20/05/2013 21:45 CEST - Internazionali d'Italia

Nadal sette volte re di Roma Umiliato il fantasma di Federer

TENNIS - L'attesa finale degli Internazionali delude. Non c'è mai partita, Nadal rifila nove game consecutivi a Federer e chiude 61 63. 24o Masters 1000 per Rafa, 56mo in carriera, uno in meno di Nastase. E' la finale più breve di sempre a Roma. Da lunedì, Nadal numero 4. AM

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Nadal e Federer alla premiazione degli Internazionali d'Italia
Nadal e Federer alla premiazione degli Internazionali d'Italia

Come a Indian Wells. Tradite l'aspettativa e la passione dei tifosi cui, come ci rivela Gianni Clerici, i bagarini hanno chiesto anche 500 euro per assistere alla partita, che un po' fischiano Federer sul Centrale. Lo svizzero vince gli stessi game di Fognini contro Nadal, perde una finale mai iniziata e forse più umiliante ancora del 61 63 60 del Roland Garros 2008. Dopo la finale maratona del 2006, 5 ore e 5 minuti con 2 match point mancati da Federer, questa è un anti-climax: è la più breve nella storia del torneo, appena 68 minuti.

Così l'unica cosa davvero "entertaining" è il brano omonimo che accompagna la cerimonia di premiazione. Nadal conquista così il suo 56mo titolo in carriera, uno in meno di Nastase, il 24mo Masters 1000.

Roma è così il quarto torneo che Nadal ha vinto almeno sette volte dopo il Roland Garros (7), Barcellona (8) e Montecarlo (8). Diventano dunque 41 i suoi trionfi sulla terra battuta: solo Vilas ha fatto meglio nell'era Open con 46 titoli in bacheca.

Rafa si conferma imperatore di Roma per la settima volta in otto finali al Foro, porta a 20 le vittorie negli head to head e "doppia" Federer nel giorno della loro 20ma finale. Solo McEnroe e Lendl hanno giocato così tanti match per il titolo nel tennis maschile dal 1968. Peraltro, una delle loro 20 finali non si completò, a Stratton Mountain, al Volvo International del 1987: McEnroe vinse il primo set, 7-3 al tiebreak, Lendl era avanti 4-1 nel secondo quando la pioggia costrinse gli organizzatore a fermare il gioco. Il maltempo continuò per tutta la domenica e tutto il lunedì e il titolo non fu assegnato.

Il match più atteso si trasforma nel match più brutto, in una non partita in cui Federer sbaglia tutto quanto sia possibile sbagliare (32 gratuiti a fine partita), in cui gioca i primi veri, colpi alla Federer sul 61 30 Nadal, dopo 42 minuti. Nadal può limitarsi all'amministrazione, senza nemmeno dover arrivare ai livelli del primo set contro Berdych, che non sono i suoi migliori ma rappresentano di certo gli standard più alti che abbia espresso dal rientro dopo l'infortunio.

E' la soundtrack di Guerre Stellari ad accogliere l'ingrsso in campo dei giocatori. La creatività dei tifosi è bipartisan: si vedono striscioni come "Abbiamo ritrovato la Federer" o "Da Verona in motoretta per vedere il tuo topspin". Dagli applausi, però, il pubblico sembra pendere per Federer.

Nadal sceglie di iniziare in risposta. Il primo game già è indicativo: quattro prime su cinque pe Federer, quattro punti su cinque. E' un'illusione, però, perché la partita dello svizzero praticamente finisce qui.

Ma perde il primo scambio lungo ed esagra con lo sventaglio di dritto: si trova così 0-30 nel terzo game. All'inizio si salva con una demi-voée non troppo decisa ma aiutata dal nastro e da un dritto dal centro sulla riga, ma non evita la palla break, che regala con un altro gratuito. E' un errore in lunghezza, che conclude un brutto game, un game di tensione, di chi sa di dover giocare una partita "alla Steve McQueen". Ne aggiunge altri tre, più una pessima risposta, per consentire a Rafa di tenere a zero senza dover fare praticamente niente.

E' da applausi, invece, la risposta incrociata di rovescio di Nadal nel primo punto del quinto game. Federer aggiunge altri due gratuiti, Nadal completa con un recupero eccezionale sulla riga e la chiusura col dritto stretto in diagonale. Il 4-1 è pesante nella sostanza, nella forma, nella testa. Ancora più pesante la serie di 14 punti a 1 che porta Rafa al 5-1. Ne vince 18 degli ultimi 21, con Federer che non riesce a chiudere una volée di dritto a campo aperto che più elementare non si può. Il 6-1 Nadal in 23 minuti è più il risultato dei regali di un Federer assente che dei meriti di un Nadal che invece non sbaglia praticamente mai, nemmeno quando è in recupero, senza gli appoggi giusti.

Federer sbaglia anche le cose più facili, e il fatto di non aver mai giocato di giorno non può essere una giustificazione, sNadal un po' lo aiuta con tre gratuiti ma cancella la prima palla break concessa allo svizzrro con una gran prima esterna da sinistra. Si salva con un bel passante mascherato lungolinea e con una prima vincente.

Federer va avanti a sbagliare. Tre errori e un passante vincente mandano Nadal avanti 2-0. Il passante del 4-1, in cui Federer si allunga ma perde la racchetta senza rimettere in campo la volée, è l'equivalente di una bandiera bianca, dell'asciugamano gettato sul ring.

Quando finalmente Federer tira un dritto lungolinea sull riga, il giudice di linea chiama la palla fuori, ma l'arbitro (il brasiliano Carlos Bernardes) corregge efa ripetere il punto. Federer si ritrova sull'orlo del baratro, salva una palla break ma sulla seconda pesca un passante lungolinea di rovescio che ha il peso di un gancio sinistro, preludio del ko. Federer prolunga l'inevitabile: gioca un game "da Federer" con un'ora di ritardo dopo il primo, e ne ricava un break a zero che però non gli è di alcuna consolazione.

Con due stecche di rovescio e una risposta sotterrata a rete, Federer si consegna a Nadal, re di Roma per la settima volta.

AM

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