10/06/2013 16:48 CEST - ROLAND GARROS 2013

Rafa Nadal doveva essere testa di serie numero 2

TENNIS - E’ stato un clamoroso errore degli organizzatori di Parigi. Un’ingiustizia che Wimbledon non avrebbe mai permesso: un Federer n.5 non sarebbe messo fra i primi 4 favoriti? Da Parigi Ubaldo Scanagatta

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Rafael Nadal
Rafael Nadal

Ma se Federer si fosse infortunato per un paio di mesi e avesse perso posizioni nel ranking, a Wimbledon lo avrebbero tolto dalle prime 4 teste di serie? No, mai. Non lo fanno per tradizione e perché rispettano al massimo i loro Championships. Al Roland Garros non lo hanno mai fatto, ma non è una buona ragione per non farlo quando ci sono cicostanze eccezionali come quelle di quest’anno.

Come mi ha scritto su Twitter un follower amico, Umberto Martini, quella di oggi è stata un po’ come la passerella del Giro d’Italia (o meglio del Tour de France…) dopo che il vincitore si è già aggiudicato il Giro al venerdì.

E sono talmente d’accordo con lui che voglio dire qui con grande chiarezza che gli organizzatori del Roland Garros avrebbero dovuto fare come a Wimbledon, e cioè non seguire pedissequamente le classifiche Atp per stilare l’elenco delle teste di serie. La storia del Roland Garros, e questi ultimi 4 mesi in cui Nadal aveva dimostrato di aver pienamente recuperato dall’infortunio che lo aveva messo a riposo per 7 mesi. avrebbero dovuto persuadere il direttore del torneo Gilbert Ysern e il presidente federale Gachassin che era assolutamente il caso di prendere un provvedimento eccezionale, straordinario.

Se Nadal avesse giocato male per mesi e si fosse ripreso a metà, sarebbe stato un altro discorso. Si sarebbe dovuto dare priorità alle classifiche ATP, a chi suda 12 mesi per conquistare più punti, rispettando i loro sforzi, eccetera eccetera. Le solite cose.

Ma così come a Wimbledon si tiene conto dei risultati ottenuti sull’erba in modo diverso da quelli ottenuti sulle altre superfici, così anche a Parigi - e nel caso in particolare di un giocatore che aveva vinto 7 volte questo torneo e che aveva dominato tutti gli altri tornei sulla terra rossa tranne Montecarlo (nel quale torneo comunque aveva perso dal n.1 del mondo, mica da Cincirinella!) - ci si sarebbe dovuto prendere quella responsabilità.

Non hanno avuto il coraggio di farlo, pur sapendo benissimo che in questo torneo i favoriti erano due e soltanto due Nadal e Djokovic, Djokovic e Nadal - che li mettessero pure nell’ordine della classifica, prima Djokovic e poi Nadal - e così si sono ritrovati una grande e memorabile semifinale e una brutta finale. Un errore a mio avviso clamoroso. Chi organizza i tornei deve - potendolo fare - predisporre le cose in maniera tale che i due giocatori più forti possano arrivare a sfidarsi in finale.

L’invenzione delle teste di serie avvenne da parte di Lewis Carroll, l’autore di Alice nel Paese delle Meraviglie, per evitare che i più forti si trovassero dalla stessa parte. Qui siamo arrivati a pianificare 32 teste di serie, per avere un favorito ogni 8 giocatori, e poi abbiamo fatto in modo da non riuscire ad evitare che i due più forti del lotto si trovassero dalla stessa parte. Assurdo!

Non credo che situazioni del genere si ripeteranno spesso. Credo che quella di quest’anno fosse una situazione molto particolare che richiedesse appunto un provvedimento molto particolare. Purtroppo chi gestisce lo sport non ha spesso sufficiente personalità, teme le reazioni …”sindacali” del gruppo, non ha il coraggio di prendere le decisioni giuste. Così, per carità, è andata bene a David Ferrer che ha avuto l’occasione - e l’ha sfruttata alla grande - di arrivare a giocare la sua prima finale di uno Slam, e magari i francesi hanno anche pensato (a pensar male si fa peccato, diceva Andreotti, ma spesso ci si azzecca) che in questo modo forse il loro Tsonga sarebbe potuto approdare alla finale, però è stato commesso un errore tecnico che a Wimbledon non avrebbero mai commesso.

Quando passano gli anni dei grandi tornei si ricordano soltanto, se non soprattutto, le finali. Non le semifinali. E quando oggi ho scritto di Nadal, ho detto che aveva disputato la 17ma finale di Slam e che ne aveva vinte 12, perdendo cinque finali. Non ho detto quante semifinali ha perso. E lo stesso accadrà per Djokovic. Si dirà che ha vinto tot Slam e che ha giocato tot finali. E non si ricorderà che una sua semifinale contro Nadal, nella quale era avanti 4-2 al quinto, non è stata una finale solo perché gli organizzatori lo hanno danneggiato (così come avrebbero danneggiato Nadal se a perdere fosse stato lo spagnolo).

Ubaldo Scanagatta

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