25/05/2013 18:43 CEST - Tornei Atp e Wta

Kanepi trionfa a Bruxelles Hurrà Monaco in Germania

TENNIS - In Belgio il maltempo dà una tregua e si giocano entrambe le semifinali. Kanepi regola in due set l'americana Hampton, Peng supera in 3 set la Oprandi. Poi Kanepi vince 62 75 la finale. A Dusseldorf trionfa Monaco che liquida Nieminen. Stefano Tarantino e da Bruxelles, Roberto Salerno

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Kaia Kanepi
Kaia Kanepi

ATP DUSSELDORF
Finale

Monaco (3/WC)-Nieminen 64 63

Juan Monaco dopo un inizio stagione alquanto tormentato (soprattutto dal punto di vista fisico) ritorna alla vittoria nel circuito e coglie il suo ottavo successo in carriera liquidando in due set il finlandese Jarko Nieminen nella prima edizione del torneo ATP250 di Dusseldorf che quest'anno ha preso il posto della World Team Cup, cancellata dal calendario per mancanza di sponsor (ma che si giocava proprio a Dusseldorf).

Il tennista argentino sembra aver trovato la forma migliore proprio all'approssimarsi del Roland Garros, visto che ha vinto il torneo senza nemmeno perdere un set (e quest'anno solo 3 volte era riuscito a vincere almeno due match di fila nelle competizioni disputate).
Nel primo set Monaco ha centrato il break decisivo sul 4 pari chiudendo poi nel game successivo, nel secondo invece l'argentino ha subito breakkato Nieminen nel game d'apertura e ha poi chiuso la pratica con un altro break nel nono gioco.

Per Nieminen, che tornava in finale sulla terra dopo ben 9 anni, resta comunque un buon torneo anche se il bilancio delle finali giocate in carriera si fa sempre più pesante (2 vittorie e ben 11 sconfitte). Ma sottolineiamo che il tennista finlandese ha superato i 30 anni e resta sempre una mina vagante nel circuito mantenendo un ottimo stato di forma (testimoniato dal bilancio di quest'anno fatto di 21 vittorie e 13 sconfitte ed dal fatto che in ben 5 tornei ha fatto quarti di finale o meglio).

Juan Monaco centra come abbiamo detto l'ottavo titolo in carriera (sono invece 9 le finali perse) e diventa il terzo argentino a vincere un titolo quest'anno dopo Juan Martin Del Potro (a Rotterdam) e Horacio Zeballos (a Vina del Mar).

(Stefano Tarantino)

 

WTA BRUXELLES

Regione di Bruxelles abbia tenuto a precisare che lui proprio non poteva farci nulla, la pioggia alla fine ha permesso di concludere il 40° torneo Wta di Bruxelles; vinto, credo meritatamente, dall'estone Kaia Kanepi, che dalla settimana prossima dovrà difendere il quarto di finale raggiunto l'anno scorso a Parigi.

Così come non è stato un torneo indimenticabile allo stesso modo la finale verrà presto dimenticata, se non dai calorosi tifosi estoni, sicuramente dagli sparuti spettatori neutrali, oggi un po' più numerosi grazie al sole che oggi splendeva su Bruxelles e il suo Atomium.

La partita si è animata solo nei 20 minuti finali, perché sin dall'inizio la differenza tra le due giocatrici è sembrata abbastanza evidente, forse ampliata dal leggero infortunio che la cinese Shuai Peng aveva subito in mattinata, durante la semifinale contro la Oprandi.  Il primo set è quindi scivolato via senza storia; la Kanepi che ha smarrito un servizio sul 41 in suo favore per qualche eccesso di confidenza, ma ha chiuso agevolmente sul 62. Anche il secondo non sembrava dovesse offrire chissà quali spunti; l'estone brekkava al terzo game grazie ad uno smash abbastanza agevole e si ripeteva nel settimo quando con un rovescio lungolinea si portava sul 52 dopo soli 57 minuti.

A questo punto sembrava che l'unica incognita potesse riguardare il raggiungimento o meno dell'ora di gioco, ma il tennis - e soprattutto quello femminile - non finsice mai. Nell'ottavo game l'estone finiva 0/40, recueperava sul 40 pari, concedeva un'altra palla break ma poi finalmente arrivava a match point. La Peng rispondeva molto profondo e la Kanepi metteva lungo un dritto. Sul secondo match point si ripeteva uno schema visto varie volte in settimana, con la giocatrice al servizio che commetteva doppio fallo. Inevitabile il break al quinto tentativo della cinese. Sul 45 l'estone cominciava ad essere preda dell'angoscia, concedeva ancora due palle break, le annullava ma ancora una volta mancava il proprio match point. Altro break e 5 pari contro una Peng che ormai si muoveva a fatica, roba da nonc rederci. Ma la differenza di mobilità tra le due era ormai eccessiva, l'estone tornava a break point grazie ad un doppio fallo e poi con un gran dritto tornava - per la terza volta e a distanza di 20 minuti dalla prima - a servire per il match. Stavolta era quella giusta e dopo 1 ora e 23 minuti, l'estone portava a casa il suo quarto torneo WTA. Che fatica però. Da domani si cambia campo, forse sport.


Semifinali

Kanepi-Hampton 76(6) 64
Peng (8)-Oprandi 64 26 64

Anche se la vera notizia è la prima giornata di sole dopo una settimana autunnale, la programmazione surreale che gli organizzatori hanno messo in piedi merita quanto meno un cenno.

Dopo giornate intere in cui si sono letteralmente rifiutati di far giocare i singolari nei campi periferici oggi hanno pensato bene di programmare le due semifinali alla stessa ora. Anzi, per motivi imperscrutabili hanno pensato bene non solo di far giocare nel campo periferico la partita potenzialmente più interessante, quella tra la Hampton e la Kanepi, ma anche di sfalsarle di mezzora, così, tanto per vedere l'effetto che fa.
Sul centrale, alle 10.30, hanno quindi iniziato l'ex italiana, Romina Oprandi, e la Peng Shuai, che come tutte le cinesi diventa sempre un rompicapo per gli occidentali: il tabellone scrive Peng e l'arbitro di sedia pensa bene di chiamarla Shuai. Ma adesso basta con le lamentele, magari ne conserviamo una per la fine.

Le ragazze sul centrale si erano affrontate meno di un mese fa all'Estoril e la svizzera aveva lasciato appena 4 game alla cinese. Qui l'inizio sembrava sulla stessa frequenza, con la Oprandi che brekkava rapidamente la cinese, Shuai o Peng come preferite. Al sesto game però si capiva che non sarebbe stata la stessa partita, alla Shuai Peng riusciva il  controbreak e non appena nel campo 1 cominciano la Hampton e la Kanepi, la Oprandi è costretta a servire sul 45 per salvare il set. Ma la svizzera praticamente regala il primo parziale pensando bene di commettere doppio fallo sul primo set point. Farà meglio (peggio?) qualche ora più tardi.

Dall'altra parte le due invece arrivano al tiebreak, e qui succede la prima cosa curiosa. Portatasi sul 64 la Hampton riesce a servire anche lei un doppio fallo, perde 4 punti di fila e cede il primo set.
Tornati sul centrale scopriamo il primo infortunio della giornata, con la Shuai Peng costretta a chiamare il fisioterapista. Il malanno sembra serio perché la Oprandi vola rapidamente sul 62 e pareggia i conti. Purtroppo anche per lei ci sono problemi fisici e l'incontro diventa una specie di scommessa su chi arriverà maggiormente sana alla fine.

Questo ci lascia il tempo di andare ad osservare i calorosi tifosi del campo 1, con le loro bandierine nero/azzurre/bianche, che trascinano la Kanepi sul 4-3 e servizio. Ma ormai la Hampton non sorprende più, il solito dritto ballerino si mette a posto improvvisamente e lascia di sasso la estone che si innervosisce anche con uno spettatore che non si decide a sedersi.
Ma come per tutta la settimana, il dritto di Jamie va e viene, subisce ancora il break e la Kanepi va a servire per il match. Forse i fantasmi dei match precedenti, forse un po' di tensione, la Kanepi riesce lo stesso a portarsi a match point. Qui, come se fosse una Djokovic qualsiasi, alla Hampton riesce uno spaventoso dritto sul servizio angolatissimo della estone. Match point annullato e chiari segni di paura della estone, che non trova di meglio che scaricarsi su un povero raccattapalle. Ma la Hampton non riesce ad approfittarne, torna a sparare due dritti che però stavolta escono di nulla e trascinano la estone in finale.

Possiamo quindi andare ad osservare anche la fine della partita sul centrale. Troviamo la cinese avanti 42 e 40/30, con una Oprandi che sembra sempre più immobile. Ma, ed ecco l'ultima lamentela, tanto è bello il cielo di Lombardia quando è bello tanto è brutto il tennis femminile quando è brutto. Da una parte la cinese si trasforma nel Nadal degli esordi e comincia ad alzare pallonetti verso il cielo; dall'altra la Oprandi ogni tanto si inventa delle smorzate sulle tenerissime seconde della cinese e ogni tanto sparacchia fuori di metri il dritto. Tra uno scempio e l'altro la Oprandi riesce ad andare 34, cede il servizio sparacchiando in corridoio i suoi dritti ma ribrekka la cinese che era andata a servire per il match.

L'ultimo game è una sintesi dell'intera semifinale. La Oprandi prima si porta sul 30 pari con un pallonetto su cui Shuai Peng prova a fare la furba, e poi annulla i primi due match point con due smorzate senza senso. La prima, soprattutto, era stata giocata per liberarsi del match, tant'è che stava andando a stringere la mano all'avversaria. Al terzo match point, la Oprandi capiva che l'unico modo per finirla era smetterla con le palle corte e sparacchiava lungo l'ultimo dritto.
La finale tra la Kanepi e Shuai Peng sembra francamente scontata, ma nel tennis femminile non si può mai sapere, vedremo fra qualche ora.

Roberto Salerno

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