02/03/2013 12:42 CEST - ATP ACAPULCO

Questo Fognini, pur sconfitto mi è piaciuto molto

TENNIS - Il punteggio non rispecchia l’equilibrio che c’è stato per quasi due ore. Ferrer è stato messo in difficoltà come poche volte gli capita. Fabio Fognini non ha solo giocato un secondo set straordinario, ma si è anche comportato bene. Peccato i 3 breakpoint mancati ad inizio terzo set. Ubaldo Scanagatta

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Fabio Fognini
Fabio Fognini

David Ferrer giocherà la quarta finale consecutiva al torneo di Acapulco, ma Fabio Fognini ha giocato contro di lui forse il più bel set della sua vita. E cioè il secondo del match chiuso dallo spagnolo n.4 del mondo sul punteggio di 6-3 6-7(5) 6-1.

Chi vede il risultato penserà che dopo quel set che Fognini ha chiuso al tiebreak per 7 punti a 5 al quinto setpoint, il terzo del tiebreak condotto per 6-3 dopo che Ferrer gli aveva annullato i primi due sul 5-6, sia crollato di schianto.

In realtà un Fabio straordinariamente ispirato e soprattutto concentrato ha avuto tre pallebreak nel primo game del terzo set. Le avesse trasformate, dopo che avevo visto un Ferrer insolitamente nervoso al cambio campo di fine secondo set, avrebbe forse _ e dico forse perché Ferrer non è tipo che si arrenda mai _ inciso sul resto del match, almeno su per quanto concerne Fabio.

L’aver perso quelle invece gli è costato carissimo, prima mentalmente, perché ha subito invece lui il break nel secondo game e, sotto 3-0 al terzo, nonostante un illusorio game vinto a zero, lì Fabio ha accusato anche fisicamente lo sforzo sostenuto per il gran ritmo cui si era sottoposto per tenere l’iniziativa e e probabilmente dentro di sé ha anche smesso di crederci.

Mentre Ferrer si è confermato il solito mostro di concentrazione e dal 3-1 in poi ha infilato un’altra serie di 3 games.

Ferrer aveva perso un set ad Acapulco soltanto da cinque giocatori, Gonzalez, Almagro, Ferrero, Dolgopolov e un altro top-ten, ma  di cui _ alle 4 del mattino _ non ricordo il nome e spero mi scuserete se non vado a cercarmelo.

Ma ci tenevo a fare questo commento sotto al pezzo di Karim, perché in questo sito siamo stati spesso, autori e lettori, poco teneri con Fabio per via dei suoi atteggiamenti, delle sue “Fogninate”, di suoi gesti ineducati, ma stavolta invece oltre ad aver giocato davvero bene per il primo set (nel quale il punteggio forse non gli rende giustizia) e nello straordinario secondo nel quale ha fatto partire veri e propri missili, comandando sempre il palleggio contro un Ferrer per nulla dimesso, si è anche comportato più che bene.

Il campione è quello che riesce a giocare così bene non solo per un paio di set, e non solo per una partita, ma per tante partite di fila. Tuttavia questo match dimostra, più di altri, che Fognini ha le qualità tecniche, ed adesso anche fisiche _ nonostante il calo dal 3-1 nel terzo _ per salire in classifica ben più su dell’attuale posto nel ranking Atp.

Il suo problema è sempre stato…nella testa più che nel braccio, o nei piedi (che pure hanno sofferto di fascite). Lo abbiamo sempre detto, non è una cosa nuova. Può anche essere che giocare un match come quello contro Ferrer, nei confronti dle quale non aveva nulla da perdere, lo abbia agevolato psicologicamente.

Fatto sta che ha giocato davvero alla grande. Peccato per quel 6-1 finale, che fa pensare ad un fuoco di paglia, d’artificio, durato un solo set. Come detto è durato qualcosa di più, anche se purtroppo non per tutte le 2h e 22 minuti del match.

I sintomi sono stati incoraggianti, anche perché Fabio veniva in questo torneo da un successo su Wawrinka, n.17 del mondo, seppur forse giunto un po’ provato dalla finale centrata nel precedente torneo.

Abbiamo visto che un italiano anomalo come Seppi abbia cominiciato a ottenere i suoi risultati migliori dai 28 anni in poi (come del resto prima di lui anche Sanguinetti, Pozzi e… socie, Farina, Schiavone, Pennetta, Vinci), quindi è legittimo sperare che un italiano… puro come Fognini (mi rifiuto di chiamarlo il “Fogna”!), possa maturare anche lui in ritardo. E’ nato nello stesso anno di Djokovic e Murray, quindi non è il caso di fare paragoni, per carità. Non sarebbe giusto. Però, ribadisco, può salire ben più su che dove si trova oggi, a malapena fra i primi 50 del mondo.

Purchè trovi la continuità che gli è sempre mancata. E purchè lui per primo prenda esempio da match tipo questo giocato contro Ferrer, che non quello rocambolesco vinto contro Montanes, che di Ferrer non è nemmeno la brutta copia anche se ha lo stesso passaporto.

A me, lo dico apertamente, il Fognini di stanotte è piaciuto parecchio, davvero. E spero di poterlo riscrivere presto. E non solo per dimostrare a lui, a suo padre, a chi lo sostiene, che non ce l’ho, che non ce l’abbiamo con lui. Semplicemente, essendo un po’ meno tifosi, crediamo di essere più obiettivi. Magari ci sbagliamo noi. Spero di essermi sbagliato altre volte  e non questa quando Fabio mi ha davvero piacevolmente impressionato. Chi dovesse basare il proprio giudizio sul 6-1 del terzo set, credetemi, si sbaglia.

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