08/05/2013 12:58 CEST - Madrid Masters

Dimitrov, la vittoria più bella

TENNIS - Dimitrov coglie il primo grande successo della carriera. A Madrid batte Djokovic 76 67 63 in 3 ore di gioco. Djokovic non è in giornata, si fa male alla caviglia, ma grandi meriti per Dimitrov che mostra finalmente tenuta mentale e fisica. Alessandro Mastroluca

| | condividi
Grigor Dimitrov
Grigor Dimitrov

Allora non era tutta colpa del blu. Djokovic si era lamentato più di tutti, insieme a Nadal, perché si scivolava troppo sulla terra blu l'anno scorso. Aveva anche minacciato di non presentarsi quest'anno se Tiriac avesse mantenuto la superficie dell'anno scorso. Tiriac l'ha accontentato, ha portato gli addetti e la terra del Roland Garros. E Djokovic è scivolato lo stesso, sulla stessa caviglia già infortunata contro Querrey in Coppa Davis. E' un momento che spacca la partita: Djokovic chiede il MTO, rientra dopo otto minuti e completa il controbreak (3-4 nel secondo set). Il pubblico, che già l'ha fischiato dall'inizio, presumibilmente per la sua vittoria a Montecarlo su Nadal, diventa ostile. Djokovic per un'altra oretta si cala nel ruolo, ma non è palesemente in giornata.

"Grigor Dimitrov ha adesso il livello per battere i primi 4 del mondo" commenta su Twitter Patrick Mouratoglou, che certo lo conosce meglio di tutti. "La questione è sempre se è capace di durare abbastanza sul piano fisico ed emotivo". Questa partita dice che sì, adesso ce l'ha. Battendo Djokovic 76 67 63 ha mantenuto il suo trend stagionale e vinto la 15ma partita su 15 dopo aver vinto il primo set. Ma ha soprattutto dato la prima vera svolta alla sua carriera. E trasformato il "wannabe", il voglio essere, in essere e basta.

Il primo set si gioca su pochi punti, sulle occasioni sciupate, sull'orgoglio di Dimitrov che cancella le ombre dei 4 doppi falli di Indian Wells. Ma anche sul nervosismo di Djokovic che sbaglia 13 rovesci, che prende un discutibile warning per time violation e butta via un set point chiedendo all'arbitro di verificare il segno della palla di Dimitrov, perfettamente sulla riga.

Dimitrov manca tre palle break consecutive (da 0-40), concede una palla game mettendo a rete un passante dopo che Djokovic ha letto male il rimbalzo sulla palla corta del bulgaro. Il serbo non la converte e consegna a Dimitrov una quarta palla break. Djokovic viene ammonito per perdita di tempo con un timing quantomeno discutibile, durante il lancio di palla (protesterà vivacemente con il giudice di sedia Carlos Bernardes al cambio campo) ma Dimitrov continua a sprecare occasioni, stavolta con un impreciso back di rovescio.

Di tutt'altro stile, e soprattutto di tutt'altra efficacia, il rovescio incrociato in allungo che porta Djokovic a palla break nel game successivo. Dimitrov rischia tantissimo con la seconda, che tocca la riga di qualche millimetro, ma fa bene perché il numero 1 del mondo non controlla la risposta. Si carica il bulgaro, che riesce a salvarsi e tenere il servizio ai vantaggi.

Se Dimitrov non era stato particolarmente brillante nella gestione delle palle break, Djokovic non lo è da meno sul primo set point, che arriva sul 5-4 30-40 con Dimitrov al servizio. Il bulgaro cerca il serve and volley, Djokovic si ferma e chiede a Bernardes di scendere a verificare il punto d'impatto della pallina, che ha colpito pienamente la riga: punto perso e parità. Per la serie: come non giocarsi un set point in risposta. E la serie di cose da non fare prosegue: nuova palla break per Dimitrov e regalo del serbo che sotterra il dritto diagonale.

L'ultima volta che si è trovato a servire per il set contro Djokovic, a Indian Wells, Dimitrov ha fatto storia con 4 doppi falli in 5 punti. Stavolta i doppi falli non arrivano, ma il risultato è lo stesso di allora. Break a 15 per Djokovic, che mette un'altra marcia in difesa e col dritto e aggancia il tiebreak. Djokovic comanda gli scambi e gira in vantaggio 4-2, con Dimitrov che ha portato a casa i suoi due punti grazie al servizio. Ma Dimitrov, supportato dal pubblico che in gran parte fa il tifo per lui, riesce a salvare altri due set point consecutivi (da 4-6) e piazzare un parziale di 4 punti consecutivi. Notevole il dritto lungolinea vincente per il 7-6, poi Djokovic manca completamente la palla in risposta sulla seconda carica di Dimitrov che gli vale il punto dell'8-6.

E' un Djokovic che si accende a sprazzi, che si procura una palla break (1-1 30-40) ma sbatte contro un Dimitrov più solido sulla diagonale destra che porta a casa il punto dopo 18 colpi.  Dall'altra parte c'è un Dimitrov elastico, capace di dritti in corsa e in allungo sempre insidiosi, che dimostra di aver fatto enormi progressi in fatto di spostamenti, sia in orizzontale che in avanzamento, di aver lavorato tanto con Norman sulla reattività di gambe. Un Dimitrov che corre di più, che copre più campo eppure mantiene l'inerzia e l'iniziativa dalla sua. Il numero 1 del mondo deve salvare una palla break nel quarto game (serve and volley) e giocare 14 punti prima di tenere il servizio. Sugli spalti Vajda è sempre più preoccupato. Anche perché Djokovic alla fine il servizio lo perde, nel sesto gioco, alla terza opportunità concessa nel game.

La tenuta mentale di cui parlava Mouratoglou, però, non c'è ancora del tutto. Il bulgaro apre il settimo gioco con un doppio fallo, scivola 0-40, salva due palle break, aspetta quasi 10 minuti perché Djokovic chiede l'MTO per la storta alla caviglia, e piazza il vincente di dritto che lo porta ai vantaggi. Ma quando dovrebbe assestare il colpo del ko, Dimitrov lascia campo a Djokovic che ringrazia e controbreaka accompagnato dai fischi del pubblico.

Si va al tiebreak, con il pubblico che intona "Dimitrov, Dimitrov" e il bulgaro che sfodera una gran palla corta in contropiede ma, come contro Nadal a Montecarlo, comincia a soffrire di crampi a entrambe le gambe. Sul 6-6 mette tutto in una seconda di servizio e ne ricava un ace sporco e il match point. Ma sulla prima in kick a uscire, butta via la risposta di rovescio. Ma pè proprio con questo colpo, certamente il migliore del suo repertorio, che cancella il set point per il serbo (8-7). Ma non basta ad evitare il terzo set.

Qui arriva l'ennesimo colpo di scena di una partita che resterà comunque memorabile. Dimitrov firma il break in avvio e tiene il servizio rimontando da 15-40 nel secondo game. E' al servizio che Dimitrov si affida mentre le tre ore di gioco diventano realtà e Djokovic perde consistenza nel fondamentale con cui fa la differenza, la risposta, che come nessuno trasforma da colpo ontologicamente difensiva in arma d'attacco. E' eloquente che contro Djokovic, considerato il miglior interprete della risposta, Dimitrov porti a casa tre punti su 4 con la prima pur mettendone in campo una su due.

Ed è altrettanto eloquente che Dimitrov si commuova mentre abbraccia i due grandi artefici di questa vittoria: Tillstrom e Norman.

 

.

Alessandro Mastroluca

comments powered by Disqus
QS Sport

Si scaldano le trattative di mercato: Milan e Juventus attivissime, la Roma blinda Florenzi; Thohir dice no all'Atletico Madrid per Icardi e Handanovic. Maxi Lopez è del Chievo, Trezeguet torna al River Plate

Ultimi commenti