18/10/2012 12:03 CEST - Personaggi

Come cambia l'orizzonte dopo un milione di città

TENNIS - Mamma della Papua Nuova Guinea. Papà inglese. Nata a Guernsey. Vive in Florida. Gira il mondo grazie al tennis. Storia e geografia di Heather Watson, prima britannica dal 1988 a vincere un titolo ATP. Alessandro Mastroluca

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Heather Watson
Heather Watson

Michelle Watson lo diceva sempre. Le 80 miglia tra l'isola di Guernsey e la Gran Bretagna sono il tratto di mare più costoso al mondo da attraversare. Per questo, quando sua figlia Heather ha iniziato a mostrare predisposizione e talento per il tennis, Heather ha iniziato a guardare molto più in là dell'Inghilterra.

“Heather ha provato nuoto, atletica, danza, ma si è distinta subito negli sport di racchetta” ha raccontato Michelle a The National. “A nove anni ha abbandonato squash e badminton per concentrarsi esclusivamente sul tennis”. Mamma Heather considera diverse opzioni: il centro tecnico della LTA a Roehampton, l'accademia Sanchez-Casals a Barcellona, dove già era andato ad allenarsi l'adolescente Andy Murray. Poi, a dispetto delle cospicue rette richieste ai giovani che non beneficiano delle borse di studio, la famiglia Watson parte per Bradenton, Florida. Direzione: Img Academy. “Appena siamo arrivati” racconta Heather, “ho capito che era quello il posto in cui volevo stare. Mi piaceva: c'erano tanti ragazzi, sette per ogni ragazza, è bello! C'è molta competizione, la struttura è davvero l'ideale”.

La routine è rigida. “Tennis la mattina” racconta, “dalle 6.45 alle 11. Poi scuola dalle 12.45 alle 16.30. Poi ancora un po' di tennis e i compiti la sera”.

Nel 2008 Heather sceglie di non vivere all'interno dell'accademia ma resta in Florida con la mamma. “Per mio padre è stata dura, aveva le lacrime agli occhi quando è ripartito. Stavo iniziando a viaggiare un sacco, sarebbe stata dura per me andare in tutti quei Paesi da sola. Perciò siamo andate a vivere con mia madre. È un altro sacrificio ma siamo una famiglia unita”.

Allontanarsi dalle proprie radici non ha mai spaventato la famiglia Watson. Michelle è nata in Papua Nuova Guinea. Qui nel1988 ha incontrato Ian, un inglese di Manchester: entrambi lavoravano a Port Moresby, capitale e principale porto della nazione, per una compagnia con variegati interessi nel commercio, la Steamships. Sono soci di un club dove giocano a squash e qualche volta anche a tennis. Nel 1990 si trasferiscono in Inghilterra, a Chester. Poi nel 1992 si spostano a Guernsey. A maggio di quell'anno nasce Heather. Dal 1995 Ian, il papà di Heather, diventa direttore della compagnia elettrica dell'isola.

“Dagli anni Ottanta in poi, se guardi la provenienza dei nostri migliori tennisti, ti accorgi dei benefici dell'accademia” ha spiegato Bollettieri. “Non c'è solo il fatto di trovare avversari di differenti nazionalità. Vedi più determinazione, più forza mentale in chi è lontano da casa”.

Quella stessa determinazione che l'ha portata a vincere il suo primo titolo WTA alla prima finale disputata, salvando tre match point consecutivi alla taiwanese Chang, avanti 5-4 40-0 e servizio nel terzo set. La Gran Bretagna aspettava un titolo WTA dal 1988 quando Sara Gomer, mancina di Torquay conquistò il suo unico titolo in carriera a Aptos, in North Carolina, e raggiunse così il suo best ranking di numero 46 del mondo. Ora è una casalinga che vive a Bishop’s Stortford, che guarda il tennis in tv e preferisce andare a vedere i tre figli giocare a rugby.

“Non ho mai incontrato Heather, ma l'ho vista giocare quest'estate a Wimbledon” ha detto Gomer, testimone della prima vittoria britannica in un singolare femminile sul Centrale di Church Road dal 1985. “Si muove davvero molto bene. Mi piace come giocano lei e Laura Robson”.

E' una bella rivalità, quella tra Robson e Watson. Adesso Heather è diventata la nuova numero 1 del Regno Unito. Ma è stata Robson, più giovane, a vincere il primo Slam da junior, a Wimbledon. “Ho pensato: se ci è riuscita lei, posso farlo anche io” ha raccontato in questi giorni Heather in una simpatica video-intervista in cui ha risposto ad alcune domande dei suoi fan su twitter.

Robson ha vinto i Championships a 14 anni. 14 mesi dopo Watson è la prima suddita di Sua Maestà a conquistare New York. “Mi ricorda Martina Hingis” diceva di lei Nigel Sears, papà di Kim, fidanzata di Murray e allora capo tecnico della LTA. “Ha un grande equilibrio, colpisce con ottimo anticipo, si muove benissimo con i piedi e ha un grande istinto per il gioco”.

Watson si è rivelata al grande pubblico ad agosto 2011, sempre agli Us Open: al primo Slam in cui è entrata direttamente in tabellone si è trovata a soli sei punti dalla vittoria su Maria Sharapova. Tredici mesi dopo gioca, e perde, un'altra partita lottata contro la siberiana. In mezzo c'è tutta l'evoluzione di una giocatrice che sa quello che vuole ma non si monta la testa. “Per ora punto a entrare tra le prime 40 e a giocare i grandi tornei, poi si vedrà” ha spiegato.

La positiva rivalità con Laura Robson (hanno giocato anche in doppio insieme, e non solo quest'anno in chiave olimpica) sta aiutando tutto il movimento tennistico inglese, soprattutto al femminile. I dati della LTA, scrive il Guardian, dimostrano che tra il 2011 e il 2012 i teenager iscritti a club LTA o membri del British tennis (equivalenti ai nostri tesserati) è aumentato del 17%. Oltre 1500 studenti partecipano all'Aegon Team Tennis Schools Senior, il torneo interscolastico che ha visto crescere del 33% il numero di squadre. E al campionato inter-universitario prende parte il 14% in più di squadre femminili rispetto al 2011.

Alessandro Mastroluca

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