23/07/2013 10:35 CEST - Personaggi

Chiesti due anni per Ivica Tomic per le lesioni a Drouet

TENNIS - Continua a Madrid il processo a carico di Ivica Tomic, papà di Bernard, per le lesioni all'ex sparring partner del figlio, Thomas Drouet. L'accusa ha chiesto una condanna a due anni. La sentenza è attesa nel giro di un mese. Alessandro Mastroluca

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Ivica Tomic, padre e coach di Bernard Tomic, rischia di essere radiato
Ivica Tomic, padre e coach di Bernard Tomic, rischia di essere radiato

Nuova udienza a Madrid del processo contro Ivica Tomic, accusato di lesioni nei confronti di Thomas Drouet, ex sparring partner del figlio Bernard.

 Ivica Tomic è stato arrestato a Madrid il 4 mggio scorso per aver percosso, arrivando a spaccargli il naso, lo sparring partner di Bernard, Thomas Drouet. Già a Montecarlo, secondo quanto raccontato dallo stesso Drouet, Ivica avrebbe colpito Bernard con un pugno durante un allenamento. L'ex pro monegasco ha contestato papà Tomic sia sul posto sia a Madrid. Ivica, che si fa chiamare John da quando ha lasciato la Croazia emigrando in Australia, dopo aver minacciato di non pagarlo per il suo lavoro, gli avrebbe rifilato una testata in faccia vicino l'albergo ufficiale dei giocatori, mandandolo all'ospedale. Il 14 maggio, Ivica è stato rinviato a giudizio, ma ha respinto le accuse sostenendo di aver agito per legittima difesa.

Tesi che ha continuato a difendere anche nell'udienza di lunedì, in cui sono stati ascoltati anche Bernard Tomic, Drouet e due agenti di polizia. L'accusa ha chiesto per papà Tomic una condanna a due anni. La sentenza è attesa nel giro di un mese.

Intanto, dopo l'arresto l'ATP e l'ITF gli hanno vietato la possibilità di ottenere l'accredito in tutti i tornei, almeno fino a maggio.

Ivica, che è anche il coach di Bernard e l'ha avviato al tennis, a Wimbledon non ha avuto modo di entrare nemmeno acquistando il biglietto, come invece aveva fatto al Roland Garros. Al Queen's, Tomic non aveva voluto esprimersi sulla questione. Ma durante i Championships ha rotto il silenzio. E, nonostante in passato fosse arrivato a ciedere al giudice di sedia di cacciarlo dagli spalti durante il torneo di Miami, si è schierato dalla parte di suo padre.

"Dal mio punto di vista, non stanno facendo la cosa giusta" ha dichiarato all'agenzia di stampa australiana AAP. "Dovrebbero proteggere me e fare il meglio per me. Io sono un giocatore in ascesa e dovrebbero supportarmi e capire che quello che stanno facendo non è buono per me. Lui è il mio coach, e ora ho perso un coach che ora dovrebbe essere con me e venire alle mie partite. Non è la stessa cosa. Io sono dalla parte di mio padre e lo sarò sempre. Io non so come l'ATP sia arrivata a questa decisione, ma non è la scelta gusta".

A fine maggio, Drouet è stato assunto da Marion Bartoli, fresca vincitrice di Wimbledon, anche lei con un padre dalla personalità "ingombrante". Una scelta a metà tra il coraggio e il masochismo, hanno commentato i colleghi francesi su twitter. E invece… “E’ un sollievo lavorare con gente normale”, ha spiegato Drouet, la cui foto con il naso rotto nelle scorse settimane ha fatto il giro di giornali e siti Internet.

E’ stato proprio Drouet a fare la prima mossa: “Ho letto un’intervista di Walter nella quale spiegava che Marion aveva bisogno si qualcuno che si allenasse con lei. Conosco Marion da molti anni, così ho chiamato il padre e ci siamo messi d’accordo”.

 

Alessandro Mastroluca

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