03/09/2013 20:40 CEST - IL PERSONAGGIO

Flavia, una rivincita attesa due anni

TENNIS - Dopo la sconfitta con la Kerber nei quarti del 2011 a New York Flavia dichiarò: "Suvvia ragazzi, non è morto nessuno, credo che occasioni come questa mi ricapiteranno", ed ha avuto ragione lei. Nessuno avrebbe mai scommesso che sarebbe tornata su quei livelli. Stefano Tarantino

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Flavia Pennetta
Flavia Pennetta

La vittoria di una splendida Flavia Pennetta nel match di ottavi di finale contro la favorita rumena Simona Halep (4 titoli da metà giugno in poi), non è solo il giusto premio ad una ragazza che ha aperto la strada all'esplosione del tennis femminile italiano con il suo ingresso nella Top10 (prima tennista azzurra a riuscirci ad agosto 2009 dopo la vittoria contro la Hantuchova nel torneo di Cincinnati), ma soprattutto una piccola rivincita contro il destino.

Già, perché Flavia, per la quarta volta nei quarti agli Us Open (nel 2008, 2009 e 2011 prima di questa edizione), due anni fa aveva perso quella che tutti avevamo definita l'occasione della vita.
Allora aveva 29 anni, affrontava l'ancora acerba Angelique Kerber (allora nr. 92 del ranking ma che proprio da quel match sarebbe letteralmente esplosa sino ad arrivare ai vertici del ranking femminile), la strada verso la prima semifinale in uno Slam sembrava spalancata.

Ed invece la tedesca la spuntò al terzo, con Flavia avanti 3-1 nel parziale decisivo prima di subire l'inesorabile rimonta dell'avversaria. A fine match, Flavia forse per nascondere la sua delusione dichiarò:”Suvvia ragazzi, mica è morto qualcuno.... Sono convinta che occasioni come questa mi ricapiteranno”. Ma nessuno credette alla possibilità che Flavia potesse avere più una occasione simile.

Ed il prosieguo della carriera di Flavia sembrava essere andato proprio in quella direzione. Una lenta discesa in classifica, i guai al polso, l'operazione e poi il ritorno pieno di difficoltà, le qualificazioni per accedere ai main draw, i primi piccoli progresssi, la qualificazione di diritto al tabellone degli Us Open, una mezza impresa praticamente (Flavia prima dello slam americano era nr. 83 del ranking). Ma a New York la Pennetta si trova come a casa sua.

Qui nel 2008 aveva battuto Petrova e Mauresmo prima di cedere alla Safina, qui nel 2009 aveva annullato 6 match point a Vera Zvonareva prima di essere fermata da Serena Williams, sempre qui due anni fa battè in un incredibile match la Sharapova, qui quest'anno ha lasciato 4 game a Sara Errani, prima di far fuori la Kuznetsova ed ora per l'appunto la Halep.

Si dirà, si ma se non ci fosse stata la pioggia Flavia ce l'avrebbe mai fatta con la Halep? Ma il bello della vita è proprio questo, il destino alle volte ti ridà quello che in altre occasioni ti ha tolto, è stavolta ne ha beneficiato la nostra Pennetta, anche se va detto che la fortuna te la devi cercare, non viene mai da sola.

Ed allora possiamo dire che Flavia si è presa una bella rivincita, contro tutto e tutti. Crediamo che sarebbe stata felice di rispondere in conferenza stampa....”Ve l'avevo detto due anni fa che non era morto nessuno e che mi sarebbe ricapitata l'occasione”.....

Brava Flavia, ennesimo esempio di abnegazione e sacrifico del tennis femminile nostrano.

Ora ci possiamo godere la sfida nei quarti tra lei e Roberta, entrambe meriterebbero la semifinale, che vinca la migliore.

Stefano Tarantino

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