31/07/2013 15:24 CEST - Personaggi

Petra Kvitova e le troppe occasioni mancate

TENNIS - Dal trionfo a Wimbledon del 2011 su Maria Sharapova, Petra Kvitova non ha più mantenuto le promesse. Stasera affronterà a Carlsbad Laura Robson, che l'ha eliminata al secondo turno degli Australian Open. Ma forse il suo sogno di dominare il tennis è sfumato per sempre. Antonio Garofalo

| | condividi
Wimbledon 2013 - Petra Kvitova
Wimbledon 2013 - Petra Kvitova

Una ragazza ceca, mancina, sul centrale di Wimbledon.

Quando Petra Kvitova, nel luglio del 2011 strapazzó  Maria Sharapova nella finale dei Championships , tanti, se non tutti, immaginarono un' ideale linea di congiungimento con la divina Martina Navratilova, nove trionfi sull'erba londinese e diciotto nello Slam, per limitarsi al singolare.

La passeggiata delle due sulla sacra erba nell'inverno londinese sembrò segnare il passaggio di consegne. "E’ stato speciale, solo io e Martina. Abbiamo camminato e parlato in ceco. Era il mio idolo quando ero piccola. Abbiamo girato per il club ed era tutto vuoto. Non c’era nessuno, ma sul tabellone c’era il punteggio della finale con Sharapova” - raccontava emozionata la fresca campionessa.

E fu proprio Martina, all'indomani di quell'inaspettato trionfo a pronosticare alla sua connazionale un radioso futuro, addirittura da dominatrice del tennis mondiale. Per la verità l'auspicio della Navratilova non trovava appigli solo nella speranza patriottica di rivedere una tennista ceca davanti a tutte, in quanto la allora ventunenne Petra sembrava possedere tutte le armi tecniche per assumere le redini del movimento femminile, complici  le Williams avvilite dai problemi fisici, una Sharapova balbettante e le altre top-ten non irresistibili.

Dritto mancino forte e penetrante, rovescio bimane capace di trovare angoli strettissimi, un servizio mancino notevole ed una buona predisposizione a frequentare la rete con ottimi risultati. Questo il notevole bagaglio tecnico della mancina di Bilovec.

La Kvitova era arrivata al successo londinese dopo essere entrata per la prima volta nelle prime dieci con il successo sulla terra in altura di Madrid. Che qualcosa di anomalo girasse nella sua testolina si capì subito quando da top-ten (lo si è appena detto)  snobbó gli Internazionali d'Italia per giocare il torneo ITf di casa (Praga).

La sconfitta al primo turno degli Us Open per mano della Dulgheru fece sorgere da subito alcuni dubbi sulla capacità della ceca di gestire al meglio la sbornia post-Wimbledon, ma il finale di stagione, con i trionfi in Fed Cup e al Masters, sembravano lanciare la volata al 2012 da numero 1 predestinata. Ed invece, dopo la semifinale in Australia e il raggiungimento della seconda posizione del ranking per la Kvitova si spegneva la luce, fatta salva solo la semifinale raggiunta al Roland Garros ( persa da Sharapova), mentre la difesa del titolo londinese si arenava sullo scoglio chiamato Serena nei quarti.

Lo Us Open si rivelava ancora una volta lo Slam peggiore, con la sconfitta al quarto turno con la Bartoli e le precarie condizioni di salute ne comportavano il ritiro al Masters ( dopo aver perso il primo match con la Radwanska) salvo consentirne la partecipazione al secondo trionfo consecutivo in Fed Cup della sua nazionale, anche se cedeva in uno dei due singolari ad Ana Ivanovic.

Anche il 2013 si apriva sotto il segno di una forma calante. Fuori al secondo turno agli Australian Open per mano di Laura Robson e ko al terzo turno a Parigi con la Hampton. La Kvitova arrivava così a Wimbledon in sordina, senza dubbio senza i crismi della favorita. Ecco però che le premature eliminazioni di Serena Williams e di Maria Sharapova ( per mano di Lisicki e Larcher de Brito) ed il ritiro per forfait della Azarenka ( di cui si giovò la Pennetta) aprirono alla ceca delle prospettive interessanti.

" Conoscevo il mio tabellone e anche se non pensavo di vincere il torneo sapevo di poter giocare bene sull'erba e di avere una grossa chance" ha rilevato Petra nei giorni scorsi. Ma nei quarti di finale la sua corsa si fermava dinanzi alla rediviva belga Flipkens. Una sconfitta forse esemplificativa di un'intera carriera, costellata da grandi acuti ed incredibili sconfitte con avversarie di rango e talento nettamente inferiori. " La sconfitta nei quarti di Wimbledon mi ha destabilizzato. Giocavo con un'avversaria alla mia portata, ero la favorita ma ho perso. Non so perché ho giocato così male, ho perso una grande opportunità. Ho avuto bisogno di tempo dopo quella sconfitta per metabolizzarla".

La Kvitova è tornata a giocare solo questa settimana a Carlsbad (apre il programma di oggi, mercoledì, di nuovo contro Laura Robson) e il suo auspicio è molto chiaro. " Spero che questa sconfitta mi aiuti molto in futuro". Certo, Petra è ancora giovane ( ventiquattro anni compiuti a marzo), ha margini di miglioramento notevoli sul piano della tenuta mentale e su quello dell'agilità, e sicuramente avrà altre occasioni negli Slam.

Ma forse il sogno di un'altra ragazza ceca, mancina e dominatrice del tennis è definitivamente sfumato.

Antonio Garofalo

comments powered by Disqus
QS Sport

Si scaldano le trattative di mercato: Milan e Juventus attivissime, la Roma blinda Florenzi; Thohir dice no all'Atletico Madrid per Icardi e Handanovic. Maxi Lopez è del Chievo, Trezeguet torna al River Plate

Ultimi commenti