18/10/2012 16:59 CEST - Storie di tennis

Martina Navratilova, leggenda senza tempo

TENNIS - Martina Navratilova festeggia 56 anni con 59 Slam all'attivo. Ha vinto 167 titoli di singolare e 177 di doppio. Per celebrarla, vi riproponiamo tutti gli approfondimenti dall'archivio di Ubitennis. Redazione

| | condividi
Martina Navratilova
Martina Navratilova

Ha ancora più titoli dello Slam che anni. Martina Navratilova, 56 anni oggi, 18 ottobre, ha in bacheca 59 major: 18 in singolare, 31 in doppio e 10 in doppio misto. Debutta nel circuito professionistico nel 1973 “quando era sì facile prevedere che quella ragazzina così talentuosa seppur rotondotta di Revnice (ex Cecoslovacchia) sarebbe diventata una campionessa, ma era meno facile immaginare che sarebbe diventata n.1 del mondo per 331 settimane (seconda solo a Steffi Graf, 377), che avrebbe vinto 167 tornei di singolare (18 Slam) e 177 di doppio due dei quali quest’anno (Strasburgo e Montreal) e 79 al fianco di Pam Shriver (21 Slam). 1443 vittorie per lei: un record insuperabile scriveva Ubaldo Scanagatta nel 2007.

Tutte le ere hanno i loro grandi giocatori, ma Martina sta a cavallo di varie ere come la più grandediceva Billie Jean King. I numeri raccontano la storia e scrivono la sua reputazione. A Wimbledon ha vinto 20 titoli in assoluto, di cui 9 in singolare su 12 finali. Ha vinto titoli dello Slam per quattro decadi. Ha giocato 10 volte gli Australian Open in 14 anni e non ha mai mancato i quarti conquistando tre titoli in sei finali. Ha partecipato a 21 Us Open di fila con 12 semifinali, 8 finali, 4 vittorie. Vanta 9 quarti, 5 finali e 2 titoli al Roland Garros, sulla superficie per lei più difficile.

Detiene il record per maggior numero di tornei vinti in singolare nell’era Open, 167, e in doppio, 177. Ha la più lunga striscia di match vinti di fila, 74. Ha perso solo sei partite tra il 1982 e il 1984. Ha vinto il suo primo titolo di doppio misto con Ivan Molina nel 1974 con Ivan Molina, ha raggiunto la sua ultima finale Slam con Bob Bryan nel 2006.

Ha la più lunga striscia di vittorie in doppio, in coppia con Pam Shriver. Nel 2002 tenta un ritorno sulle scene tennistiche a Eastbourne. Ricorda ancora Ubaldo: “Adesso Martina, forse la più grande tennista di tutti i tempi, 167 tornei vinti in singolare, 166 in doppio, sa che a 45 anni e 8 mesi “è difficile fare dei bambini, ma non è poi così difficile averne…adottandoli intendo. Tanti non hanno famiglia, tanti orfani soffrono in mille Paesi diversi, io ho cuore, ho soldi e sono pure simpatica! Perché non potrei aiutarne qualcuno? Sono convinta che sarei un’ottima madre!”.

Guai a mettere in dubbio le convinzioni di Martina. Si era ritirata dal tennis nel ’94, l’anno in cui con la Martinez in finale a Wimbledon si vide sfuggire il decimo storico titolo. Ma un paio d’anni fa ha ripreso a giocare, in doppio. E a Eastbourne eccola in gara anche in singolare, eccola battere prima la russa Panova, n.21 del mondo, e ieri strappare il primo set alla slovacca Hantuchova, n.11 del mondo: 2-6,6-2,6-2. E tutte le ragazze a guardarla, ad ammirarla. “L’ho fatto per scommessa. A Roma giocai bene nei quarti, e il mio preparatore atletico mi disse: ‘Tu e Natalia Zvereva vincerete presto un torneo di doppio…’. E io che non amo le scommesse come un’idiota riposi: ‘Se succede domanderò una wild-card anche per un torneo di singolare’. Vincemmo Madrid, chiesi la wild-card a Eastbourne sperando mi dicessero di no, e no sarebbe stato se Jennifer Capriati avesse accettato la wild-card, ed eccomi qua. Le ragazze, ieri la Panova oggi la Hantuchova non sono abituate a vedere qualcuna che fa serve-and-volley, che le attacca slice…mi diverte un sacco constatare che sono ancora competitiva a 45 anni e oltre, ma voi adesso non approfittatene per dire che il tennis femminile è scarso. Sono stata la miglior giocatrice sull’erba di tutti i tempi, che qualcosa mi sia rimasto è normale sommato sono stato, ma le migliori ragazze oggi sono molto più forti di una volta”.

Le sfide di Martina
È stata la prima tennista professionista a dichiarare la sua omosessualità, ben 20 anni fa. È, a tutt’oggi, un’attivista della lotta a favore dei diritti civili e contro l’AIDS. Insomma, un mito vivente: un esempio per tante atlete di oggi che ancora faticano a seguire il suo esempio e il suo coraggio.

A 52 anni accetta una scommessa: partecipa alla versione inglese dell’Isola dei Famosi, arrivando in finale.

A febbraio 2010 scopre di avere un cancro al seno: “E quando l’ho saputo ho pianto, una notizia devastante”. Davvero uno scherzo quasi ironico del destino, scriveva Ubaldo, per quel mitico personaggio del tennis, “la donna che lo ha rivoluzionato per l’atleticismo e l’aggressività in campo, per l’estroversione e il candore fuori” (parole di Chrissie Evert, la amica-rivale di sempre). Cancro al seno proprio per chi fin da bambina era apparsa sempre più maschietto che femminuccia, capelli corti, muscoli duri, abile nel dribblare i coetanei a calcio come nell’hockey su ghiaccio.

Sei settimane dopo l’intervento, annuncia di essere guarita.

E a dicembre scala il Kilimanjaro. Si è arresa però a un edema polmonare da eccesso di altitudine (acqua nei polmoni). “Confesso di essere rimasta…pietrificata alla notizia che dovevo arrendermi e tornare giù in quel modo…tutto il mondo saprà che ho fallito. Eppure mi sentivo in forma, una forma dignitosa _ ha detto la campionessa di 18 Slam (in singolare…) _ Più su di 3658 metri non ero mai salita, ma come facevo a sapere che non ce l’avrei fatta, e che l’altitudine mi avrebbe fatto questo brutto scherzo? E’ qualcosa che non puoi prevedere finché non ti trovi lassù...”.

L'anno scorso ha partecipato all'edizione USA di Ballando con le stelle. "L’eterna fuoriclasse cecoslovacca naturalizzata statunitense non smette di abbattere muri, barriere" scriveva Riccardo Nuziale. "Non paga di aver abbattuto ogni record tennistico (basta quello più ovvio e scontato per rendere l’idea di chi stiamo parlando: 59 Slam vinti, l’ultimo nel 2006 nel torneo di misto degli US Open), di aver sconfitto un tumore al seno o di aver provato a scalare il Kilimanjaro, Martina ancora una volta vuole dimostrare come lo scoglio dell’età non sia che un dettaglio, se affrontato con il giusto spirito:

“Non importa se si ha 55 anni o 85, si può sempre dimostrare di aver tempo per una nuova sfida, di mettersi nuovamente alla prova (la Navratilova è anche ambasciatrice dell’AARP, associazione che appunto cerca di incoraggiare le persone non più giovanissime a prendersi cura della propria salute fisica, ndr). Passare da un campo da tennis ad una pista da ballo non sarà certo cosa da poco, ma voglio dimostrare a quelli della mia generazione che è vitale mantenere il proprio fisico ad un’attività costante e che le nuove sfide vanno fronteggiate con un sorriso”. L'avventura, però, è durata poco.

Quale sarà la sua prossima sfida? Only time will tell. Per ora, buon compleanno.

Leggi anche:

Il circuito femminile è in salute (Luca Labadini, maggio 2009)

Le proposte di Martina per migliorare il tennis (Barbara Rossi, giugno 2009)

La Navratilova difende il doppio (Ubaldo Scanagatta, aprile 2010)

Navratilova: la Schiavone è una grande (Ubaldo Scanagatta, gennaio 2011)

comments powered by Disqus
QS Sport

Si scaldano le trattative di mercato: Milan e Juventus attivissime, la Roma blinda Florenzi; Thohir dice no all'Atletico Madrid per Icardi e Handanovic. Maxi Lopez è del Chievo, Trezeguet torna al River Plate

Ultimi commenti