13/10/2012 19:53 CEST - Rassegna nazionale

Repubblica oggi a 6 colonne: "Tennis, un affare di famiglia Quante ombre in quei bilanci"

NON SOLO TENNIS - Anche Repubblica si interroga sui contributi che la Fit ha dato a Supertennis. E gli altri giornali? Questo il testo integrale dell'articolo a sei colonne a pagina 65 di Repubblica. La lettera di Binaghi al direttore Ezio Mauro. Agnese Ananasso, Repubblica

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Angelo Binaghi (foto Costantini)
Angelo Binaghi (foto Costantini)

Nello sport italiano i soldi pubblici vengono spesi male e in modo poco trasparente dalle federazioni
di ogni dimensione. Da quelle con pochi iscritti come il pentathlon, alle più grandi come Figc, Federtennis
e Federnuoto.

Tennis.La federazione è un affare di famiglia. Supertennis costa 4 milioni di euro l’anno. Anche in casa Fit i bilanci sono introvabili. Sul sito c’è solo uno stralcio di bilancio del 2010, comparato a quello del
2002, anno economicamente nero del tennis italiano. La Fit riceve oltre 6,2 milioni di contributi pubblici
(un quinto delle entrate totali) di cui circa 5,9 dal Coni, più che raddoppiati in dieci anni e che aumentano
all’aumentare dei tesserati. Secondo le nuove norme si possono tesserare tutti gli iscritti ai circoli affiliati, anche senza che giochino a tennis. (...)

Altri 4 all’anno invece vanno alla Sportcast, editore di SuperTennis tv. Il presidente è Carlo Ignazio Fantola, anche vicepresidente del gruppo editoriale Unione Sarda, nonché zio del presidente Fit Angelo Binaghi, rieletto per la quarta volta. La Fit ha indicato come consigliere delegato la QA srl, della famiglia Baccini, che già si occupa della comunicazione della Fit (promozione e comunicazione costano 3,2 milioni). Giancarlo Baccini
è anche direttore della tv. Su tutto questo è aperta una interrogazione parlamentare al ministro Gnudi. Ombra completa su tutto il resto, a partire dalle spese sostenute per organizzare gli Internazionali Bnl. Sono noti i ricavi, 15-17 milioni, ma l’utile si riduce a poco più di un milione di euro. Sul dettaglio dei costi mistero assoluto. Non è un mistero invece che l’ex tennista azzurro Gianluca Rinaldini - paraplegico a 26 anni per un incidente stradale-nel 2004 ha perso tutti i suoi incarichi nel mondo del tennis: aveva votato l’avversario di
Binaghi. Vincitore.

Nuoto. Tante spese “generali” e “varie”. Trecentonovantamila euro in opuscoli. La Federnuoto, dopo la Figc, è la federazione più finanziata dal Coni. Nel 2011 ha ricevuto 10,5 milioni (4% del totale), 646mila in più del 2010, di cui 608mila per gli atleti del Club Olimpico, sottraendo 228mila al funzionamento e all’attività sportiva.

Molte risorse vanno all’attività di alto livello (197mila euro in più) e ai dipendenti, con 57mila euro di contributi in più. A discapito delle strutture, per la cui gestione i fondi restano a quota 1,8 milioni. Dei 36 milioni spesi per l’attività sportiva ben 5,5 sono assorbiti dai costi generali e per il funzionamento, 4 milioni (1,2 milioni più del 2010) partono per il personale (80 dipendenti tra Coni e Fin nel 2011, 18 in più del 2010) e i collaboratori a livello centrale e 1,4 milioni per l’organizzazione territoriale. E poi c’è l’asso dei “costi generali”, che assorbono 2 milioni. Lievita la spesa per il funzionamento delle commissioni tecniche che passa da 16mila euro a 91mila euro. Altri 250mila euro sono stati spesi come ulteriore finanziamento al Comitato organizzatore dei mondiali 2009, un buco nero ancora aperto. E poi ci sono i 390 mila euro di opuscoli e materiale di propaganda.

Nella sezione gestione impianti sportivi su un totale di 8,3 milioni, ben 3,2 vanno sotto “altre spese”, senza dettagli. “Vari” e “generali” sono parole ricorrenti, un limbo di spese oscure e incontrollabili. E rischiano di diventare incontrollabili anche i debiti delle società affiliate. Giorgio Quadri, in corsa per le elezioni del 14 ottobre, ha inoltrato al ministero del turismo e dello sport un esposto proprio su questo tema. Le norme federali prevedono che le società possano riaffiliarsi e avere diritto di voto solo dopo aver saldato i debiti con la Fin. Quadri accusa che «alcuni comitati regionali, in spregio alle norme vigenti, accettano a garanzia dei debiti anche titoli di credito o effettuano rateazioni ». In pratica dei “pagherò” che, in caso di insolvenza, diventano debiti inesigibili. Tutto sulla fiducia. Nei soldi pubblici.

 

La replica di Binaghi

A seguito della pubblicazione dell'articolo, Angelo Binaghi ha inviato una lettera al direttore di Repubblica Ezio Mauro chiedendo la rettifica di alcuni dati. La lettera è stata pubblicata sul sito della Federtennis. Ve la proponiamo integralmente.

LA LETTERA DI BINAGHI

“Antesignani nella trasparenza, capaci di crescere autofinanziandoci”


Preg.mo dott.
EZIO MAURO
Direttore de “La Repubblica”

Gentile Direttore,

con riferimento all’articolo “Tennis, un affare di famiglia / quante ombre in quei bilanci”, apparso su “La Repubblica” del 13 ottobre 2012, ai sensi della legge sulla stampa La invito a pubblicare, nell’edizione di domani, la seguente rettifica:

«Non risponde al vero che i bilanci della FIT siano “introvabili”. Quello dell’anno 2011, unitamente ai bilanci delle tre società partecipate dalla Federazione, oltre ad essere stato consegnato ai partecipanti all’Assemblea Nazionale tenutasi lo scorso 9 settembre, è stato reso disponibile a tutte le oltre 3.000 società affiliate, nella bacheca intranet di ciascuna, accessibile dal sito www.federtennis.it.

Al riguardo, giova precisare, da un lato, come tale bilancio, così come quelli degli otto precedenti esercizi, si sia chiuso evidenziando un risultato positivo (pari ad euro 2.018.074, con una patrimonializzazione netta, al 31 dicembre 2011, pari ad euro 8.283.896); dall’altro, come esso, oltre ad essere stato approvato dagli organi di controllo indicati dalla legge, sia stato certificato da un colosso mondiale della revisione quale Ernst&Young, che ha anche certificato i bilanci delle tre società controllate dalla FIT (bilanci fra l’altro disponibili - anche - presso la Camera di Commercio di Roma). La FIT è, ne sono certo, la prima federazione sportiva che fa certificare i propri bilanci da una società di revisione indipendente.

* * *
Non è corretto dire che il contributo che la FIT ha ricevuto dal Coni è stato doppio rispetto a quello di dieci anni prima, senza precisare che, all’epoca, il personale della FIT era pagato direttamente dal Coni mentre, adesso, il finanziamento include il suo costo. A raddoppiare nello stesso periodo sono invece state le dimensioni del movimento tennistico italiano e dell’attività da esso svolta. Il tennis è oggi la prima disciplina individuale d’Italia per numero di praticanti e la quarta in assoluto dopo calcio, pallavolo e basket.

Nel 2011 la FIT ha investito nell’attività sportiva sia i 2.642.636 euro ricevuti dal Coni quale finanziamento per quella di alto livello sia 9.520.835 milioni di euro di risorse proprie. Tutte le altre attività federali sono state finanziate con i fondi della Federazione, che è un’associazione privata e rivendica perciò il diritto di utilizzare autonomamente i propri soldi, ovviamente nel rispetto delle proprie finalità istituzionali e delle indicazioni degli associati.

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Non risponde al vero che la controllata FIT Servizi srl “gestisce e amministra le finanze della FIT”. FIT Servizi si occupa, tra l’altro, del corretto funzionamento delle attività commerciali della FIT, oltre che dell’incasso relativo a quote di tesserati e affiliati, con obbligo di trasferire settimanalmente tali incassi sui conti della FIT; con il che la Federazione è riuscita ad attuare una gestione del personale che lavora nella propria organizzazione periferica, così stabilizzando decine di lavoratori precari ed eliminando la piaga delle vertenze giuslavoristiche dalle quali era afflitta nei decenni precedenti all’attuale gestione.

* * *
Non risponde al vero che la controllata ASD Mario Belardinelli “offre consulenze”.

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L’ingegner Carlo Ignazio Fantola è uno dei manager del settore televisivo privato più esperti d’Italia, e ha sempre svolto la sua attività di Presidente della controllata Sportcast srl a titolo totalmente gratuito. È in considerazione di ciò che mi sono permesso di proporre la sua figura al Consiglio Federale, il quale ha reputato che le caratteristiche sopra indicate consentissero di sciogliere in senso positivo il dubbio se coinvolgere una persona alla quale sono legato da vincoli di parentela.

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Non risponde al vero che Giancarlo Baccini si occupi “anche” della Comunicazione della FIT, le cui attività sono in realtà svolte da Sportcast “attraverso” Giancarlo Baccini, che opera per conto della QA srl. L’attività di direttore del canale tv SuperTennis e di direttore responsabile del mensile federale sono svolte da Baccini a titolo gratuito.

* * *
Non risponde al vero che il canale tv e le altre attività di promozione e comunicazione costino 7,2 milioni di euro (4 + 3,2 come sostenuto nell’articolo): il contratto di servizio assegna a Sportcast l’incarico di gestire tutte le attività editoriali e di comunicazione della FIT (tv, siti internet, rivista federale, ufficio stampa) per un corrispettivo totale di 4.060.000 euro.

In quanto al canale tv SuperTennis, nel prossimo dicembre verrà presentata alla stampa e agli operatori di settore la versione integrale di uno studio realizzato dall’Università Bocconi. Tale studio, già illustrato in sintesi agli affiliati durante l’Assemblea Nazionale di settembre, definisce conveniente e profittevole l’investimento effettuato sul canale, e dimostra come il valore generato dall’opera di promozione svolta da SuperTennis a favore del tennis italiano in meno di quattro anni di trasmissioni via satellite e via digitale terrestre ammonti a svariate decine di milioni di euro. L’Assemblea Nazionale del 9 settembre scorso ha votato all’unanimità una mozione che invita il Consiglio Federale a rafforzare il potenziale del canale.

* * *
E’ falso che ci sia “ombra completa su tutto il resto, a partire dalle spese sostenute per organizzare gli Internazionali BNL”. Nel bilancio distribuito agli affiliati – e, ribadisco, certificato dagli organi pubblici di controllo e da Ernst&Young – non ci sono né ombre né tantomeno “misteri” sulle spese degli Internazionali BNL d’Italia, chiaramente dettagliate nell’apposita sezione.

E’ quanto meno inaccurata l’indicazione di “poco più di un milione di euro” quale utile generato dagli Internazionali BNL d’Italia. La manifestazione è infatti organizzata e gestita in joint venture da FIT, proprietaria dell’evento, e da Coni Servizi SpA, proprietaria dell’impianto in cui esso si svolge. L’utile che genera, dunque, viene suddiviso al 50 per cento fra di loro ed è ammontato a 1,2 milioni nel 2010 e a 4,1 milioni nel 2011. Il preconsuntivo relativo a quest’anno prevede un utile di 4,2 milioni.

* * *
E’ falso, infine, che Gianluca Rinaldini “nel 2004 ha perso tutti i suoi incarichi nel mondo del tennis” poiché avrebbe votato il candidato mio avversario nelle elezioni. Rinaldini ha conservato incarichi fino all’anno 2006, dopodiché gli inadempimenti contrattuali lamentati dalla FIT – ampiamente documentati ed evidentemente non causati dai suoi problemi fisici – hanno reso impossibile il rinnovo degli accordi che aveva sottoscritto e la Federazione gli ha proposto una transazione, da lui accettata».

Segnalo come la pubblicazione delle precisazioni sopra riportate appaia particolarmente necessaria, atteso che le informazioni non veritiere, oltre ad essere gravemente diffamatorie, sono contenute in un articolo il cui titolo può farle apparire particolarmente credibili.

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