21/01/2013 01:19 CEST - Australian Open

Djokovic doma un Wawrinka superbo: è il match del torneo

TENNIS - Ha rischiato di andare in svantaggio di due set. Ha domato un Wawrinka che ha giocato il suo miglior tennis. Djokovic ha vinto 16 75 64 67 12-10 in 5 ore e 2 minuti. E' a una sola vittoria dall'undicesima semifinale consecutiva in un major e dalla certezza di restare n.1. Da Melbourne, Daniele Malafarina

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Australian Open 2013, Novak Djokovic
Australian Open 2013, Novak Djokovic

Bisogna dire grazie a Wawrinka.
Una standing ovation con lo svizzero in ginocchio dopo l’ennesimo scambio ai limiti dell’impossibile vinto da Djokovic è l’immagine che ci porteremo dietro di questo incontro.
Wawrinka ha dato tutto, il cuore, le gambe, forse anche il fegato ma non è bastato. Di poco.
Quello che è mancato è stato magari un filo in più di coraggio nel nono gioco del quinto set. Coraggio che lo svizzero ha mostrato in altri momenti del match. Non ultimi i tre match point nel ventiduesimo gioco del quinto set. È stata una maratona di cinque ore e due minuti che ha visto il serbo uscire vincitore per un soffio. Wawrinka è accompagnato fuori da una standing ovation mentre Djokovic, memore della finale dell’anno scorso, si strappa la maglietta.

Djokovic è il primo dei top 3 a perdere due set nel torneo e, sebbene la tratti sia sembrato in pieno controllo ci sono stati momenti in cui il numero uno ha davvero tremato. Djokovic non ha giocato il suo miglior tennis: “Lui è stato più aggressivo ed ha meritato più di me. Io non stavo giocando il mio miglior tennis, ho cercato di stargli attaccato e sono contento di essere qui da vincitore.”
Stan per quasi un’ora ha regalato una dimostrazione balistica di gran tennis e qualche brivido ha cominciato a correre lungo la schiena del numero uno del mondo. L’idea che la serata non sarà una partita di routine si infiltra nella testa di Djokovic. Dopo l’uno a uno iniziale Wawrinka ha strappato il servizo a Djokovic per cinque volte di fila per portarsi avanti 6-1 e 4-1, giocando un tennis stellare pieno di rischi e condito di vincenti sia dal lato sinistro sia da quello destro, per lui meno congeniale.
Il primo set è volato via in 25 minuti con 9 vincenti e solo 3 errori per Wawrinka che nel parziale fa più del doppio dei punti di Djokovic.
Dalla fine del primo set, che avrebbe lasciato disorientato chiunque, Djokovic ha fatto quello che doveva fare. Ha fatto le giuste scelte tattiche e ha reagito come ci si aspetta dal numero uno del mondo, lasciando passare l’uragano e facendo giocare quante più palle possibile allo svizzero.
E puntuale come un orologio svizzero dal sesto gioco è arrivato il calo dello svizzero. Wawrinka ha sbagliato un paio di rovesci, dopo che fino a quel momento aveva tirato vincenti sia incrociati che lungolinea come se nulla fosse, e Djokovic ha capito che la partita stava girando. Lo svizzero è arrivato a condurre 5 a 3 e 30 a 0 ma la sensazione era che l’inerzia fosse ormai passata nelle mani del serbo. Djokovic infatti recupera il break e si porta a palla break sul 5 pari con un parziale di 11 punti a 2. Wawrinka ha un sussulto, complice anche un paio di errori del serbo, ma non riesce ad evitare il break e poco dopo cede il set. Un set pari dopo un’ora e 25 minuti.

Nel terzo set tutti si aspettano il crollo di Stan, il quale infatti pare meno mobile e reattivo dell’inizio. Wawrinka infatti cede subito il servizio e va sotto 40-0 sul servizio di Djokovic, ma qui il serbo si distrae, infila tre errori gratuiti di fila e restituisce il break, di fatto regalando un’iniezione di fiducia a Wawrinka e riaprendo la partita. Il set procede sul binario dei servizi fino al quattro pari quando Djokovic infila la zampata per ottenere il break e vincere il set in 45 minuti. Ancora una volta la partita potrebbe essere finita ma Wawrinka non ne vuole sapere di mollare. Si procura una palla break nel secondo gioco ed una nel quarto ma non riesce mai a concretizzare, poi sul 5 a 4 chiama il fisioteraposta per un problema alla gamba destra. Niente di grave e Stan sorride mentre viene massaggiato. Ci sono tutti gli ingredienti perchè la partita finsica in quattro set ma ancora una volta Wawrinka non ne vuole sapere. Tiene fino al tie break, si procura due minibreak in apertura e chiude il parziale per 7 punti a 5 allungando la partita al quinto set.

Il quinto set è territorio di caccia per il numero uno del mondo “Non avevo paura di un quinto set. So che sto bene fisicamente ed ero pronto.” ma Wawrinka sta giocando a tratti il miglior tennis possibile e non vuole mollare. Djokovic strappa il servizio in apertura, Wawrinka ha una palla dper il due a zero ma non la sfrutta e riammette in corsa il serbo. Djokovic deve poi salvare due palle break nel game successivo mentre Wawrinka sta giocando a livelli incredibili. Da allora i servizi vengono rispettati fino al fatidico, cruciale, fatale nono game.
Sul servizio di Djokovic, lo svizzero si procura 4 palle break (andando 15-40 con un punto incredibile). sulla prima non raggiunge una smorzata di Nole. Sulla seconda e la terza invece Wawrinka non rischia, risponde in back di rovescio e lascia l’iniziativa dello scambio a Djokovic, pagandone le conseguenze. Sulla quarta finalemente rischia con al risposta di dritto che però gli va lunga. Sono le ultime occasioni concesse da Djokovic sul proprio servizio. Nei successivi 6 turni di battuta Djokovic cede solo tre punti (due con errori gratuiti ed uno con un doppio fallo).
Anche Wawrinka, sebbene sia visibilmente stanco e non riesca più a correre o a spingere con il diritto, tiene botta. Fino all’undici a dieci per Djokovic. L’ultimo game è materia di cui sono fatti i sogni tennistici. Dopo molti game di livello sempre più basso ci si aspetta una fine in calando. E invece Djokovic cerca di alzare il livello con l’obiettivo di chiudere l’incontro e Wawrinka, ancora una volta, tiene botta. Wawrinka sale 40-15, Djokovic arriva a parità pressando da fondo e si procura il primo match point con un passante dopo un recupero impossibile per chiunque altro. Wawrinka lo annulla con una prima di servizio a 200 all’ora. Il secondo match point se ne va con un rovescio vincente di Wawrinka che lascia Djokovic immobile e sorridente.
Wawrinka ha un’altro paio di occasioni di andare 11 pari ma un paio di errori non forzati regalano a Nole il terzo match point. Quello buono. Quello che riguarderemo su youtube.
Wawrinka tira tutto, cerca angoli e tira colpi che sarebbero vincenti con chiunque altro. Djokovic recupera una, due, tre volte ed alla fine passa Wawrinka a rete, lo svizzero cade in ginocchio e come detto, il pubblico salta in piedi per una standing ovation in onore dello svizzero e del serbo che hanno regalato una serata indimenticabile.

Alla fine sono 209 punti a 200 per Djokovic con 69 vincenti e 51 errori per Wawrinka contro i 51 vincenti e 66 errori di Djokovic. Wawrinka magari può rammaricarsi di qualche chiamata dubbia ed un paio di challenge che avrebbe potuto chiederema, come dice lui stesso: “È stata dura, ho cercato di trovare soluzioni e metterlo in difficoltà. È stato un gran match se giochi per 5 ore hai delle occasioni e non è una chiamata sbagliata o un challenge che possono cambiare il risultato.”
Durante il primo set Djokovic ha avuto qualche problema di aderenza al terreno, scivolando un paio di volte e lanciando qualche sguardo perplesso verso il suo angolo. Ma non è stata questa la ragione della debacle iniziale. Lo stesso Djokovic lo ammette in conferenza stampa: “Ho cambiato scarpe alla fine del primo set ma non è questa la ragione per cui stavo perdendo.” La ragione è da ricercare in un Wawrinka stellare. “Se Wawrinka giocasse sempre così sarebbe nei primi 5” diceva il collega serbo verso la fine del primo set, scuotendo il capo.
Il bilancio balistico riporta due vittime. Il logo della Kia, abbattuto da un tracciante di rovescio di Wawrinka, ed un raccattapale, preso in pieno volto da un dritto di Djokovic.
Djokovic nell’intervista post partita scherza con Courier: “Ma va, non sono stanco. Sono solo cinque ore.” Poi ha parole di elogio per l’avversario: “Mi dispiace che uno debba perdere perchè lui è stato più aggressivo ed ha meritato di vincere. Io sono solo contento di essere qui.”
“Non ho giocato il mio miglior tennis e sono contento di aver vinto, ma questi sono gli incontri per cui giochiamo. Sono queste partite sul centrale quelle per cui ci alleniamo e quindi è stato bellissimo farne parte. Ho cercato di divertirmi e stare nel momento e non posso chiedere di più.”
Wawrinka arriva in conferenza stampa alle 2 e 20 del mattino: “Avevo già crampi nel quarto set ma cercavo di stare positivo, devi rilassarti e cercare di combattere con quel che hai che magari un’occasione arriva. Non sono triste. Ho giocato un gran match e devo esserne orgoglioso.”
Il resto è silenzio.

Audio Djokovic

Da Melbourne, Daniele Malafarina

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