Djokovic ricorda Jelena Gencic con una lettera: "Vincerò il Roland Garros per te"

4.6.2013

A Belgrado, la federazione serba ha commemorato la vita di Jelena Genčić, giocatrice di pallamano arrivata fino alla nazionale, diventata poi coach di tennis e prima maestra di Novak Djokovic. Nole, che l'ha sempre considerata una delle persone più importanti nella sua vita, non ha potuto prendere parte alla celebrazione, cui hanno partecipato diversi suoi familiari oltre a Slobodan Živojinović e al capitano di Coppa Davis Bogdan Obradovic.

Djokovic ha comunque scritto una lettera, letta durante la funzione da sua madre, Dijana.

Mio cara Jelena,

Sono infinitamente triste nel doverti dire addio oggi. Mi hai preparato per affrontare tutte le situazioni della vita - per le vittorie, per i trionfi, per i nostri trofei -, ma io sono completamente impreparato per darti l'ultimo saluto. Il non vederti più mi dà una tristezza senza fine. Eppure, so che diventeresti matta se mollassi adesso e rinunciassi alla mia possibilità di soddisfare un desiderio che è stato anche il nostro, vincere il Roland Garros.

Grazie per la tua pazienza, il tuo affetto enorme. Grazie per il tuo sostegno costante, per i consigli che mi ricordo, per le parole calorose che portavano sempre un messaggio straordinario. Sapevi che avevo imparato tutto da te, e che oggi sarà ancora più convinto nel seguire le tue regole. La nostra ultima chiacchierata, due settimane fa, non mi aveva fatto intuire che qualcosa non andava. Sono triste perché anche allora ti sei sforzata di liberarmi dalle preoccupazioni e mi hai assicurato che tutto era a posto, che eri in ospedale per un controllo di routine - che non dovevo preoccuparmi, ma vincere.

Eri un angelo. Sia quando mi hai allenato che dopo, e ho sentito il tuo sostegno ovunque andassi. Sincero. Forte. Incondizionato. Hai lasciato un segno indelebile nel tennis serbo. Tutti coloro che oggi hanno una racchetta tra le mani ti devono dire grazie, e ti prometto che parlerò sempre di te alle generazioni future, proprio perchè il tuo spirito viva sui nostri campi da tennis".

Davide Uccella