10/11/2012 23:40 CEST - Atp Finals

Con Del Potro la matematica è un'opinione

TENNIS - Del Potro è numero 7 del mondo. Ma è il giocatore più adatto a battere Federer, quando è in giornata. La vittoria sullo svizzero, comunque, non lo trasforma nel favorito del torneo. Da Londra, Rino Tommasi

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Juan Martin Del Potro (Photo by Julian Finney/Getty Images)
Juan Martin Del Potro (Photo by Julian Finney/Getty Images)

LONDRA - Indipendentemente dal valore assoluto che secondo il computer è quello del settimo giocatore tra quelli in attività l’argentino Juan Martin Del Potro, è certamente quello con le caratteristiche più adatte per annullare, nella giornata giusta, il margine di talento e di esperienza che Roger Federer concede ai suoi contemporanei.

Pur non essendo un mostro di regolarità Del Potro riesce a contenere in termini accettabili la percentuale degli errori cui è costretto dal suo tennis violento ed aggressivo. E’ bene ricordare che Del Potro ci aveva già fatto sapere, nel 2009, quando aveva appena compiuto 21 anni di poter diventare rapidamente un protagonista del grande tennis. Aveva le misure (un metro e 98 di altezza) ma anche sufficiente mobilità per potersi esprimere bene sia sulla terra battuta, la superficie sulla quale è nato, che sui terreni valoci.

Curiosamente Del Potro ha ottenuto la sua più importante affermazione battendo nella finale dell’Open degli Stati Uniti proprio Federer con un significativo 6-2 al quinto set. Purtroppo un problema al polso (un inconveniente che ha spesso colpito giocatori e giocatrici con inpostazione bimane nell’esecuzione del rovescio) lo ha costretto a saltare una stagione completa (il 2010) ed a dedicarne un’altra, quella successiva, al recupero delle posizioni perdute.

Del Potro era numero 11 nella classifica del computer all’inizio della stagione ed ha recuperato quattro posti. Ha perso da Federer sia nell’Australian Open (nettamente) che al Roland Garros, dove però ha vinto i primi due set prima di cedere al quinto. Sull’erba invece non è ancora competitivo ed ha perso male a Wimbledon da Ferrer che non è nemmeno lui un erbivoro.

La vittoria su Federer promuove matematicamente Del Potro alla semifinali ma non lo trasforma nel favorito del torneo. Ieri Del Potro è entrato bene nella partita ed ha tenuto testa ad un Federer ispirato salvando però con autorità le uniche palle break concesse sul 4 a 3 per il suo avversario. Ha giocato però splendidamente il tie-break vinto per 7 punti a 3 dopo una serie di sei punti consecutivi.

Ha perso a zero l’unico servizio dell’incontro nel primo gioco del secondo set ha sfruttato un passaggio a vuoto di Federer all’inizio del terzo se portandosi in vantaggio per 3 a 0 senza poi lasciare all’avversario una sola possibilità di rientrare in partita.

La vittoria ha assicurato a Del Potro la qualificazione per la semifinale ma non il primo posto nel girone, che a questo punto diventa un particolare trascurabile.
 

Da Londra, Rino Tommasi

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