14/08/2013 11:08 CEST - WTA CINCINNATI

Sharapova, che disastro! Passa la Stephens

TENNIS - Parte male il sodalizio tra Maria Sharapova e Jimmy Connors: Sloane Stephens vince 26 76(5) 63. Ben 62 errori gratuiti nel match per la siberiana. Gibertini

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Sloane Stephens
Sloane Stephens

Sicuramente Jimmy Connors si aspettava un inizio diverso dopo aver accettato di diventare l’allenatore di Maria Sharapova. In una partita durata ben 2 ore e 23 minuti, infarcita di una quantità industriale di errori gratuiti (113!), la rissa n.3 del mondo è caduta al primo impegno nel Western & Southern Open di Cincinnati contro la giovane ventenne americana Sloane Stephens, n.17 del ranking WTA e prima giocatrice a non essere inclusa nel novero delle teste di serie.
Certo non si trattava di un esordio facile, dopo la prematura sconfitta a Wimbledon contro Michelle Larcher de Brito e la rinuncia per infortunio alla Rogers Cup di Toronto, ma questa nuova battuta d’arresto nei turni preliminari getta pesanti ombre sulla condizione fisica e tennistica della bella russa, che aveva deciso di assumere un coach di grande profilo come Connors per tentare di colmare il gap che la separa dalla n.1 Williams.

E dire che il match sembrava iniziato nel migliore dei modi per la Sharapova, con un primo set incamerato con il punteggio di 6-2 in soli 30 minuti, nel quale non aveva mai dato l’impressione di poter essere messa in difficoltà. Molto aggressiva nei colpi di inizio gioco, si era dimostrata inattaccabile sulla battuta (nessuna palla break concessa) ed aveva sempre approfittato delle seconde di servizio dell’avversaria, sulle quali era riuscita a conquistare l’80% dei punti.
Nella pausa tra il primo ed il secondo set, l’allenatore della Stephens, David Nainkin, rincuorava la sua allieva, spronandola a prendere qualche rischio in più per dettare il gioco, aspettandosi un calo di rendimento alla battuta della Sharapova (“Non può continuare a battere così bene”). E nonostante un break iniziale che manda la russa in vantaggio di 2-0 anche nel secondo parziale, si vede che la partita comincia a cambiare direzione: la percentuale di prime di Sharapova scende dal 72% del primo set fino ad un più modesto 50%, e sulla prima palla break concessa nel match, Maria spedisce in rete un facile diritto da metà campo, rimettendo in gara l’avversaria, che da quel momento tiene i suoi turni di battuta con maggiore autorità. La Stephens inizia ad avere occasioni su occasioni anche nei game di risposta: sul 2-2 ha una pala per andare in vantaggio di un break, ma le spreca malamente con un passante di diritto largo; sul 3-3 si trova 15-40, ma commette due errori gratuiti piuttosto banali. Gli errori salgono vertiginosamente (saranno 23 per Stephens contro 26 per Sharapova solo nel secondo parziale), ma le due riescono a tenere i rispettivi turni di battuta fino al tie-break, nel quale l’americana scappa subito sul 3-0, salvo poi farsi riacchiappare sul 3-3. Grazie ad un diritto lungo di Sharapova, la giovane Sloane si issa a due set point sul 6-4: il primo lo scheggia malamente, ma sul secondo è il rovescio a tradire Maria ed a mandare la partita al terzo set.

Nervosismo ed errori a go-go nel parziale decisivo, ma è Sloane Stephens ad essere più solida, e senza esitazione si porta sul 4-1, con addirittura una palla per andare 5-1, che però viene annullata con coraggio da Sharapova. Maria prova a cercare occasionalmente la via della rete, ma non è il suo gioco, e finisce spesso e volentieri a rimanere a fondocampo a sbagliare per prima. La Stephens ha l’occasione di tremare quando serve per il match sul 5-3: i primi due match point se ne vanno con altrettanti doppi falli, ma gli errori della Sharapova sono quasi una garanzia, ed la terza palla match è quella buona.

Vanni Gibertini

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