12/09/2012 09:50 CEST - COPPA DAVIS

Tutto facile per l'Argentina?

TENNIS – Nella semifinale di Davis a Buenos Aires i cechi sembrano sfavoriti contro i padroni di casa che proveranno a centrare la loro quinta finale. Sarà una passeggiata? In che condizioni sarà Del Potro? E Berdych? Stefano Tarantino

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Del Potro deluso
Del Potro deluso

Concluso l'ultimo Slam dell'anno il circuito maschile si ferma per lasciare il posto alla mitica insalatiera.
Nel prossimo week-end sono infatti in programma le due semifinali della Coppa Davis e gli spareggi per l'accesso al tabellone principale dell'anno prossimo (più tutti i vari play-off e play-out dei World Group I e II).

Fari puntati soprattutto sulle due semifinali dalle quali usciranno le nazioni che si sfideranno nella finale in programma dal 16 al 18 novembre.

Al Parque Roca di Buenos Aires va di scena la sfida tra i padroni di casa dell'Argentina e la Repubblica Ceca di Berdych e Stepanek.

I sudamericani vanno per l'ennesimo anno alla ricerca del loro primo successo nella manifestazione.
Difatti l'Argentina è l'unica nazione ad aver giocato più di 3 finali (per la precisione 4, l'ultima l'anno scorso persa in Spagna) ed a non aver mai vinto la Davis.
Per scongiurare questa tradizione negativa il capitano non giocatore Martin Jaite ha convocato Juan Martin Del Potro, Juan Monaco, Carlos Berlocq ed Eduardo Schwank.

Fuori dai giochi Nalbandian (infortunio agli addominali che gli ha fatto saltare anche gli US Open), in singolare dovrebbero scendere in campo Del Potro e Monaco.

Per quanto riguarda il primo, ne andranno sicuramente verificate le condizioni fisiche, visto che pur essendo giunto ai quarti (sconfitto da Djokovic) a New York, il tennista argentino ha lamentato comunque ancora fastidi al polso sinistro.
Sembra invece più affidabile Juan Monaco, autore di una stagione fantastica che lo ha portato per la prima volta nei Top10 (dopo la vittoria di Amburgo) e nella quale ha vinto ben 3 titoli (oltre Amburgo, Houston e Vina Del Mar) ed ha raggiunto una preziosa semifinale nel Masters Series di Miami (persa contro Djokovic).
Semmai Monaco (attualmente nr. 11 del ranking) è parso un po' appannato nella stagione sul cemento americano, ma questo in vista del match di Davis potrebbe essere stato un vantaggio perché l'eliminazione prematura agli US Open (sciagurata sconfitta contro Garcia Lopez dopo essere stato in vantaggio di due set e di un break nel terzo) gli può aver consentito di preparare con più calma la semifinale.

Carlos Berlocq è il terzo uomo, anche lui autore di un'ottima stagione che lo ha portato al suo best ranking (nr. 37 a marzo, attualmente nr. 45) e che comunque sulla terra si sa difendere abbastanza bene (duplice vittoria ad inizio anno sul francese Simon, finale a Vina del Mar persa proprio contro il connazionale Monaco).
Berlocq non dovrebbe trovare spazio nei singolari ( a meno di clamorose defezioni) mentre potrebbe essere schierato in doppio al fianco dello specialista Schwank, autore in Germania al primo turno e nei quarti con la Croazia di due prestazioni superlative al fianco di David Nalbandian (vittorie fondamentali al quinto set).

Quindi l'unico dubbio di Jaite dovrebbe essere proprio la formazione del doppio, ma siamo dell'idea che se la prima giornata dovesse concludersi sul 2-0 per i padroni di casa, il capitano non giocatore argentino preserverà i due singolaristi per la domenica.
 

Dall'altra parte il capitano non giocatore ceco Navratil ha schierato una formazione per metà scontata.
Impossibile rinunciare a Berdych (oltretutto recente semifinalista agli US Open) ed al vecchio marpione Stepanek, che in Davis dà sempre filo da torcere ai suoi avversari.
Al fianco dei due la rivelazione dell'anno Rosol, che a Wimbledon si è tolto il lusso di battere Rafa Nadal, ed Ivo Minar, giocatore di mediocre levatura (nr. 187 attualmente, best ranking nr. 62 nel 2009).

Come al solito Berdych e Stepanek dovrebbero giocare sia i singolari che il doppio.

Il dubbio riguarda tra i cechi le condizioni di Berdych, non un mostro di continuità per suo solito e chiamato dopo gli ottimi US Open a giocare una semifinale di Davis sulla terra rossa.
Non che Tomas sia da buttare sul mattone tritato (semifinalista al Roland Garros nel 2010), ma il passaggio cemento/terra rossa è notoriamente quello più difficile e le energie mentali e fisiche spese a New York potrebbero fiaccare la resistenza del nr. 7 del mondo.

Terra rossa che sicuramente non si presta al gioco d'attacco di Stepanek che si trova più a suo agio sulle superfici veloci.
Impostare un match offensivo contro Del Potro o Monaco non sarà una cosa facile per Radek, ma guai a sottovalutarlo perché nella bagarre il tennista ceco va a nozze ed è capace di trovare energie supplementari pur di portare a casa il match.
Inoltre Stepanek va per i 34 anni e dopo la finale persa nel 2009 (in Spagna) potrebbe volersi togliere un ultimo sfizio di una carriera comunque lusinghiera.

I precedenti tra Argentina e Repubblica Ceca sono 4, i cechi conducono per 3-1.

L'ultima sfida si è giocata nel 2009 a Ostrava (allora erano quarti di finale) e guarda caso in campo c'erano da una parte Berdych, Stepanek e Minar e dall'altra Del Potro e Monaco.
Allora finì 3-2 per i padroni di casa con la vittoria decisiva di Stepanek su Monaco in tre set, ma lì si giocava sul veloce e Monaco non era quello di oggi (ed il nr. 2 ceco aveva tre anni in meno).

Negli altri precedenti larghe vittorie per chi ospitava nel 2005 in Argentina e nel 1987 a Praga (in entrambe le occasioni 5-0), mentre la sfida forse più importante e suggestiva è stata quella del 1980.

A Buenos Aires nella semifinale Interzonale la allora Cecoslovacchia di Lendl, Smid, Kodes e Slozil (allora schierato come secondo singolarista al fianco di un giovanissimo Lendl) passò a sorpresa per 3-2 battendo quei due mostri sacri della terra rossa che erano Guillermo Vilas e José Luis Clerc.
Trascinatore nell'occasione fu Lendl che vinse nettamente i due singolari e diede una fondamentale mano nel doppio a Tomas Smid.
La Cecoslovacchia in finale batté l'Italia di Panatta e Barazzutti tra mille polemiche e vinse così la sua prima (ed unica) Coppa Davis.
Se avesse vinto l'Argentina invece i sudamericani sarebbero dovuti venire in Italia e forse sarebbe stata un'altra storia.

Negli scontri diretti tra i giocatori convocati, Juan Martin Del Potro è in svantaggio 3-1 contro Stepanek.
Tra i due si è sempre giocato sul veloce, l'ultimo match risale all'ATP1000 di Toronto, vittoria in due set di Stepanek ma ad onor del vero Del Potro veniva dalla medaglia di bronzo nel torneo Olimpico ed era un po' scarico.

Il nr. 8 del mondo è invece in vantaggio contro Berdych per 4-2. I due si sono affrontati 3 volte sulla terra (2-1 per il tennista sudamericano) di cui 2 quest'anno.
Al Roland Garros ha vinto Del Potro, sulla terra blu di Madrid ha vinto Berdych.
Del Potro non ha mai incontrato Rosol mentre è in vantaggio 1-0 contro Minar (incontrato proprio nel precedente Davis di Ostrava).

Precedenti invece pessimi per Juan Monaco contro i suoi prossimi avversari.
Contro il nr. 1 ceco il tennista sudamericano è addirittura 0-5, che diventa 0-6 se consideriamo la sfida nel challenger di Braunschweig del 2004 e per ben tre volte si sono sfidati sulla terra. L'ultimo match tra i due l'anno scorso a Cincinnati.
Contro Radek Stepanek il nr.2 argentino invece è 2-4, ma si è giocato una sola volta sulla terra ed ha vinto Monaco (proprio quest'anno a Roma ed in due set), ultima sfida al recente ATP1000 di Cincinnati con vittoria invece di Stepaenk.
Monaco è inoltre in vantaggio 1-0 con Rosol (unico precedente quest'anno al secondo turno del Roland Garros) mentre è 0-1 con Minar (la sfida risale però al 2005).

Per completare le statistiche segnaliamo anche che Berlocq è in svantaggio con Berdych (0-2, ultima sfida quest'anno alla World Team Championship di Dusseldorf),con Stepanek (0-1, unico precedente agli US Open 2007) e con Minar (0-1, unica sfida a Costa Do Sauipenel 2008), mentre è in parità con Rosol (1 vittoria a testa, si è giocato sempre al Roland Garros).
Schwank invece ha perso l'unico precedente giocato sia con Stepanek che con Minar mentre non ha mai incontrato Berdych e Rosol.

Insomma se dessimo retta alle sfide passate tra i protagonisti di questa semifinale la Repubblica Ceca sembrerebbe in grado di poter mettere in seria difficoltà i padroni di casa.
In pratica però (ipotizzando i due singolaristi argentini in buona condizione fisica) noi non crediamo a questa evenienza.
Sarà sicuramente un match duro per i sudamericani ma innanzitutto pensiamo che il fattore campo si farà sentire.
L'Argentina non ha mai perso al Parque Roca di Buenos Aires, diventato oramai la casa del tennis della “albiceleste” ed inoltre i sudamericani non perdono in casa sulla terra dal 1998 (sconfitta per 3-2 contro la Slovacchia di Hrbaty e Kucera).

Inoltre la prima giornata vedrà in campo Del Potro contro Stepanek e Monaco contro Berdych (il sorteggio stabilirà l'ordine di svolgimento dei due match).
Ed allora ecco che torniamo a quanto già detto in precedenza, tutto dipenderà dalla voglia e dalla forma di Tomas Berdych.
Una sua vittoria contro Monaco darebbe corda alle speranze ceche e si arriverebbe all'ultima giornata con un bel po' di pressione sulle spalle dei tennisti di casa comunque vada a finire il doppio (che ci sembra comunque il match più equilibrato), in caso contrario crediamo che sotto 0-2 per gli ospiti il compito diventerebbe davvero arduo.
E allora?
Argentina favorita e pronta a raggiungere la quinta finale nella manifestazione, finale che sarebbe comunque giocata in casa visto che sia Spagna (l'anno scorso) che gli Usa (nel 1992) hanno ospitato i sudamericani nell'ultimo precedente.
Quale occasione più ghiotta per centrare finalmente il titolo... Berdych e Stepanek permettendo.

 

Stefano Tarantino

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