14/10/2012 19:17 CEST - Voti&cinguettii&ruggiti in libertà

Rubrica sì, rubrica no: ma il tennis è solo tennis?

NON SOLO TENNIS - L’avvio di “Voti&cinguettii&ruggiti in libertà” ha suscitato posizioni contrapposte. Ma anche da un sito di tennis si può “riconoscere” il malcostume del cattivo agire pubblico. Senza voto Renzi e Grillo, ma Marchionne...che gaffe! Ubaldo Scanagatta

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Matteo Renzi
Matteo Renzi

Quando ho deciso di dare il via ad una nuova rubrica, intitolata “Voti&cinguettii&ruggiti in libertà” _ link _ , e non circoscritta al solo tennis perché a mio modo di vedere non bisognerebbe trattare il mondo del tennis come un microcosmo a se stante, ma quale parte integrante di tutto un ecosistema, ho ricevuto e pubblicato un’ottantina di post, molti di consenso, diversi di critica. Potete rileggerli.

In aggiunta a quelli diversi lettori hanno deciso di scrivermi in privato, sebbene io abbia sempre voluto dissuadere questa pratica che, alla fine, mi fa passare da maleducato perché non ho il tempo per rispondere individualmente. C’è Ubitennis. Mi par più giusto rispondere a chi scrive per tutti i lettori.

Anche in privato ho raccolto sia consensi sia critiche. Non mi interessa pubblicare i primi (i cui autori comunque ovviamente ringrazio) quanto le seconde. Queste mi danno modo,aprendo un dibattito che coinvolga voi lettori, di chiarire meglio il mio pensiero, i miei intenti.

E’ stato scrivendo mille volte della gestione imbarazzante di questa Federtennis e dei suoi dirigenti pervicacemente abbarbicati alle loro poltrone da 12 anni e per 16, che mi sono reso conto che in quest’Italia in cui certi valori etici sono andati via via perdendo rispetto e sostanza, la gente ormai pare rassegnata a subire ogni vicenda, ogni nefandezza, come ineluttabile. Nella vita di ogni giorno, perfino nello sport che fino a qualche decennio fa si credeva facesse eccezione alla regola del magna-magna.

I bilanci di molte, troppe federazione sportive, non solo quella del tennis, sono tutt’altro che trasparenti, distribuiscono soldi, montagne di soldi senza darne giustificati riscontri? Si fanno spallucce, non sapendo cos’altro fare. Ci si consola con la triste constatazione che “così fan tutti, i partiti, le regioni, i politici, gli enti pubblici, di un colore come di un altro, al Nord e al Sud”. Si scuote la testa e si borbotta: “Lo sport non poteva essere un’isola felice, staccata da tutto il resto”.

Tentare di scuotere gli indifferenti, gli atarassici, chi fugge dalla realtà _ e lo sport è una meravigliosa via di fuga, una splendida evasione _ era ed è l’obiettivo di questa rubrica che resterà al 95% per cento dedicata alla sport e al tennis, ma che secondo me può abbracciare anche altri temi…

In un commento allo scandalo del nuoto cui Ubitennis ha dato spazio in questi giorni, un lettore di nick name Selargius (sardo?), ha scritto: “Un tassello di casta che si é staccato dal puzzle compatto...son più che sicuro che ne vedremo delle belle (belle si fa per dire...). L'unica cosa sconvolgente é che una notizia cosí non sconvolge più...siamo assuefatti, narcotizzati,rassegnati e depredati moralmente nella capacità di reagire. In altri tempi le cose non sarebbero andate così e questi "signori" avrebbero passato dei gran brutti quarti d'ora sotto tutti i punti di vista!”

E’ proprio anche per chi scrive a Ubitennis queste cose, desolate e desolanti denuncie, che io penso di portare avanti questa rubrica, “Voti&cinguettii&ruggiti in libertà” anche se c’è che mi aveva scritto una lunga lettera che qui riassumo: “Trovo che questa nuova rubrica non sia una buona idea. Un conto è occuparsi di politica sportiva, un conto di politica pura. Proprio non capisco cosa c'entrino Della Valle e Marchionne, o Renata Polverini, Casini o Beppe Grillo con un sito di tennis. Credo possa capitare che anche in un articolo di contesto tennistico si aprano parentesi o brevi accenni all’attualità politica; questo lo capisco e mi pare accettabile, a maggior ragione se ci si occupa anche di politica sportiva. Ma se il direttore aveva voglia di sviluppare e comunicare la sua passione civile in senso più ampio, avrebbe fatto meglio ad aprire un sito ad hoc.

Penso che in questo momento dell'Italia o si decide di fare politica in prima persona, in forma diretta, oppure di fronte al pressapochismo (eufemismo) della maggior parte della nostra classe dirigente, l'atto davvero forte, direi quasi eversivo, secondo me non è scrivere dentro un sito di tennis rubriche di critica ai politici; è piuttosto quello di contraddirli con l'esempio concreto.

Vale a dire facendo il proprio mestiere con il massimo rigore ed il massimo impegno, procedendo con logiche opposte al clientelismo e alla raccomandazione. Valorizzare i meriti, le competenze, la professionalità.
In sostanza, per un sito di tennis significa occuparsi di tennis il meglio possibile. E non è per nulla cosa da poco, se poi in tanti ne apprezzano le qualità, e si rendono conto di come viene condotto.

Per me l'editoriale infinitamente più efficace è quello che tu pubblichi quando scrivi e poi dimostri con i fatti un concetto di questo genere: ‘Chi vuole collaborare con Ubitennis se metterà impegno e capacità troverà spazio, indipendentemente da chi sia’. Ecco, secondo me così ci si distingue dall'andazzo italiano; questo non mi capita mai di leggerlo altrove. E secondo me non c'è bisogno di scrivere altro _ prosegue la lettera che dice molte cose condivisibili e per questo la pubblico volentieri _ Invece di editoriali che bocciano la Polverini ne possiamo leggere ovunque, anche da parte di chi poi magari esercita la logica dei vizi privati e delle pubbliche virtù (questa citazione farà piacere a Riccardo Nuziale).  Sono discorsi che sento fare anche dal negoziante sotto casa. Che poi naturalmente non rilascia lo scontrino fiscale…Credo abbia molto più valore un articolo fatto bene sul primo turno del torneo di Pechino che un articolo fatto male sulla fame nel mondo. Rimango convinto che la ricerca della massima qualità possibile sia una scelta significativa in un paese che premia il pressapochismo e la raccomandazione invece che i meriti e la professionalità”.

A questa civilissima critica (e ramanzina) di un lettore (che conosco e stimo) replico _ pur condividendo molti suoi spunti _osservando: qui su Ubitennis molti argomenti potrebbero risultare più interessanti, stimolanti ed educativi culturalmente che non alcune querelle fra filonadaliani e filofedereriani. Perchè rinunciarci a priori per richiudersi nel nostro piccolo mondo?

Se uno non volesse leggerle qui, ma ritenesse di doverle leggere soltanto su testate diverse, certamente più autorevoli e preparate, potrà sempre evitare di leggerle qua, anche qua. Il lettore è il padrone: se non sapremo farlo in modo dignitoso, né chi scrive né chi commenta, il lettore le salterà a piè pari, si limiterà a leggere il resto, quello che ha sempre letto.

Ubitennis ospiterà opinioni libere, purchè educate. Un mio parere, un mio voto su una qualunque questione, nell'ambito di una rubrica che _ salvo l’odierna per motivi di spazio _ sarà comunque prevalentemente di indirizzo tennistico e sarà una delle dieci/dodici/sedici pagine web visualizzabili nell'arco di un giorno (per sparire dalla home in un giorno e mezzo) o una di cento titoli-argomenti pubblicati ogni settimana, non potrà certo snaturare un sito che resta al 98% per cento dedicato al tennis, all’1 per cento al "non solo tennis".
Non ci sarà una linea politica precisa. Ma vi potrà comparire, di tanto in tanto, una qualche mia discutibilissima opinione che certamente non coinvolgerà i suoi redattori _ che possono liberamente pensare monarchico se io fossi repubblicano e viceversa _ né tantomeno i lettori, liberissimi come sempre di avere opinioni assolutamente diverse.

Su settimanali di connotazione e tipologia politica, L’Espresso, Panorama, Il Mondo, non compaiono forse anche articoli e inchieste di sport? Non le considero invasioni di campo, né credo _ appunto _ che, da una parte e dall’altra, si debba restare sempre soltanto nel proprio campo.

Non bisogna abbandonare le nostre priorità, questo sì. La Gazzetta dello Sport da tempo ha fatto la scelta di dedicare le ultime 5 pagine ad argomenti extrasportivi, a Monti, ai partiti, a questioni finanziarie, a fatti di cronaca e di spettacolo. Anche nel caso della “rosea” per alcuni affezionati lettori si è trattato di un tradimento, nonostante che il direttore Verdelli che fece quella scelta editoriale, sia stato ripagato da un discreto aumento di copie (e di pubblicità) e non solo.

Oggi tanti ammettono che molti ragazzi che non leggono altri giornali, apprendono certe infomazioni extrasportive solo attraverso la Gazzetta, fra una notizia di calciomercato ed una di fantacalcio. Io mi sento più tradito dai giornali sportivi in genere, per la verità, quando evitano accuratamente di fare inchieste sul cattivo agire pubblico di Coni e Federazioni. Non lo fanno perché temono di allontanare gli sportivi dallo sport per il disgusto che provocherebbero quelle inchieste o perché con alcune federazioni si fanno affari? Dicano i lettori quel che pensano (evitandomi querele, please).

Ubitennis si occupa al meglio delle proprie modeste possibilità di tennis, con la maggior continuità possibile grazie all’abnegzione di tanti (mai abbastanza: ribadisco l’invito a collaborare per aiutarci a crescere ancora).
Ma tentare di allargare la fascia dei propri utenti, cercando di trovare sempre nuovi stimoli ed interessi non è un delitto di lesa maestà. Il timore di non essere all’altezza non ci deve spaventare, deve essere semmai _questo sì _ monito a volare bassi, con l’umiltà di chi sa di non sapere, ma di chi conta però anche sui contributi _ i vostri commenti _ di chi invece sa.

Noi non trascuremo il torneo di Shanghai, di Parigi Bercy, e anche tornei minori, per via di una rubrica “Voti&cinguettii&ruggiti in libertà” che non so nemmeno quando e con quale periodicità uscirà. Ma se riuscissimo con il contributo delle “teste” migliori a riscuotere un minimo di interesse? Andrebbe cancellata solo perchè non parla soltanto di tennis?

Se Ubitennis riuscisse a informare e/o a trasmettere una notizia o un messaggio intelligente a chi non legge altri “media” _ ce ne sono, ce ne sono! _ Ubitennis farebbe cosa buona e giusta. Anche se si agganciassero pochi, anzi pochissimi lettori in più. Se la rubrica dovesse provocare solo post mediocri e scadenti, no problem, la rubrica chiuderà i battenti. Ma mi basteranno pochi decenti, buoni, dignitosi commenti _ e magari fra tanti uno solo davvero molto buono come quello del lettore che ha preferito restare anonimo _ che riescano ad elevare il tono di una discussione, a far ragionare, riflettere, pensare, approfondire anche qualche tema extratennistico. Insomma per rendermi orgoglioso di una scelta che in fondo vuol essere una scelta di civiltà.
Agli albori di questo sito, quand’era ancora blog, leggevo commenti che, mediamente, mi interessavano e stimolavano di più rispetto alla gran parte di quelli che leggo oggi. Prezzo inevitabile da pagare alla maggior diffusione, a quando i lettori aumentano in modo esponenziale. La quantità e la qualità non vanno sempre a braccetto.

Se alcuni nostri lettori appassionati di tennis un po’ naif diventassero meno naif, se realizzassero cose che accadono al di fuori dai campi di tennis, se sviluppassero una miglior educazione sportiva (quanti genitori di tennisti in erba ne avrebbero bisogno!), se apprezzassero maggiormente il fairplay di certi tennisti, se imparassero a distinguere fra gli sportivi _ atleti e dirigenti _ i ciarlatani dalle persone serie, chi può escludere che questo non sia anche il frutto indiretto di qualche contributo mio e vostro extratennistico?

Non mi illudo di poter migliorare di un milligrammo la nostra società. Però il tennis è vita, è circoli, è gente, è dirigenti, è politica e… non solo quella sportiva. Ognuno faccia quel che può. Se Ubitennis avesse un lettore di 14 anni che stravede per il tennis e per questo o quel giocatore, dobbiamo evitare di parlargli di qualunque cosa che non sia tennis? Perchè non spetta a Ubitennis? Perchè tocca ad altri? Che magari non lo fanno? O che invece lo fanno anche bene, ma a quel ragazzino non arrivano, perchè quel ragazzino loro non li segue?
In questi giorni i giornali riempiono pagine su pagine su casi di vergognosa corruzione, di gestioni vomitevoli del denaro pubblico, proprio negli stessi mesi in cui il Governo chiede sacrifici a tanta gente che ne fa da anni senza aver mai rubato o malversato un euro. Che rabbia, che pena, che disgusto.

Mentre si legge di manovre finanziarie da due miliardi e mezzo di euro (non di lire eh…) qualcuno sembra accorgersi finalmente che _ “Sprecopoli” _ proprio somme analoghe vengono gestite con scarsissimi e certamente insufficienti controlli dal mondo delle sport, dal Coni che riceve dallo Stato 450 milioni di euro l’anno, dalle federazioni sportive che direttamente o indirettamente attraverso altre società gestiscono più di 2 miliardi di euro pagati dalle società sportive e dai tesserati, da tutti noi.

Ubitennis ha denunciato quasi in solitario molto (e nemmeno tutto) di quanto non è ammissibile nella gestione della Federtennis. Il Mondo e l’Espresso hanno pubblicato articoli ed inchieste che non sembrano aver scalfito minimamente né l’opinione pubblica né il Governo dello sport. Il ministro Gnudi, 3, ha fatto orecchie da mercante.

Tutte o quasi le federazioni si stanno affrettando _ quando non l‘hanno già fatto con fretta davvero sospetta _ a rivotare e rieleggere con percentuali bulgare gli appartenenti alla casta di sempre. Adesso, finalmente, anche uno dei due principali quotidiani italiani, la Repubblica, ha cominciato a sollevare il coperchio di certe mancate trasparenze (chiamiamole così per carità di Patria) del nuoto, del Coni, della Federcalcio e Lega Dilettanti, del pentathlon… E il quotidiano diretto da Mauro e creato da Scalfari, ispirato dal vicedirettore Giannini, sembra intenzionato a non fermarsi lì. Personalmente me ne rallegro, augurandomi che nell’investigare sul cattivo agire pubblico, non si facciano discriminazioni “politiche” fra gestioni federali in mano a dirigenti di destra e di sinistra. Spero che qualche altro giornale segua la sua strada. Anche se alla gente non di sport interessa poco quel che attiene allo sport (come se i soldi malgestiti non fossero anche i suoi), così come alla gente di sport non interessa troppo quel che non è puro sport praticato sul campo. E per questo motivo sui giornali sportivi, dove si scrive di “palazzi di vetro” ed altro, tutto tace.

Come sempre in questi casi, monta la protesta e non manca chi sogni di cavalcarla meglio degli altri. Nel marasma di un centrodestra che non è sicuro di saper trovare un erede a Berlusconi che sia apprezzato dalla generalità dei suoi sostenitori (del centrodestra intendo, non del Bunga Bunga), e di un centrosinistra che si appresta con le primarie a vivere le eterne contrapposizioni interne al PD e un duello all’arma bianca fra Bersani e Renzi (sotto gli occhi di D’Alema, Vendola, Veltroni e compagni), proprio lo stesso Renzi e Grillo sono due volti nuovi _ o meno vecchi _ che paiono in grado di interpretare più di altri il desiderio della gente comune, quella cioè che vorrebbe sbarazzarsi (“rottamare” come predica Renzi?) di chi da 30 anni l’ha delusa, l’ha precipitata nello stato semicomatoso in cui ci si ritrova oggi. Con diverse responsabilità, magari, ma alla fine, la gente li mette tutti insieme, nello stesso calderone.

Un desiderio qualunquistico? Può essere. Renzi e Grillo non hanno molto in comune, quasi niente anzi. Chi simpatizza per l’uno non sopporta l’altro. Anzi lo disdegna. Il loro approccio alla politica, sia come storia politica sia come ideologia, è assolutamente diverso.

E questo mio accostamento _ semmai venisse notato _ non sarebbe gradito né all’uno né all’altro. Renzi e Grillo sono entrambi notevoli comunicatori dal vivo e via rete (seppur talvolta un tantino… sbracati) e paiono capaci di cantarle chiare in faccia a tutti, con gli eccessi tipici di chi tende a strafare.

Tutto ciò fa però presa sulla gente adusa e stufa del politichese. A proposito: dalla polemica Marchionne-Renzi chi ne esce meglio? A me pare che l’AD Fiat (4) abbia fatto una clamorosa gaffe che poi ha cercato di rimediare: "peso el tacon del sbrego (buco)" diceva "Paron" Rocco. E’ stato ingenuo anche se ha detto quel che ha detto, “Parla Renzi piccolo sindaco di una piccola città povera” nel rivolgersi a degli studenti senza immaginare che la cosa si sarebbe immediatamente risaputa e propalata. Certo è che a Firenze _ dove di Duna e Multipla se ne sono sempre vendute poche e la tifoseria si era addirittura congratulata per una curiosa esternazione del portiere viola Viviano “Mi piace così poco la Juventus che di Fiat non ne ho mai comprate” _ se la legheranno al dito e di Fiat ne compreranno ancora meno.

Renzi e Grillo hanno in verità soltanto, o soprattutto, una caratteristica in comune: non hanno potuto combinare i disastri di quasi tutti gli altri uomini politici noti e quando, di conseguenza, chiedono di essere messi alla prova dall’elettorato, inducono in tentazione. Gli altri, quasi tutti gli altri, la prova l’hanno già data. E a nessuno, quasi a nessuno, è piaciuta come l’hanno affrontata.

Per quanto concerne il premier Monti _ che non mi permetto di giudicare per la sua preminente attività tecnico-politica-amministrativa per mia manifesta incompetenza _ mi limito a dargli un cinque meno per la sua scarsa attenzione ai problemi dello sport (ma un sette per aver detto di no alle Olimpiadi a Roma e al probabile magna-magna), perché il cattivo agire pubblico a suon degli stessi miliardi richiesti dalla manovra finanziaria si annida anche lì. Così come ha nominato un commissario per il controllo della spesa pubblica, dovrebbe procedere ad una nomina analoga anche per il controllo delle spese sportive delle varie federazioni. Gnudi se ne è ben guardato.

Oggi mi sono dilungato fin troppo su questo tema (altro che cinguettio da 140 caratteri!): rubrica sì rubrica no. Interpretate la mia volontà di portarla avanti, nonostante le perplessità dell’amico riferite più su, come un segno di ottimismo. Non so se ottimismo della ragione. Ma credo nella possibilità di dialogare in modo non necessariamente superficiale con gli amici del tennis e di Ubitennis. Senza condizionare nessuno.

E stavolta, dopo l’insufficienza strameritata al ministro Gnudi _e pure a Monti che lo ha improvvidamente nominato ministro dello sport _ un altro solo voto, senza né cinguettii né ruggiti: un 8 a un giornale, Repubblica (del quale pure non ho condiviso in passato più d’una posizione) per aver dato l’avvio all’inchiesta dell'ottima  Agnese Ananasso (10). Otto e non dieci perché non ho ancora letto tutta l’inchiesta e perché avrei preferito che uscisse su pagine diverse da quelle sportive perché la leggessero anche uomini non appassionati di sport. Avrebbe avuto molto più peso politico. Otto e non dieci, poi, perché…la direzione poteva dargli il via già molto tempo fa. Il Corriere della Sera, la Stampa, il Messaggero, resteranno allineati e coperti? Se sì quattro a tutti quanti.

Ubaldo Scanagatta

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