26/01/2013 15:42 CEST - Australian Open

Azarenka concede il bis Regina d'Australia e del ranking

TENNIS - Vika Azarenka vince il secondo Australian Open di fila. Ma contro Na Li deve sudare molto di più che contro Sharapova dodici mesi fa. Chiude 46 64 63. Vinto il primo set, Li paga anche le due cadute: si fa male alle due caviglie e sbatte anche la testa. Finale interrotta dai fuochi per l'Australia Day. Da Melbourne, Angelo Lo Conte

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Australian Open 2013, Victoria Azarenka
Australian Open 2013, Victoria Azarenka

Azarenka - Li 46 64 63

Se mi dicessero che Li Na è stata forgiata tra le fiamme del monte Fato non mi stupirei. La cinese ha perso ma ha dato l’impressione che questa partita l’avrebbe vinta in ogni modo, in ogni altra situazione, su qualsiasi altro campo. E’ stata una finale incredibile: non per il tennis espresso, non per le condizioni climatiche, ne per le presenze VIP (?) nei player’s box, lo è stato per l’enorme coraggio di una ragazza che è caduta due volte sulla stessa caviglia, si è rialzata e ha continuato a combattere fino a quando ha potuto, fino a quando c’è stato da combattere.

Per il resto c’è poco da dire: Azarenka vince il suo secondo Australian Open e mantiene la testa della classifica mondiale; non è stata la più forte, non ha mai giocato bene, non ha mai dato l’impressione di poter vincere il torneo: eppure ha vinto.

L’Australia Day è il giorno dedicato alle donne in questo Australian Open 2013 che oggi assegna non solo il primo titolo dello Slam della stagione ma determina anche le nuove (o vecchie) gerarchie del tennis femminile. Vika Azarenka deve assolutamente difendere il titolo ottenuto qui l’anno scorso per restare sul trono WTA e scongiurare il Ritorno di Serena.

Dalla presenza di tifosi e giornalisti cinesi sugli spalti si resta sbalorditi di quanto il lavoro di una singola atleta possa trainare un movimento sportivo: l’attenzione sportiva del grande paese asiatico è tutta sul tennis, ce ne si accorgerà nelle prossime decadi.

L’ingresso delle atlete in campo è davvero sorprendente: il tifo è tutto per la Li, in un modo così netto da far impallidire lo Chatrier (giustamente ) pro-Federer del 2009. E’ però un tifo composto ed educato, che solo all’inizio eccede in qualche sberleffo agli ululati della Azarenka, per la quale si capisce da subito che non sarà facile giocare in questo ambiente.  A tifare per la Li sono non solo i cinesi ma anche la totalità del pubblico australiano: l’eco delle polemiche per il medical-time-out-psicologico (!!!) della bielorussa contro la Stephens non si è ancora sopito e l’ingresso della Azarenka in campo è accolto, per dire un eufemismo, piuttosto freddamente.

L’avvicinamento della Li al match è stato impressionante: battuta la Radwanska e annientata la Sharapova con un doppio 6-2. Se la cinese replicasse la prestazione offerta contro la siberiana non ci sarebbe storia.  Azarenka ha invece convinto poco, soffrendo al terzo turno con la Hampton e zoppicando contro Kutznetsova e Stephens. La finale degli Australian Open 2013 sarà il decimo confronto tra le due, Azarenka comanda 5-4 avendo vinto gli ultimi quattro confronti diretti.

Il primo set inizia con un break della numero uno del mondo, ma è un fuoco di paglia. Li ribalta subito la situazione e si porta sul 3-1. In questo inizio del match non c’è partita, la Li è in versione ammazza-Sharapova e ribatte tutto ciò che le arriva, gioca profondo e spazzola le righe. Sebbene sia la Li a dominare gli scambi, entrambe le giocatrici soffrono molto al servizio. Il primo set è una fiera del break: Azarenka sfrutta qualche incertezza di troppo della cinese e si guadagna la possibilità di servire per restare nel set ma si fa ri-brekkare con un doppio fallo, cedendo il primo parziale con il punteggio di 6-4.

Il secondo set è l’inizio del dramma: Azarenka vola subito 3-0, poi cede un break alla cinese che nel quarto punto del quinto gioco si accascia a terra tenendosi la caviglia dopo un appoggio sbagliato. Obbligatorio l’ MTO: Li Na soffre, stringe i denti e torna in campo con una vistosa fasciatura. Sebbene la cinese si muova molto meno rispetto al primo set è ancora in grado di far male: nella folle fiera di break che è questa partita riesce a pareggiare il conto dei games sul 4-4, poi cala e complici alcuni ottimi angoli della Azarenka è costretta a cedere il parziale con il punteggio di 6-4.

Il terzo atto della finale è qualcosa tra il surreale e l’epico. Sul 2-1 per la Li (due break e Li che tiene finalmente un servizio) arrivano gli immancabili fuochi d’artificio dell’Australia Day che bloccano la partita per 10 minuti. Appena si riparte la cinese colpisce un dritto e crolla a terra: è ancora la caviglia, è ancora un MTO e questa volta sugli spalti si crede che sia finita. Li Na piange lacrime amare ma non si arrende, come chi combatte contro un destino già segnato, torna in campo, sbuffa, tira e  corre (a fatica) su ogni palla. Subisce il break nel 5 gioco, non lo recupera nell’ottavo game solo perché oggi sbaglia più break point di Federer contro Nadal e infine soccombe 6-3. Azarenka piange, Li piange, l’elegantissimo (!) ragazzo della bielorussa urla amenità in mondovisione e tutti gli spettatori si guardano con area stranita cercando di capire a cosa abbiano assistito. In conferenza stampa Li Na sottolineerà che i suoi MTO sono stati chiamati per infortuni veri, mai frecciata fu più opportuna.

In conclusione è stata una partita mediocre, brutta, giocata in modo non degno di una finale di Slam. Ha vinto una giocatrice che anche con un’avversaria debilitata non è mai stata in grado di prendere l’iniziativa e che è apparsa una lontanissima parente della campionessa qui ammirata l’anno scorso.

In sala stampa c’è chi definisce lo spettacolo come indecoroso mentre il maestro Clerici dice di ricordare a fatica una partita così brutta.

Ha vinto Vika, viva Vika. Chi scrive rimpiange l’infortunio di Serena e continua ad applaudire una cinese così dignitosa nella sconfitta da apparire come la vera trionfatrice di questa serata.

Ascolta l'audio della conferenza stampa di Vika Azarenka

Ascolta l'audio della conferenza stampa di Li Na

Da Melbourne, Angelo Lo Conte

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