16/10/2012 10:27 CEST - L'opinione

Il match dell'anno? Ma non tutti sono d'accordo

TENNIS -Una partita non deve durare cinque set per essere memorabile. Ma anche i tre disputati da Djokovic e Murray in finale a Shanghai hanno offerto tre ore e 20 minuti di grandissimo spettacolo. E probabilmente il punto dell'anno. Rino Rommasi
 

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Djokovic e Murray al termine della finale di Shanghai
Djokovic e Murray al termine della finale di Shanghai

Il piacere e la sorpresa di poter assistere ad un grande incontro mi hanno probabilmente indotto ad esagerare nel giudicare straordinarie, insieme alla finale del torneo di Shanghai anche le due semifinali che avevano comunque avuto il pregio di presentare le prime quattro teste di serie che comprendevano i primi tre giocatori del mondo (Federer, Djokovic e Murray) perché il quarto (Nadal) era bloccato ad un infortunio ma era comunque sostituito dal migliore degli altri (Berdych).

Avere in semifinale i migliori quattro tra i protagonisti è un lusso che non tutti i tornei possono permettersi, dopo di che non è necessario che un incontro possa concludersi per 9-7 al quinto set per poterlo giudicare memorabile. Pur giocate molto bene le partite tra Djokovic e Berdych e tra Murray e Federer non avevano regalato emozioni ma molti punti di grandissima qualità. Quelli li abbiamo avuti in abbondanza nella finale che vi ha poi aggiunto l’incertezza del risultato ed il brivido di ben cinque match point.

Non è necessario che un partita duri cinque set ma anche i tre disputati da  Djokovic e Murray hanno offerto tre ore e 20 minuti di grandissimo spettacolo. Se Murray avesse sfruttato il primo dei cinque match point che ha avuto a disposizione l’incontro non avrebbe avuto le stesse attenzioni e la stessa durata ma la qualità sarebbe ugualmente stata eccezionale.

Dopo di che è bene per il tennis che il pubblico si divida tra chi ha trovato migliore la finale dell’Australian Open (vittoria di Djokovic su Nadal in cinque set) o quella di Wimbledon (vittoria di Federer in 4 sets su Andy Murray). Rimane comunque indimenticabile il punto giocato sul 5 a 4, 30-0 della finale (Murray stava servendo per il match) Djokovic. Credo che quello sia stato davvero il punto dell’anno.

Qualcuno mi ha rimproverato il ricordo di Jack Kramer ma lasciate almeno al vecchio cronista la memoria di un tennis che non c’è più, che ha quasi un secolo di vita ma gode ancora di splendida salute.
 

Rino Tommasi

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