11/12/2012 18:46 CEST - Area test

Novità: arriva Area Test! Scopri la nuova Babolat di Nadal

TENNIS - Nuova rubrica di Ubitennis dedicata ai materiali. A testare le racchette un team di giocatori. Iniziamo con la Babolat Aero ProDrive GT 2013, la nuova racchetta di Nadal. Claudio Giuliani

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La Babolat Aero ProDrive GT 2013
La Babolat Aero ProDrive GT 2013

“Io uso la racchetta di Nadal!”, “Hai visto invece la nuova di Federer? È bellissima ma al solito ingiocabile per noi tennisti della domenica”. “Ah io sul cemento uso le scarpe di Djokovic, sono le migliori sul duro!”. Chiacchiere da club, pareri da esperti come tutti ci riteniamo nello sport fra i più personali e soli che si ricordino che chissà quante volte abbiamo sentito. Da oggi potremo meglio argomentare anche con il parere di Ubitennis.com. Infatti da oggi il nostro e vostro sito avrà la sezione dedicata ai materiali del tennis: racchette in primis, ma anche palle, corde, scarpe e abbigliamento tutto recensito da tecnici competenti e qualificati. A curare la rubrica e a testare soprattutto le racchette sarà un team composto da Daniele, giocatore di seconda categoria, maestro nazionale ed esperto di biomeccanica; Claudio, ex giocatore di terza categoria e istruttore di primo grado; Marco, tennista assolutamente malato di racchette e corde. Per i testi in laboratorio ci avvarremo della collaborazione di Pietro Federici di Federici Sport (Ceprano) che metterà a disposizione la macchina Babolat RDC. E poi di volta in volta, per cogliere meglio le sensazioni soprattutto delle racchette, verranno coinvolti giocatori che già conoscono le versioni precedenti, come nel caso della nuova Babolat di Nadal che vi presentiamo oggi.

BABOLAT Aero ProDrive GT 2013

Dati Telaio a Nudo:
Tecnologia applicata: GT e Active Cortex Technology
Materiali utilizzati: grafite alto modulo, tungsteno
Peso: 300 grammi
Piatto Corde: 100 sq.in. / 645cm2
Schema d’incordatura o Piano d’incordatura : 16 (verticali) x 19 (orizzontali)
Bilanciamento: 32 cm
Lunghezza telaio: 68,50 cm
Sezione testa/manico o Profilo testa/manico: 24-25-25-23 mm

Dati di laboratorio (Babolat RDC):
Peso con incordatura: 316 gm
Bilanciamento: 33 cm
Inerzia: 315
Deflessione corde: 66
Rigidità: 70
Corde e tensione utilizzate / consigliate : Babolat RPM Blast 1.25 – 25/25
Valore Potenza (da 0 a 100) : 52
Valore Controllo (da 0 a 100) : 48
Valore Maneggevolezza (da 0 a 100) : 69

È una delle racchette più famose al mondo, la vediamo fendere l’aria in mano a tantissimi tennisti nei circoli ma soprattutto la vediamo protagonista di traiettorie impossibili quando la imbraccia Rafael Nadal: è la Babolat Aero ProDrive 2013 che si rinnova per l’ennesima volta.

 

Tipologia racchetta: facilità di rotazione, ottima potenza e buona maneggevolezza sono le principali caratteristiche di questo telaio, dalla forma particolare che agevola proprio il taglio dell’aria per facilitare la chiusura del colpo con uno swing più veloce. Una racchetta adatta al gioco moderno che infatti ha riscosso successo fin dalla sua prima versione.

A chi è consigliata: il giocatore che staziona a fondo campo, prediligendo l’uso delle rotazioni nei suoi colpi fondamentali, troverà in questo telaio un alleato perfetto. Ma considerato anche il peso, le doti di spinta e la maneggevolezza, la Aero ProDrive 2013 può essere impugnata sia dall’agonista puro con una bella corda in monofilamento (per avere maggior controllo e rotazioni) sia dal giocatore di club con buona tecnica ma con una corda multi filamento (per agevolare il comfort e dare maggior continuità alla potenza nel caso di esecuzioni piatte).

Test in laboratorio: il telaio ha peso nella media delle attuali racchette in commercio e quindi 300 grammi, per un ovale di 100 pollici ovvero 645 cm2. Questi ormai sono i numeri più ricercati nel mondo del tennis, dal giocatore di club all’agonista fino al professionista. Il profilo testa manico è compreso tra un valore massimo di 25 mm del piatto corde ai 24 mm della testa della racchetta e i 22 mm misurati appena sopra il manico. Lo schema di incordatura è di 16 (verticali) per 19 (orizzontali) per un valore di deflessione corde pari a 66, abbastanza rigido per tale schema ma che si traduce in un piatto corde solido. I dati del diagnostic center ci dicono che abbiamo in mano un attrezzo che ci aiuterà nella spinta grazie ai suoi 320 punti di inerzia, ragguardevoli visto il peso non importante ma raggiungibili grazie anche alla rigidità del telaio. Dopo il montaggio delle corde, azione questa che sposta il bilanciamento della Babolat di circa un cm e precisamente a 33 cm, la maneggevolezza si attesta ad un livello più che buono, ovvero di 70 punti. Il valore tra la potenza ed il controllo è 52 per il primo e 48 per il secondo, quindi è leggermente favorita la semplicità di imprimere potenza e velocità alla palla.

Test in campo: il feeling generale del campo parla di una racchetta che mette a disposizione più potenza che controllo. Ma in linea generale il controllo è comunque migliorato grazie a questa evoluzione del telaio e grazie alla nuova tecnologia che ha ridotto le vibrazioni al minimo. Il nuovo cortex inverso, oltre a ridurre le vibrazioni, sembra aver dato ancor più consistenza al telaio.

Il giudizio dei tennisti:

Claudio, 36 anni - classifica 4.2
“Dopo una vita passata a giocare con Head Prestige 600 prima e Wilson Blade 93 ora, devo comunque dire che questa nuova versione della Babolat non mi è dispiaciuta. Buon controllo e ottimo feeling ovviamente sulle rotazioni il che la rende adatta ai regolaristi, ai tennisti sprovvisti del cambio di marcia da fondocampo”.

Daniele, 33 anni - classifica 2.4
“Ho riscontrato molta più stabilità rispetto alla precedente specie per quanto riguarda le vibrazioni, molto ridotte. Quando si dà effetto alla palla si ottiene ottima stabilità. Da evitare i colpi piatti mentre nel gioco di volo ho riscontrato ottimo controllo in fase di spinta, come ad esempio nelle volée alte, mentre sotto la rete il telaio manifesta le sue debolezze dal punto di vista della rigidità. Sul servizio buoni gli effetti ma non male anche la battuta piatta”.

Marco, 27 anni - classifica 4.5
“Rispetto alla precedente versione questa racchetta è più solida e permette di imprimere rotazioni ancora più esasperate con molta facilità. La palla esce veloce dal piatto corde e la traiettoria è più precisa. È un telaio buono soprattutto per gli arrotini e per i giocatori attendisti”.

Giovanni, over 50 - classifica 4.3
“Le rotazioni in top-spin sono veramente ai massimi livelli mentre il back è buono per una profilata. La Aero ProDrive perdona molto in fase difensiva e produce zero vibrazioni. Il servizio è nella norma per una profilata di livello: bene il piattone ma meglio il kick. Non amo le profilate e gioco solo con telai pesanti, ma devo dire che questo attrezzo mi ha veramente ben impressionato al punto che, se mai la dovessi usare, non la customizzerei anche se il peso si presta ai maniaci del piombo e del silicone come me”.

In conclusione
La racchetta quindi risponde in modo diverso in base a chi la impugna. Un agonista che tecnicamente e fisicamente è ben preparato riuscirà ad imprimere rotazioni e soprattutto profondità di palla costanti molto facilmente. La Aero ProDrive 2013 agevola i recuperi in fase difensiva sia per via del generoso piatto corde sia per la maneggevolezza del telaio. Nella colpi dall’alto, quando è possibile effettuare una preparazione, il risultato è un impatto secco e incisivo mentre quando si decide di usare l’effetto, spin o kick che sia, i risultati sono ottimi in entrambi i casi.

La racchetta si addice principalmente al giocatore moderno che con le rotazioni e gli effetti cerca angoli, anche esasperati con i quali aprirsi il campo e chiudere facilmente. I tennisti vecchia maniera, quelli dalle impugnature chiuse, dovranno stare attenti a non esagerare vista la potenza del telaio onde evitare la perdita di controllo. Ad ogni modo parliamo di un attrezzo ottimo e che può essere fido compagno per tennisti di ogni livello ma i giocatori moderni, dal tennis muscolare e che privilegiano le rotazioni in ogni dove, troveranno una partner perfetta su questa revisione Babolat di uno dei suoi telai storici.

Claudio Giuliani

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