02/08/2013 14:19 CEST - Personaggi

Ecco la dieta-Djokovic

TENNIS - Presto uscirà il libro di Novak Djokovic, Serve to win, in cui il campione serbo racconta, tra le altre cose, i segreti della sua splendida forma psicofisica e della dieta gluten free. Traduzione di Guidobaldi

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Wimbledon 2013 - Novak Djokovic (foto Art Seitz)
Wimbledon 2013 - Novak Djokovic (foto Art Seitz)

Tutti a tavola con Novak Djokovic ! Eh, già, finalmente il campione serbo ci racconta, in un libro che uscirà il 20 agosto, i segreti per sentirsi al meglio fisicamente e mentalmente, primo fra tutti la dieta gluten free. Beh, questo certo non era un mistero. Sappiamo che, ormai, da alcuni anni, Nole ha adottato un regime d'alimentazione specifico dovuto alla sua intolleranza al glutine. Tuttavia, come spiega questo articolo del Wall Street Journal, nelle pagine di Serve to Win, il n. 1 del mondo ci svela ulteriori dettagli del suo regime alimentare nonché del suo stile di vita quotidiano, dettagli che gli hanno consentito di ottenere quel benessere psicofisico fondamentale per raggiungere la vetta del tennis mondiale.

Traduzione dell'articolo

Nello spiegare com’è salito da un lontano n.3 ad un indiscutibile n.1 nel tennis maschile negli ultimi anni, Novak Djokovic ha attribuito molta importanza ad una nuova dieta priva di glutine. Si è anche parlato molto di lui in questo giornale durante l’US Open 2011 per l'importanza che lui dava ai benefici ricavati da sedute all'interno di un macchinario a pressione a forma di uovo chiamato CVAC.

Ma in un nuovo libro che uscirà il prossimo mese (l'articolo è del 31 luglio), Djokovic dice molto di più sulla dieta e il regime che segue - dettagli che, fino ad ora, non aveva rivelato.
Il libro offre la rara possibilità di guardare nella mente di un atleta d'elite che ha raggiunto l'apice di uno sport aspramente competitivo durante una delle sue epoche più competitive.
Conferma inoltre una cosa che molti appassionati di tennis hanno a lungo immaginato: Novak Djokovic è un tipo decisamente insolito.

Vuoi vivere come il miglior tennista del mondo? Comincia col bere molta acqua tiepida per tutto il giorno, così come frullati a base di concentrato di proteine di piselli. Evita latticini e sta lontano dall’alcol durante i tornei. Mangia tanti avocadi, burro di anacardio e pochissimo zucchero. Bandisci la caffeina, tranne quella dell'occasionale barretta energetica prima delle partite. Assicurati di dormire sette-otto ore a notte, medita, fa tantissimo yoga e tai chi, prendi integratori di melatonina, attaccati a una macchina di biofeedback che misura il livello di stress e, quando hai qualche momento libero, tieni un diario. Sentiti libero di rilassarti con una tazza di tè caldo alla liquirizia.

Nel libro, Djokovic rivela una delle sue ossessioni finora sconosciuta: il miele di manuka della Nuova Zelanda. Questa costosa e gustosa varietà di miele proviene da api che si nutrono di manuka della Nuova Zelanda, alberi di un genere denso e ramificato che possono crescere in un terreno così povero che non ci cresce quasi nient'altro intorno. "La prima cosa che faccio quando mi alzo è bere un bicchierone di acqua a temperatura ambiente", scrive Djokovic in Serve to Win, che verrà pubblicato da Zinc Ink, una filiale di Random House, il 20 agosto. "La seconda cosa potrebbe davvero sorprendervi: mangio due cucchiai di miele. Ogni giorno”. E aggiunge che ne mangia anche durante le partite.

Il Dottor Peter Molan, professore di scienze biologiche e esperto di miele di manuka presso l'Università di Waikato in Nuova Zelanda, ha dichiarato che il miele è noto per avere "eccezionali" proprietà antibatteriche, ma che è per lo più utilizzato su ferite infette. Ha anche detto che non pensava che mangiarne avrebbe recato tanto giovamento ad un tennista. "Un intero grande contenitore sarebbe diluito troppo dall’organismo per essere efficace".

Gli atleti professionisti, compresi molti tennisti, sono ben noti per le loro stranezze e compulsioni, sia dentro che fuori dal campo. Djokovic non ne ha come Rafael Nadal, che lui definisce "una palla di tic nervosi e di rituali superstiziosi".

Djokovic si definisce soprattutto come un 26enne della nuova generazione vagabondo: "La grande opportunità avuta dal tennis è stata qualla di poter viaggiare" scrive, "mi ha permesso di aprire la mente a ciò che possono offrire le altre culture".

Nel libro, Djokovic dice di bere molta acqua tiepida poiché quella fredda rallenta la digestione e "devia il sangue da dove vorrei che rimanesse, nei miei muscoli". Forse egli rivela un po' troppo circa il livello ideale della sua idratazione - "mi piace avere le urine un po' colorate" - e racconta del suo primo incontro con il cioccolato dopo un anno e mezzo di pausa. Ne ha mangiato un po' dopo aver battuto Nadal nella finale degli Australian Open 2012, in un incontro durato quasi sei ore.

Djokovic attribuisce i meriti della sua trasformazione al Dottor Igor Cetojevic, "un magro, brizzolato e baffuto" nutrizionista serbo che vive a Cipro. Il dottor Cetojevic convinse la star del tennis a rinunciare al glutine con un semplice test: disse a Djokovic di posare la mano sinistra sullo stomaco, tendere il braccio destro e resistere alla spinta del medico sul suo braccio. Quindi il dottor Cetojevic gli diede una fetta di pane e gli disse di tenerla premuta contro il suo stomaco e ripetè il test.

"Sembrava una follia" scrive Djokovic "e c'era già una differenza notevole". Quando il test ELISA gli rivelò una forte intolleranza a grano e latticini, Djokovic smise di assumere il glutine per 14 giorni e si sentì estremamente bene. Dopodiché, il medico gli chiese di mangiare un bagel. "Mi sono sentito come se mi svegliassi dopo una sbornia" scrive. Il serbo eliminò una volta per tutte il glutine e finì per perdere 11 libbre. Afferma di sentirsi adesso più rapido, più flessibile e con una migliore capacità di concentrazione".


Egli scrive che, da quando ha cominciato la nuova dieta, le "mie allergie sono diminuite; la mia asma è scomparsa; le mie paure e i miei dubbi sono stati sostituiti dalla fiducia." E aggiunge: "Non ho avuto un raffreddore serio o l'influenza da quasi tre anni".

Il libro non tratta solo della dieta e di ricette. Ha anche una parte biografica. Djokovic, nato in Serbia, che ha perso recentemente contro Andy Murray nella finale di Wimbledon, racconta brevemente la fuga in un bunker di cemento quando, ancora bambino, un bombardiere F-117 - "la sua grande pancia di metallo si aprì proprio sopra di me"- passava sopra la sua testa durante i bombardamenti della NATO di Belgrado.

Djokovic parla anche del suo interesse per gli insegnamenti della medicina e della filosofia orientali. Una delle sue esperienze preferite, dice, ha coinvolto un ricercatore e due bicchieri di acqua. Il ricercatore ha attribuito l'energia positiva ad un bicchiere ("amore, gioia, felicità"), e l'energia negativa all'altro imprecando ("rabbia, paura, ostilità"). Dopo alcuni giorni, l'acqua negativa si era tinta di verde, mentre quella positiva era ancora chiara.
"Sembra pazzesco, vero?" scrive Djokovic. "Ma per me, quest’esperienza è la prova che ogni singola cosa al mondo condivide lo stesso tipo di energia - persone, animali, elementi, ogni cosa".

Una cosa che non c'è nel libro: nessun accenno alla sua affinità con il CVAC pod, una camera stagna che agisce sulla pressione, la temperatura e la densità dell'aria, e viene usata dagli atleti per agevolare il loro recupero.

"Ciò che conta non è sapere se si deve credere a questi approcci particolari o seguirli", scrive Djokovic. "Ciò che conta è avere una mente aperta".

 

 

Traduzione di Laura Guidobaldi

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