18/10/2012 19:28 CEST - Petizione Ubitennis

Aiutiamo Rinaldini Firma la petizione di Ubitennis!

TENNIS - Gianluca Rinaldini, su una sedia a rotelle dal 1985, è stato licenziato da tecnico federale nel 2006. Alle elezioni aveva appoggiato Tronchetti Provera. Firma anche tu la petizione perché gli venga riaffidato un incarico.

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Gianluca Rinaldini
Gianluca Rinaldini

Gianluca Rinaldini, classe 1959, è stato licenziato dal suo ruolo di tecnico federale poco tempo dopo la sua improvvida decisione di appoggiare nel 2004 Gigi Tronchetti Provera, anziché Angelo Binaghi, nelle elezioni della Federtennis poi vinte dal candidato sardo.

Ex promessa del tennis azzurro, Rinaldini è costretto dall'età di 26 anni su una sedia a rotelle dopo il drammatico incidente d'auto occorsogli sabato 28 settembre 1985. Stava tornando da un allenamento con Paolino  Canè.

A seguito di quell'incidente il presidente federale Paolo Galgani gli promise subito una sorta di vitalizio… purtroppo non codificato. Per i primi quattro anni, per aggirare la burocrazia (dall’86 al 1990) Rinaldini figurò come stipendiato del C.A.Faenza. Ma lo stipendio arrivava direttamente da Roma. Galgani dovette aggirare ostacoli non da poco perché la sua affettuosa promessa non restasse impastoiata nei vincoli amministrativi del CONI.

Ma, come spiegava Gianluca, purtroppo quel vitalizio promesso non fu mai codificato. Forse mancavano gli strumenti legislativi. Ma di esso comunque Gianluca potè usufruire fino al 2004, quando, ricoprendo svariati incarichi, percepiva 20.000 euro l’anno. Non una fortuna, ma meglio che niente. Nel 2006, però basta: contratto non rinnovato e a casa! Lui paraplegico con moglie e due figli in tenera età da mantenere, un dramma nel dramma.

Firma la petizione perché Gianluca Rinaldini sia reintegrato nel ruolo di tecnico federale.

Anche Repubblica ha aderito alla nostra iniziativa

 

 La storia di Gianluca Rinaldini

“Dopo i primi quattro anni con il C.A.Faenza dal ’90 e fino al ’97 fui nominato vicedirettore del Centro Tecnico di Cesenatico" raccontava a Ubaldo Scanagatta, "prima diretto da Paolo Bertolucci poi da Tomas Smid, stipendio 36 milioni. Avevo visto crescere e consigliato Starace, Volandri, Galimberti…Alla chiusura del Centro ebbi l’incarico, nel ’98 e nel ’99, di seguire i tornei italiani e di assegnare le wild card ai più meritevoli. Nel 2000 e 2001 diventai supervisor dei Centri PIA di Emilia, Toscana e Marche insieme a Dell’Edera: stipendio 24.000 euro. Poi però nel 2002 e 2003, eludendo una mia richiesta di fare quello per cui mi sentivo più adatto, e cioè il talent scout nei tornei giovanili under 12-14-16 e 18, mi dettero un incarico di fatto umiliante: dovevo lavorare solo 15 giorni l’anno e in quei 15 giorni dovevo fare il vicedirettore degli Internazionali d’Italia sotto Sergio Palmieri. In pratica mi si chiedeva di non fare un bel nulla! Peggior modo per farmi sentire inutile non potevano trovare. Eppure di esperienza ne avevo fatta tanta, qualcosa da trasmettere ai giovani ce l’avrei avuta”.

In quegli anni della prima presidenza federale Binaghiana, Gianluca Rinaldini, nel frattempo era divenuto per stima ed acclamazione presidente dell’AC Faenza. Era così succeduto a Stefano Gaudenzi, lo zio di Andrea, a seguito di un’operazione “politica” condotta dal presunto amico Raimondo Ricci Bitti (con il suo clan familiare da sempre in urto con la famiglia dei Gaudenzi), ma allora ancora non forte abbastanza da poter vincere le elezioni locali. Sennochè al momento di votare come rappresentante del proprio Circolo per la presidenza Federale, Gianluca Rinaldini ebbe l’ingenua impudenza di dichiarare manifestamente il proprio voto d’appoggio a Gigi Tronchetti Provera, il dirigente del TC Parioli (buon amico di Adriano Panatta) presentatosi quale candidato alternativo a Binaghi per la presidenza federale 2004-2008.

Sapete che le elezioni le vinse Binaghi. E ora sapete anche che il povero Rinaldini si ritrovò subito dopo sempre sulla stessa sedia a rotelle, ma senza più l’appannaggio federale. 

 

La risposta di Binaghi

In seguito alla pubblicazione sul quotidiano “La Repubblica” e su alcuni siti internet di notizie false e diffamatorie a proposito dei rapporti tra la Federazione Italiana Tennis e l’ex tennista Gianluca Rinaldini, è necessario ristabilire la verità dei fatti elencando dettagliatamente quanto accaduto dal 2001 in poi, cioè da quando la Federazione è guidata dall’attuale gruppo dirigente.
Fino al 2002 Gianluca Rinaldini ricopre incarichi federali di natura tecnica. Alla fine di quell’anno il rapporto viene a scadenza mentre Rinaldini viene eletto presidente del Club Atletico Faenza.
Nel 2003 Rinaldini intenta causa alla FIT per vedersi riconoscere lo status di lavoratore dipendente a tempo indeterminato, soprattutto in relazione al lungo periodo antecedente la prima elezione di Binaghi, ma il 2 febbraio 2004 la perde e viene condannato anche al pagamento delle spese legali.
Nel novembre del 2004, in vista dell’Assemblea Elettiva di Castellaneta, Rinaldini esprime apertamente il proprio sostegno alla lista di Luigi Tronchetti Provera, candidato avversario della lista guidata dal presidente in carica Binaghi, il quale viene poi confermato con il 75 per cento dei voti.
Due settimane DOPO l’Assemblea di Castellaneta, il Consiglio Federale appena eletto, pur non potendo valutare in modo positivo la sua precedente esperienza lavorativa, decide di offrire a Rinaldini un accordo che gli garantisca, oltre alla chiusura delle vicenda giudiziaria che lo aveva visto soccombere in primo grado e all’equivalente dei compensi non percepiti da fine 2002 in poi (50.000 euro), anche un nuovo contratto biennale valido DAL 1° GENNAIO 2005 AL 31 DICEMBRE 2006, con l’incarico di Vicedirettore dei Campionati Internazionali d’Italia. La scelta di offrirgli un incarico così importante è motivata dalla convinzione che Rinaldini lo possa svolgere con profitto soprattutto perché affiancherà, nel prestigioso ruolo di vice, il Direttore della manifestazione Sergio Palmieri, suo amico personale da lunga data e primo a mobilitarsi in suo favore dopo l’incidente che lo aveva reso paraplegico attraverso l’organizzazione di una esibizione con grandi campioni dell’epoca – fra cui John McEnroe e Bjorn Borg – il cui utile netto (circa 400 milioni di lire del tempo) gli venne da lui personalmente consegnato.
Dunque affermare, come hanno fatto “La Repubblica” e i siti in questione, che Rinaldini è stato allontanato dagli incarichi che ricopriva dopo aver votato per l’avversario di Binaghi non è soltanto falso: è IL CONTRARIO DELLA VERITA’. Rinaldini è stato messo sotto contratto DOPO LA VOTAZIONE in questione, e nonostante avesse già perduto una causa che lo obbligava a rifondere le spese legali alla FIT.
Ad ulteriore riprova che nessuna animosità vi è nei suoi confronti, in data 9 febbraio 2005 Binaghi invia al Ministero per i Beni Culturali e Ambientali la richiesta per l’attribuzione a Rinaldini dell’assegno vitalizio in base all’apposita Legge 15/4/2003 n. 86, in favore degli sportivi italiani che versano in condizioni di grave disagio economico (la richiesta verrà respinta dal Ministero perché altri atleti versano in condizioni peggiori e lui non rientra in graduatoria).
Il tentativo di inserire stabilmente Rinaldini nell'organizzazione federale, però, è destinato al fallimento. Durante gli Internazionali d’Italia egli abbandona Roma con tre giorni di anticipo rispetto alla fine del torneo (la pretesa di averlo fatto perché gli era stato chiesto di spostare le fioriere si commenta da sola… Chi può credere che l’unica persona alla quale doveva rispondere del proprio operato, Sergio Palmieri, chiedesse al suo vice ed amico, perdipiù confinato su una sedia a rotelle, di fare qualcosa del genere?). Per cui il contratto, una volta venuto a scadenza, non viene rinnovato.
Prendendo atto dell’impossibilità di integrarlo, la FIT continua comunque a far di tutto per aiutare Rinaldini a inserirsi in maniera stabile in un ambito lavorativo più familiare e vicino a casa, accettando di sovvenzionare un progetto di promozione varato dal Tennis Club Prato per iniziativa del Presidente Ciardi, suo ex compagno di doppio. Nel febbraio del 2007 il Consiglio Federale approva l’erogazione al circolo del contributo necessario a permettergli di avvalersi delle prestazioni di Rinaldini. L’iniziativa e il relativo sovvenzionamento federale vengono replicati anche nel 2008.
Alla luce di questi inoppugnabili fatti, quanto pubblicato da “La Repubblica” prima sulle pagine del giornale (1) e poi – a dispetto della smentita prontamente inviatale dalla FIT - sul proprio sito (2) non si limita a lasciare allibiti, visto che si tratta di un rovesciamento totale della realtà. Sembra infatti mettere in luce un disegno teso a strumentalizzare la particolare situazione di Gianluca Rinaldini al fine di gettare discredito sulla FIT. A che scopo? Questo bisogna chiederlo a loro…

- (1) “Non è un mistero invece che l’ex tennista azzurro Gianluca Rinaldini - paraplegico a 26 anni per un incidente stradale - nel 2004 ha perso tutti i suoi incarichi nel mondo del tennis: aveva votato l’avversario di Binaghi. Vincitore”.
- (2) Un sito “dà seguito all'articolo inchiesta sulla gestione della Federtennis cercando di aiutare l'ex tennista azzurro, paraplegico da 28 anni, allontanato da Binaghi dal 2004 per aver appoggiato Tronchetti Provera nella corsa alla presidenza”.

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