracolo”.
Townsend ha dichiarato che potrà migliorare la sua forma fisica ma che ciò non dovrebbe impedirle di competere. “Non dirò certo che sono la più veloce e la più agile perché non lo sono. C’è sicuramente spazio per migliorare, ma è un’opinione personale”.
McEnroe ha ditto che l’USTA deve molto a Townsend, descritta come un “grande talento”. “Siamo qui per fare il meglio per il suo sviluppo”. Townsend ha intenzione di voltare pagina e continuare a lavorare con la sua allenatrice USTA Kathy Rinaldi, con la quale ha una relazione molto forte. “È sempre al mio fianco. Cerco di guardare oltre. Ora devo solo abbassare la testa e lavorare sodo il più possibile”.

Qui e qui gli articoli originali.

 

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