12/08/2013 10:25 CEST - Personaggi

36 candeline per Iva Majoli

TENNIS - I nostri migliori auguri alla croata Iva Majoli, autrice di uno dei più inaspettati trionfi al Roland Garros nel suo anno di grazia 1997, quando fermò Martina Hingis nella sua corsa al Grande Slam. Di certo ha saputo godersi gli anni del circuito e la vita del circuito, nonostante i molteplici infortuni. Enos Mantoani

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Iva Majoli
Iva Majoli

Oggi, 12 agosto, festeggiamo il 36° compleanno di Iva Majoli (classe 1977, nasce a Zagabria) e ne ripercorriamo brevemente la storia tennistica in quanto Iva è uno dei più classici esempi di giocatori, e giocatrici, che resteranno nella storia del nostro sport per un exploit rimasto poi irripetuto nell’arco di una intera carriera.

Parliamo ovviamente della vittoria al Roland Garros del 1997, punto nodale della sua carriera e della sua vita tennistica. Come raccontato anche dal nostro Alessandro Mastroluca in questo bell’articolo sulle 10 vittorie memorabili al Roland Garros, quello fu il torneo della vita per lei, basti pensare a come ci arrivò e a chi si ritrovò in finale. Infatti, non solo fece due settimane straordinarie recuperando una partita compromessa contro la Davenport agli ottavi (poi vinse 5-7 6-4 6-2, anche se fu l’unico serio ostacolo fino all’ultima giornata), ma si trovò di fronte a una Martina Hingis nel suo anno di grazia. Il 1997 fu infatti per Martina l’anno del Grande Slam mancato – e che le mancherà sempre, come le mancherà il titolo del Roland Garros -, e proprio a causa della giocatrice croata che fermò la svizzera nettamente (6-4 6-2) da netta underdog. Numero 9 del seeding, l’allora 19enne Iva si presentava alla prima finale Slam della carriera contro la sedicenne Hingis già vincitrice dello Slam australiano (peraltro anche dell’edizione del doppio) e in forma spettacolare visto che non risultava perdente da ben 37 partite consecutive. C’è da dire che la svizzera era reduce da una caduta da cavallo che forse l’avevano un po’ condizionata e di certo non le aveva permesso di allenarsi a puntino e acquisire la fiducia necessaria attraverso i tornei preparatori allo Slam parigino. Va dato comunque merito alla Majoli di aver saputo sfruttare il punto debole della Hingis (la seconda di servizio) e di aver giocato senza paura, aggressivamente, con il suo power tennis (dell’epoca, beninteso). Per chi volesse rivedere parte della finale vi proponiamo un link di partenza da youtube (è la prima di sei parti) con commento di Chris Evert.

Anche il commento di Gianni Clerici è significativo in quanto ci ricorda come la Majoli fosse una splendida atleta, croata di origini dalmate; e che contro la Hingis servì pesante, rischiando tutto contro le seconde di servizio non certo irresistibili di Martina.

Dopo l’exploit al Roland Garros del 1997 inizia però un periodo strano per la diciannovenne Iva, poiché la ritroviamo ad esprimere questo pensiero dopo una settimana di intensa vita sociale e di esclusivi inviti a Cannes: “Il mondo dello spettacolo è come il mondo del tennis. Se vinci, sei la persona più simpatica e meravigliosa del mondo. Se perdi però non sei nessuno”. In effetti, i molteplici infortuni (in particolare a una spalla), ma per alcuni soprattutto un’intensa vita sociale, le impedirono di avvicinarsi di nuovo a un traguardo di similare importanza. Un trofeo che probabilmente fu troppo pesante per le pur notevoli spalle della Majoli, poiché da quel momento in poi si sentì quasi solo appellare come “quella che non permise alla Hingis di fare il Grande Slam”, oppure “ha vinto il Roland Garros 1997, però la Hingis era appena caduta da cavallo”, e via dicendo…

E difatti, pur avendo vinto in tutto 8 tornei in singolare (e uno in doppio) contro giocatrici di notevole spessore come la Pierce, la Sabatini, la Arantxa Sanchez, la Novotna, non riuscì mai più ad andare oltre i quarti di finale in nessuno degli Slam. Sicuramente tra il 1999 e il 2000 ebbe un periodo nero, perlopiù legato agli infortuni, visto che a tre quarti degli Slam neppure si presentò, ma successivamente mancò la possibilità di un rientro ad altissimo livello – lei che era stata anche numero 4 delle classifiche mondiali nel 1996 -, e abbastanza in sordina annunciò il suo ritiro dalle scene tennistiche nel 2004, quando a 26 anni si ritrovò al punto di partenza della sua carriera. Disse: “Non sono pronta per lavorare di nuovo in maniera maniacale per tornare tra le prime del mondo”, e dunque preferì ritirarsi.

Rimane comunque rimarchevole il suo impegno in Fed Cup. È lei, infatti, la record-woman della pur giovine nazione croata con il maggior numero di vittorie in totale (21 e 19 sconfitte), il maggior numero di vittorie in singolare (15), il maggior numero di incontri giocati (22) e il numero di edizioni a cui ha partecipato (11). Non stupirà nessuno, dunque, se dal 2012 è l’allenatrice della nazionale croata.
Alcune curiosità, nel 2006 si è sposata con un imprenditore croato, Stipe Marić, e alle nozze furono invitate anche delle colleghe come Jennifer Capriati e Mary Pierce. Nello stesso anno ha dato alla luce la sua prima figlia: Mia.

Nel 2007, forse per ripercorrere gli antichi fasti di un decennio prima nella riviera della Costa Azzurra, Iva ha partecipato alla seconda stagione dell’edizione croata di Ballando con le stelle (fu eliminata alla quarta puntata). A noi non resta dunque che augurarle un felice compleanno, intravedendo, nella sua vita familiare e nel lavoro con la federazione croata, una notevole soddisfazione che le auguriamo duratura negli anni, a lei che è stata sempre così precoce.

Enos Mantoani

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