15/10/2012 10:18 CEST - MASTER 1000 SHANGHAI

A Murray non bastano 5 mp Djokovic nuovo re di Cina

TENNIS - A Shanghai in un incredibile match di 3 ore e 20 minuti, Djokovic supera Murray, che nel secondo set ha servito per il match e ha avuto in tutto 5 match point (quattro nel tie-break). Finisce 57 76 (11) 63. Laura Guidobaldi

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Novak Djokovic (Photo by Matthew Stockman/Getty Images)
Novak Djokovic (Photo by Matthew Stockman/Getty Images)

(2) Djokovic b. (3) Murray 57 76 (11) 63

Djokovic colpisce ancora e, a farne le spese, questa volta è Andy Murray. Il serbo si prende dunque la rivincita sullo scozzese dopo le sconfitte ai Giochi di Londra e nella finale degli US Open. La Cina porta davvero bene al campione serbo e la tournée aiatica di Nole lo rende ancora più vicino alla riconquista della prima posizione mondiale.

In questa finale di Shangai, uno di fronte all'altro, senza dubbio i due giocatori più in forma e centrati del momento. E difatti, fin dal primo game, con il serbo al servizio, i due partono alla grande, spingendo a 1000, con scambi serratissimi. Spingere e ancora spingere: pressando a più non posso, Nole si procura 2 palle break, tuttavia annullate da Andy con un dritto a uscire fulminante e un rovescio incrociato piazzatissimo. I due non ci stanno ad abbassare la guardia, sfoderando tutta la potenza e la precisione che li caratterizza e li accomuna. Nonostante abbia avuto la palla dell'1-1, lo scozzese alla fine si fa breakkare e Nole comincia ad allungare le distanze salendo 2-0. Ma, attenzione, Murray è lì e, facendo appello alla sue "magiche" risposte al servizio, non fa attendere il controbreak, recuperando e avvicinandosi sull'1-2. Ma non solo. Lo scozzese ricorre anche alla finezza della propria mano che, forse, è uno dei pochi elementi che lo distinguono da Nole.

E arriva il pareggio: 2-2. Ma Murray sembra consolidare la sua posizione in campo e, anche grazie ad un'imprecisione di troppo da parte di Nole al servizio, ora lo supera e sale in vantaggio 3-2. Il tennis al fulmicotone continua. Ora è Murray a cedere ad alcuni errori di troppo, Novak ne approfitta, rispondendo sempre al meglio e strappando il servizio a Andy. Situazione di perfetto equilibrio tra i due. Ma Murray reagisce prontamente e stavolta è lui ad aggiudicarsi il break. Nole, sbaglia clamorosamente un dritto conclusivo, dopo aver spiazzato Andy e questi si porta nuovamente in vantaggio, salendo 4-3. Il primo set della finale si conferma equilibratissimo ma rivela comunque alcune defaillance da parte di entrambi, soprattutto al servizio. E infatti arriva il sesto break, con un Murray che cede rapidamente la battuta. L'equilibrio continua nonché la violenza degli scambi da parte di entrambi. Ora Nole sembra ritrovare un servizio incisivo e ritorna in vantaggio 5-4.

Tuttavia arriva la crisi per lo scozzese: Murray perde 5 punti consecutivi e Djokovic è a 2 punti dal set. Ma Andy si "risveglia", riprende Novak e ripareggia. Ancora una volta si raggiunge la parità. I due continuano a non risparmiarsi nella spinta e nella violenza, perseverando negli affondi e nella ricerca di geometrie esasperate. Un dritto al volo scaraventato a rete da parte di Nole con il campo aperto e una volé buttata in corridoio, permettono a Murray di brekkare Djokovic e di portarsi sul 6-5 ; a fare le spese del furore e la frustrazione di Nole è la sua povera racchetta, "disintegrata" e in parte quasi "sbriciolata" senza pietà dal serbo che, per sfogare tutta la rabbia per aver effettivamente sprecato due grandi occasioni, la sbatte ripetutamente e violentemente a terra. E infatti, dopo 1h14', è proprio lo scozzese ad intascare il primo parziale per 7/5, avendo al suo attivo 4 punti in più ed avendo forse mantenuto un po' più di calma nei momenti "caldi" del set.

L'equilibrio caratterizza anche l'inizio del secondo set, anche se la "febbre" del primo parziale sembra leggermente calata. Certo, i due continuano a sfoderare un tennis potente e angolatissimo, ricorrendo forse ad alcune variazioni in più. Djokovic sembra voler ripartire a 1000 e dimenticare la defaillance che gli è stata fatale alla fine del primo set. La parità continua fino al 3-3. Improvvisamente, Murray spezza l'equilibrio: rivelando ancora una volta di saper gestire meglio oggi le chance del momento, strappa il servizio a Nole salendo 4-3 e mettendo una seria ipoteca sulla finale.


E non finisce qui. Andy continua la sua corsa, si porta sul 5-3. Ma anche Djokovic è lì : sale 4-5. Dopo un tennis nuovamente al fulmicotone e di grande intensità da parte di entrambi, Murray ha ora un matchpoint, prontamente annullato però da un Nole che ha una reazione propria del campione che è, ritrovando tutta la sua grinta, l'elasticità, l'incisività; Djokovic non solo riesce a raggiungere Murray sul 5-5 ma sale 6-5, facendo virare l'andamento del secono parziale. Lo scozzese ribatte puntualmente, vincendo con autorità il proprio turno di battuta e assicurandosi il tie-break. Ma Djokovic parte alla grande nella corsa ai sette punti decisivi con risposte perfette, degne del miglior Nole. Ora è Murray a rivelare forse più tensione e meno incisività, anche se il serbo sembra comunque sentire la pressione, commettendo un incauto doppio fallo. E l'equilibrio ritorna con 4 punti pari.

Murray ha di nuovo la possibilità di portare a casa il match conquistando un minibreak sul 4-4. E, infatti, nonostante una difesa titanica di Djoker, Andy sale 6-4 e ha 2 possibilità per chiudere la partita. Ma Nole, come di consueto, quando si trova drammaticamente in svantaggio, trova soluzioni vincenti spiazzando drammaticamente l'avversario e, non solo annulla i 2 matchpoint, ma se ne conquista uno. Ma anche Murray dà il meglio di sé quando è in pericolo e lo annulla, attaccando a più non posso e scendendo a rete. Raggiunge Nole sul 7-7 e si procura poi ancora un matchpoint. Ma Djokovic lo azzera con un servizio e dritto dirompenti e ingiocabili: 8-8. Nole si assicura il punto successivo conquistando il secondo setpoint. Andy non si fa per niente intimidire : attacca di nuovo con una potenza esasperata e, non solo si porta sul 9-9, ma si procura il quinto matchpoint. E Djokovic, come un gatto, arriva sulle palle supersoniche dello scozzese e, grazie anche al servizio, recupera facendolo sbagliare inesorabilmente e assicurandosi nuovamente un setpoint; tuttavia ora il serbo si lascia sorprendere da Andy, peccando di incisività. Anche Murray sbaglia incautamente e riconsegna un altro setpoint a Nole. E stavolta è la volta buona per Novak: dopo 2h36', con un servizio dirompente e chiudendo con un dritto al volo, si aggiudica il secondo set vincendo il tie-break per 13 punti a 11. Forse parecchio da recriminare per Murray che, dopo aver fallito 5 matchpoint, anche lui sfoga tutta la frustrazione e l'ira demolendo la malcapitata racchetta; grande onore al serbo che ha voluto a tutti i costi rimanere attaccato al match, compiendo una delle sue miracolose "resurrezioni".

L'avvio del terzo e decisivo set riconferma l'equilibrio che ha caratterizzato questa finale di Shangai; i due proseguono la corsa al trofeo del penultimo Master 1000 dell'anno uno accanto all'altro fino al 3-3. Andy tira a 1000, mai domo ; è Djokovic però a segnare la svolta della partita, riuscendo a strappare la battuta allo scozzese e a portarsi sul 4-3 e servizio. Entrambi continuano a fornire un tennis estremo, giocato sugli angoli e le righe; Andy lotta strenuamente per restare attaccato a Novak ma questi dà una "zampata" fondamentale per staccare Murray e sale così 5-3. Ora è lo scozzese a rivelare una defaillance fisica e psicologica, soffrendo di crampi e rivelando un certo sconforto. Arriva il matchpoint per Nole che viene però annullato da Andy grazie alla battuta. Il serbo ne ha un secondo, azzerato ancora da Murray.

Ne arriva un terzo: e, alla fine, Novak Djokovic, dopo aver annullato 5 matchpoint, riesce a conquistare la finale di Shangai con lo score di 5/7 7/6 6/3. Ma non solo: impedisce allo scozzese di aggiudicarsi per la terza volta di fila il torneo cinese e firma il suo 13° Master 1000 nonché 33° titolo in carriera. Un match lottatissimo, estremo, fisicamente e mentalmente, da parte di entrambi. Grande onore anche a Murray che combatte fino all'ultimo ma non riesce a trasformare le occasioni a suo favore e che, alla fine, cede anche per stanchezza e per un calo di lucidità. Nole conferma ulteriormente la condizione ottimale delle ultime settimane e, soprattutto, di essere il più forte dell'anno come dice la classifica della Race. Allora, sempre di più, dopo Bercy, London calling....

GLI SCENARI DEL RANKING

Djokovic e Federer non avevano punti da difendere a Shanghai. Perciò, il serbo aggiunge 1000 punti e arriverà a 11.970. Da qui a fine stagione, Djokovic ha da difendere solo 560 punti: i 180 dei quarti a Bercy, i 180 della semifinale a Basilea e i 200 del Round Robin al Masters.

Con i 360 punti della semifinale, Federer arriva a 12.165 punti. Da qui a fine anno, Federer ha in scadenza 3000 punti per le vittorie a Bercy (1000), Basilea (500) e Masters (1500).

Dunque, Federer ha un vantaggio ridotto a 195 punti. Al momento, Djokovic non è nell'entry list di Basilea. Vediamo gli scenari futuri, complicati dal disallineamento tra calendario 2011 e calendario 2012. Infatti i punti del torneo di Basilea e di Bercy 2011 scadranno una settimana dopo che saranno conclusi gli stessi tornei quest'anno.

1 RF 12165 (+195)
2 ND 11970

Entry Ranking 29/10/2012

Entra Basilea 2012 con pari o miglior risultato, ma non esce Basilea 2011 se si fa peggio perché i punti scadono il 05/11.

Quindi: sia che vinca o che perda prima Federer sarà ancora numero 1 ammesso che Djokovic (180 punti a Basel nel 2011) non chieda una wild card e vinca il torneo.

Djokovic trionfa --> 11970-180+500 = 12290 > 12165 di 125 punti.

Se Djokovic non andrà a Basilea, Federer sarà salvo fino a 302 settimane al vertice.

Dopo Parigi-Bercy, cioè lunedi 5 novembre, usciranno i punti di Basilea 2011, Bercy 2011 e del Masters perché questi ultimi vengono sempre anticipati. Se Roger non dovesse giocare Bercy, prima di Londra avrà i punti attuali decurtati di almeno 2500 (se si sarà riconfermato a Basilea):

12165-2500 = 9665

Novak, invece, perderà i 180 di Basilea, i 180 di Bercy e 200 delle Finals ossia 11970 - 560 = 11410.

Se Federer e Djokovic non avranno giocato Bercy, il serbo sarebbe sicuro di finire la stagione da numero 1 visto il distacco, a quel punto incolmabile, di 1745 punti.
(Gabriele Cucchi)

Laura Guidobaldi

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