16/06/2013 23:20 CEST - WTA BIRMINGHAM

Vekic non è ancora Donna, Birmingham è di Hantuchova

TENNIS - La 16enne croata conferma colpi e testa, ma deve aspettare per il primo titolo WTA. A Birmingham l'Hantuchova vince 76(5) 64 il suo primo titolo in carriera sull'erba, il sesto tout court. Riccardo Nuziale

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Daniela Hantuchova e Donna Vekic durante la premiazione
Daniela Hantuchova e Donna Vekic durante la premiazione

Hantuchova b. Vekic 76(5) 64
Alla fine non ce l'ha fatta: è giovane, giovanissima, avrà tempo. Eccome. In una giornata graziata dalla pioggia, a differenza di quanto successo al Queen's, Donna Vekic deve accontentarsi degli applausi, dando conferma però che se baciata da un'integrità fisica e accompagnata da guide tecniche che sapranno assecondare il suo iter di crescita, sarà un nome che verrà ripetuto spessissimo nei prossimi anni. Perché la voglia e l'arroganza sportiva sembrano di prima classe, il servizio sa essere vario e incisivo, il rovescio penetrante e naturale. Più carico e macchinoso, almeno su questi campi, il dritto, che la giovane considera il suo colpo migliore. Ma appunto c'è tempo: a neanche 17 anni pretendere la maturità sarebbe addirittura ingiusto.

Ha vinto Daniela Hantuchova, finalmente capace di vincere un titolo sull'erba dopo due finali perse (nel 2004 a Eastbourne con la Kuznetsova, nel 2011 proprio a Birmingham con Sabine Lisicki), alzando così il sesto trofeo di una carriera dove i sussurri di rimpianti, rimorsi e ipotesi si confondono.

Nonostante le feroci battaglie dei giorni scorsi la slovacca non ha granché risentito fisicamente e ha vinto, come suol dirsi, d'esperienza, una partita giocata in modo gradevole da ambedue le avversarie, su un campo di gioco che ha fatto crescere il dubbio si trattasse d'erba, se non "vera", degna: rimbalzi ubriachi e bassissimi sono stati all'ordine del giorno.

L'equilibrio è andato di buon passo, senza particolari sussulti (fatta eccezione per un 15-40 Vekic nel quarto gioco) fino al settimo game, dove la slovacca con due risposte fulminanti di rovescio saliva 15-40: la piccola Donna, soffocato il primo urlo di spavento con un preciso tracciante di dritto in contropiede, è caduta pochi secondi dopo con un doppio fallo. A stupire è stata l'immediata, veemente reazione della croata, che ha riagganciato l'avversaria con la stessa moneta, una doppia risposta semidefinitiva e, ottenuto il controbreak a 0, ha tenuto agevolmente a 15 il proprio servizio. Non si è incrinato però il cristallo mentale dell'Hantuchova, che anzi ha esaltato i palati fini sul 4-5 15-15 con un chop incrociato di dritto raffinatissimo, smorzata d'altri tempi.

Brava ancora una volta la slovacca a trovare il tie-break dopo aver annusato la perdita del set sul 15-30, a causa di due gratuiti: pericolo scampato grazie al rovescio, prima con un preciso lungolinea, poi con uno scambio di logoramento sul dritto della Vekic, che ha poi tentato un improbabile appuntamento con l'incrocio.

Jeu decisif che, nato con un doppio fallo della Vekic, sembrava senza storia, nonostante due pigri gratuiti al servizio della slovacca, comunque avanti 5-2 senza problemi. Nell'ottavo punto invece un tragicomico suicidio - benedizione di dritto nei pressi della rete a campo vuoto maledetta in corridoio - ha riportato in vita la giovane croata, issatasi 5-5 con un altro dritto fuori misura dell'Hantuchova. Con lo stesso fondamentale l'ex n.5 del mondo ha trovato però una riga incosciente e sul set point ha un buon lungolinea ha piegato il rovescio della Vekic.

Il set vinto non ha comunque rilassato l'Hantuchova: salvatasi nel primo game da una palla break annullata grazie anche a uno scivolamento dell'avversaria durante lo scambio, nel turno di servizio successivo è sprofondata 0-40 con un doppio fallo e alzato subito bandiera bianca con uno strampalato rovescio.

Buon per la slovacca che un fastidio alla spalla destra abbia destabilizzato la giovane avversaria che, dopo il massaggio della fisioterapista, ha cercato di ribellarsi al controbreak, risalendo da 15-40, ma dopo un velenoso doppio fallo nulla ha potuto su un grandioso dritto lungolinea a termine di un lungo braccio di ferro sulla diagonale destra.

Pur nella confusione tecnico-tattica del momento, Lolita non è stata abbandonata dalla grinta agonistica, tanto che nel sesto gioco ha annullato due palle del probabile ko in modo egregio: prima con una combine di dritto incrociato-lungolinea, capitalizzata con lo smash, poi con un servizio e dritto tutt'altro che banale, essendo quest'ultimo stato colpito a rimbalzo bassissimo non distante dalla rete.

Più demeriti dell'Hantuchova nell'ottavo game, dove un paio di gratuiti bislacchi le hanno impedito di andare oltre lo 0-30.

Ma il sipario è dietro l'angolo: nonostante un incontro di sangue tra l'Hantuchova e la rete sul 30-30, simile a quello di metà tie-break (sebbene qui l'omicidio sia arrivato con un tentativo di smorzata di rovescio con taglio sotto), la veterana del match ha saputo chiudere l'incontro alla prima palla. Non inclusa tra le teste di serie, a Wimbledon la slovacca sarà una mina vagante. Ma così potrebbe essere anche Donna Lolita.

Riccardo Nuziale

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