04/02/2013 20:03 CEST - DAVIS CUP

L'Italia nei quarti dopo 15 anni Fognini rimonta e decide

TENNIS - Torniamo nei quarti dopo 15 anni, quando nel '98 arrivammo addirittura in finale. Fognini ha dimostrato di essere più forte di Dodig, così come prima Cilic con Seppi. Il quarto (con il Canada?) non è affatto chiuso. Ma guai a parlare dell'Italia come una potenza del tennis. Da Torino, Ubaldo Scanagatta

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Davis, tifosi italiani durante Italia-Croazia
Davis, tifosi italiani durante Italia-Croazia

3-2 sulla Croazia. Quindici anni dopo la finale del ’98 raggiunta da Gaudenzi, Sanguinetti e &, l’Italia approda ai quarti di finale della Coppa Davis. Vince il suo primo match in questo World Group dal quale eravamo stati estromessi nel 2000 e, tornati lo scorso anno, avevamo perso dalla Cechia che poi avrebbe conquistato la Davis. Quasi certamente, nel momento in cui scrivo, li si giocheranno in Canada, a meno che Raonic nella notte non rimetta tutto in discussione perdendo clamorosamente da Garcia Lopez, che sostituirà Granollers. Poco probabile prima che i due scendano in campo.

Un traguardo raggiunto al quinto duello di Italia-Croazia, quello vinto da Fabio Fognini, n.44 Atp, su Ivan Dodig, n.59, che pure si era aggiudicato il primo set per 6-4 nonostante lo 0-2 iniziale.

Troppo evidente il divario tecnico fra i due. Dodig avrebbe potuto vincere soltanto se Fognini gli avesse regalato il match consentendosi quelle pause per le quali è famoso quanto per la rapidità del suo braccio e per le soluzioni tecniche tutt’altro che banali che è capace di trovare quando è in giornata.

Quando Fognini ha perso il primo set eravamo ancora in tanti a credere in una sua vittoria: chi scrive, Rino Tommasi, Gianni Ocleppo fra coloro che ho avuto modo di sentire.
“Per Fabio giocare tre su cinque è molto meglio che battersi 2 set su 3. La corta distanza non ti consente troppe pause, la lunga sì. Ecco perché Fognini ha giocato meglio negli Slam, a Parigi soprattutto, più che nei tornei”. Questo, in soldoni, il parere di Ocleppo e un po’ di tutti.

Lo stesso Cilic, pur sentendosi costretto a dire “Ho fiducia in Dodig”, aveva fatto capire quel che pensavano tutti: il match dipendeva più da Fognini che da Dodig.

Un po’ come il duello precedente dipendeva più da Cilic che da Seppi: in termini tecnici, per quanto Seppi sia migliorato, Cilic è obiettivamente più forte. Se poi si aggiunge che Seppi oggi non era al massimo, perché come Fognini aveva patito il virus del “corri-corri” al bagno, beh era difficile sovvertire il pronostico.
Cilic aveva sempre dichiarato che in Australia, e non solo per il vento, il match era stato brutto, pieno di alti e bassi e “Io avevo giocato al di sotto delle mie possibilità”.

Adesso va detto che il traguardo delle semifinali è tutt’altro che impossibile. E’ meglio che abbia vinto il Canada contro le riserve spagnole (di nuovo lo do per scontato…sperando di non essere smentito). Perché ad aprile giocando in casa con la Spagna magari si sarebbe potuto sbagliare superficie (già una volta scegliemmo la terra battuta a Torre del Greco per affrontare la Spagna di Nadal e Ferrero!) e gli spagnoli avrebbero probabilmente rispolverato i loro migliori giocatori.

In Canada, su un campo presumibilmente veloce come il ghiaccio, potremmo teoricamente anche lasciare a Raonic i suoi due punti in singolare (non scontati comunque…) e cercare di fare i tre restanti: Dancevic è un buon giocatore che però solitamente vince poco, e sulla carta non vale - in uno Slam qualsiasi - né Seppi né Fognini, mentre il doppio Nestor-Pospisil è un buon doppio ma tutt’altro che imbattibile per il duo Fognini-Bolelli di questi ultimi tempi.

Insomma ritrovare l’Italia in semifinale (contro la vincente di Serbia-Usa) in questo momento pare possibile, possibilissimo adesso. E’ tutt’altro che un sogno irrealizzabile. Spero che si tagli anche quel traguardo, ma spero anche di non udire proclami roboanti, del tipo “Adesso l’Italia è una potenza del tennis” perché francamente questa sarebbe una bugia.

Commento dopo Seppi-Cilic

Meno male che Cilic avrebbe dovuto essere il più stanco. Forse Andreas non ha digerito bene, lui che non ama cambiare ritmo dei pasti quando gioca il primo match. Forse Cilic era sincero quando diceva che se avesse dovuto scegliere la superficie sulla quale affrontare Seppi avrebbe privilegiato la terra rossa. Sulla diagonale dei rovesci ha vinto quasi tutti gli scambi. Lui giocava più dentro il campo, Seppi più fuori. Così il nostro pareva sempre più in affanno.

Eppure credevo che nel terzo set Cilic stanco lo fosse davvero. Le occasioni che si è mangiato Andreas sono state diverse dopo essere salito di un break sul 5-3. Il setpoint sul servizio di Cilic se lo è giocato malissimo, le tre palle break sul 5 pari quasi peggio perché i servizi di Cilic non lo avevano messo in soverchia difficoltà.

Cilic è stato freddo, Seppi no. La differenza è tutta lì. Poi ci sono anche le statistiche a conforto: negli aces 15 a 2 Cilic, doppi falli 3-1 Seppi, vincenti-gratuiti: 19-45 Seppi 39-42 Cilic, 11 palle break entrambi ma Seppi solo 1 convertita, 5 Cilic.

Chissà se sarà più freddo Fognini o più Dodig. Con la Croazia non abbiamo mai vinto, sarebbe la volta buona. Papà Fognini, sugli spalti, passeggia nervosamente (anche se ora sta parlando fitto con Gianni Ocleppo).

Se le classifiche decidessero i risultati, Fognini n.44 dovrebbe battere Dodig n.59, ma si sa che in Coppa davis i nervi giocano un ruolo spesso determinante. Fognini è un tipo imprevedibile. Forse proprio certi risultati in doppio, che sembra un altro sport ma richiede nervi abbastanza saldi (anche se a volte chi può aiutarti a calmarli è il compagno di doppio...in Davis quella funzione la asolve il capitano non giocatore) può aver aiutato Fognini a diventare a più tranquillo. Vedremo, il favorito è lui.

 

Ubaldo Scanagatta

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