11/02/2013 07:17 CEST - ATP Vina del Mar

Zeballos, la partita della vita

TENNIS - A Vina del Mar, Zeballos firma l'impresa che vale una carriera. Vince il suo primo titolo ATP battendo in rimonta Rafa Nadal 67 76 64. E' il terzo giocatore capace di sconfiggere il maiorchino in finale sul rosso dopo Federer e Djokovic. Nadal battuto anche in doppio da Lorenzi e Starace. Alessandro Mastroluca

| | condividi
Horacio Zeballos
Horacio Zeballos

Straordinaria impresa di Horacio Zeballos, che gioca la partita della vita e vince il suo primo titolo ATP. Lo fa superando Rafa Nadal, il miglior interprete della terra rossa nell'era Open. L'argentino è il terzo giocatore capace di sconfiggere il maiorchino in finale sulla sua superficie preferita dopo Djokovic e Federer.

Zeballos, numero 73 del mondo (ma risalirà al numero 43, due posizioni sotto il suo best ranking), ha completato una rimonta che ha dell'incredibile, 67 76 64. Sulla terra battuta, Rafa aveva perso solo due partite dopo aver vinto il primo set: nei quarti a Buenos Aires 2005 contro Gaudio e nella finale di Amburgo 2007 contro Federer, nel match che pose fine alla serie di 81 vittorie consecutive, la più lunga di sempre, su questa superficie.

La finale restituisce l'immagine di un Nadal più incerto negli spostamenti di quanto visto nell'arco della settimana, che ha giocato cercando di non sottoporre a sforzi eccessivi il ginocchio e ha mostrato riflessi appannati soprattutto alla risposta.

Restano comunque aspetti positivi per il maiorchino, che ha retto tutto sommato bene un match tirato e durato oltre due ore, anche se avrebbe fatto volentieri a meno del terzo set.

Non si vedeva una finale tra due mancini nel circuito ATP da Montecarlo 2010, quando Nadal lasciò appena un game a Verdasco. Quella di Vina del Mar è decisamente meno sbilanciata. Zeballos, numero 73 del mondo e alla seconda finale ATP (dopo quella persa a San Pietroburgo nel 2009), ha sognato a lungo di diventare il terzo giocatore dopo Federer e Djokovic capace di sconfiggere Rafa, il miglior interprete della terra battuta nell'era Open, in una finale sulla sua superficie preferita.

Solo in due occasioni Nadal ha trovato in finale un avversario dal ranking inferiore a quello dell'argentino, rientrato tra i top-100 grazie ai tre titoli challenger vinti nel 2012, può comunque essere soddisfatto della sua settimana a Vina del Mar. In tre giorni ha eliminato tre teste di serie: prima Andujar (n.4), poi nei quarti Albert Ramos (n.5, nella partita più lunga del torneo), e in semifinale il connazionale Berlocq (n.8), finalista l'anno scorso. E grazie a questa finale rientrerà in top-50, vicino al suo best-ranking di numero 41.

Come all'esordio contro Delbonis, Nadal inizia piano: arriva in ritardo a giocare l'uncino di dritto e consegna le prime due palle break (15-40), ma l'argentino le vanifica con un errore gratuito e una risposta strappata di rovescio.

Nadal ha compensato una condizione fisica che non può essere certo quella ottimale con qualche grammo di peso in più nella sua racchetta. Ha iniziato a provarla alla ripresa degli allenamenti, lo scorso dicembre, come ha descrito il nostro Giacomo Fazio. "E’ una racchetta normale di impostazione classica con inserti in carbonio nel manico", hanno spiegato gli ingegneri Babolat, “così il giocatore sente meglio le vibrazioni dopo l'impatto con la palla e guadagna più sensibilità. In questo modo percpisce meglio la rotazione, conservando inalterati tutti gli altri aspetti della racchetta, in termini di peso, equilibrio e  composizione".

Se Zeballos riesce a tenere lo scambio e resta in partita è per i meriti del suo rovescio ma soprattutto per i demeriti di un Nadal meno brillante negli spostamenti rispetto a quanto visto in semifinale. La ricerca della palla, sia lateralmente che in avanzamento, è cauta, i passi pesanti. I gesti generano meno profondità, meno potenza, e anche in risposta incide troppo poco (appena 4 punti realizzati nei game di battuta dell'argentino nel primo set).

L'argentino gioca sciolto, ma a sua volta non è così reattivo in risposta: si spiega così la serie di 17 punti consecutivi per il giocatore al servizio che segna il finale di primo set. Dal 3-3 Zeballos al servizio concede appena due punti, Nadal nessuno. Il tiebreak è una conclusione logica e inevitabile. E il primo minibreak, altrettanto inevitabilmente, è per Nadal che allunga immediatamente 3-0. Un drittaccio da trequarti dell'argentino portano il maiorchino sul 4-1. Rafa fa valere l'esperienza, e non solo. Avendo giocato con molto margine, può permettersi di far salire il livello del suo tennis quando serve di più. di entrare in campo e accorciare gli scambi cercando soluzioni più angolate col dritto. Dall'altra parte Zeballos, che ha giocato molto vicino al suo limite dall'inizio del match, può solo prendersi ancora più rischi e andare fuori ritmo, fuori giri. Resta immobile, l'argentino, sulla risposta vincente lungolinea di rovescio che sigilla il 7-2.

Zeballos apre il secondo set concedendo le prime palle break del match a Nadal  (1-2 15-40). Ma le cancella alla grande (dritto diagonale da sinistra e servizio vincente) e si mantiene in partita con quattro punti consecutivi. Il match si alza di livello, si fa spettacolare nei game caldi. Merito anche di Zeballos che regala e si regala colpi di ottima fattura. Numeri come la volée alta, più bella che efficace, su cui Nadal gioca uno dei suoi classici passanti vincenti in corsa accompagnati dal "vamos" d'ordinanza. Zeballos si salva da un paio di situazioni potenzialmente complicate, 0-30 sul 4-3 e 15-30 sul 5-4, ma è lui il protagonista del finale di secondo set.

Zeballos non concede minibreak e continua a giocare senza paura, con carattere e generosità. E' Nadal così, un po' a sorpresa, il primo a perdere un punto al servizio: attacca bene l'argentino e il rovescio del maiorchino, dopo una buona difesa, finisce lungo. Con una gran prima Zeballos si procura il primo set point (6-4), per l'entusiasmo del pubblico. Non gli bastano cinque accelerazioni di dritto a tutto braccio però per convertirlo. Spinge di pura forza ma non fa mai un passo avanti per chiudere il campo e viene così sorpreso dalla perfetta palla corta di Nadal (6-5). Zeballos manca anche il secondo set point, con un rovescio strappato e largo. Ma ne trova uno spettacolare, in risposta, da tre metri fuori dal campo, che gli vale una terza opportunità per allungare il match. E stavolta nemmeno le grandi dote difensive salvano Nadal dal terzo set: 8-6.

Ma dopo 24 game senza break, con appena 5 palle break complessive, Zeballos si rilassa e perde il servizio a zero nel primo gioco del terzo set, che inizia con 7 dei primi 8 punti a favore del giocatore in risposta. Nadal cancella le due palle break consecutive che offre all'argentino nel secondo game, ma ne regala una terza e gli fa dono di una volée di dritto incredibilmente a rete a campo aperto. Concede così il primo break nel torneo dal primo game del primo match, vinto contro Delbonis.

Zeballos prende il comando degli scambi, forse comincia a sognare l'impresa. Ma pensare troppo al punteggio fa male: tre regali di dritto permettono a Nadal di tenere un game di servizio complicato (2-2). Il maiorchino, che sente la difficoltà atletica di un match così tirato dopo la lunga assenza, è costretto a un terzo set di rincorsa contro un avversario che sogna l'impresa ed estrae dal suo arsenale anche una sorprendente seconda sulla riga e una serie di dirompenti accelerazioni di dritto. Senza dubbio il giocatore più caldo è Zeballos che si affida al drop per procurarsi una palla break decisiva (30-40). Ma Nadal risponde con uno dei punti più belli della partita: attacca in controtempo su un passante di rovescio diagonale in back dell'argentino e gioca una stop volley lungolinea con un controllo totale del corpo e del polso.

E' ancora la palla corta l'arma scelta da Zeballos per arrivare a due punti dalla vittoria: 5-4 0-30, servizio Nadal. L'argentino è straordinario nel trovare un angolo strettissimo col dritto diagonale: arrivano così tre match point: 0-40. Basta il primo per completare un miracolo e coronare un sogno.

Nadal paga la stanchezza nella finale di doppio, giocata dopo la cerimonia di premiazione. Rafa e Monaco hanno ceduto 62 64 a Lorenzi e Starace. "E' una grande vittoria per noi" ha detto Lorenzi, "sono molto contento, anche perché Poto è un mio grande amico. Spero che riusciremo a giocare altri tornei insieme".

Alessandro Mastroluca

comments powered by Disqus
QS Sport

Si scaldano le trattative di mercato: Milan e Juventus attivissime, la Roma blinda Florenzi; Thohir dice no all'Atletico Madrid per Icardi e Handanovic. Maxi Lopez è del Chievo, Trezeguet torna al River Plate

Ultimi commenti