03/09/2013 10:06 CEST - US OPEN 2013

Pennetta e Vinci, amiche e rivali cresciute a 60 km di distanza

TENNIS - Una delle due ragazze pugliesi giocherà per la prima volta la semifinale di uno Slam all’US Open di New York. Con la Azarenka? Erano già avversarie più di 20 anni fa. Campionesse junior al Roland Garros sono fra le più forti tenniste del mondo seguendo percorsi di vita diversi. “Solo nell’amore abbiamo avuto storie simili: quando è finito…è stato meglio!” Da NY Ubaldo Scanagatta

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Roberta Vinci
Roberta Vinci
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Io non so quanti sono ancora in buona salute fra coloro che hanno avuto la ventura di vedere per le prime volte nei tornei giovanili pugliesi Flavia Pennetta a 9 anni e Roberta Vinci a 8 incrociare le loro racchette. Mi domando quanti di loro avrebbero mai potuto immaginare che un giorno quelle due ragazzine sarebbero diventate due tenniste esperte capaci di diventare intorno ai 30 anni fra le migliori tenniste del mondo e un giorno avversarie in un match valevole per un posto in semifinale all’US Open: un match in linea con la tradizione recente, che vuole almeno un'azzurra nei quarti negli ultimi sei anni (Pennetta 4 volte, Vinci 2, Schiavone e Errani una) e porterà per il secondo anno di fila un'italiana in semifinale.

E sono certo che la risposta è: nessuno. Anche se magari i genitori delle due ragazze avranno sognato una carriera dignitosa per le loro figlie quando, per l’appunto in coppia, seppere vincere il torneo di doppio junior al Roland Garros nel 1999. Quattordici anni fa.

Quel giorno c’ero a Parigi, le vidi anch’io. Gli azzurri/e vincevano talmente poco, anche a livello junior, che occasioni simili parevano irripetibili. I giornalisti italiani c’erano tutti. Chi avrebbe mai detto che poi, proprio in doppio, sia la Vinci (con la Errani), sia la Pennetta (con la Dulko) sarebbero diventate n.1 del mondo, avrebbero vinto Slam anche da senior.

Flavia è maturata prima di Roberta. Fino a tre,quattro anni fa, Roberta faceva fatica ad essere considerata doppista. Sentite l’audio registrato oggi, racconta “sono migliorata più tardi, ad un certo punto ero quasi rassegnata a fare la doppista, Flavia era invece quella più forte, …ma i successi di Sara mi hanno persuaso che potevo farcela anch’io, sono cresciuta, diventata più consapevole della mia forza…arrivare in semifinale sarebbe molto importante per me.

Flavia, prima top-ten italiana le stava decisamente avanti. Roberta, dopo anni da top-100 ma galleggiando fra la sessantesima e l’ottantesima posizione, è improvvisamente passata alla fascia superiore, da 20 a 40, e poi da due anni ecco il  grande salto fra le top 25. Eppoi a ridosso delle top-ten dove si trova da diverse settimane, pronta a spiccare il grande balzo che avverrebbe se battesse Flavia e centrasse la prima semifinale della carriera.

Anche Flavia, quattro quarti di finale qui a New York come nessuna altra tennista italiana è stata capace di raggiungere in nessuno Slam, sogna di arrivare a disputare la sua prima semifinale. Lei top-10 è già stata, oggi è n.83, ma l’8 luglio 2013 era ancora n.100 (n.122 Wta prima del Roland Garros e n.158 prima di Strasburgo). Con i punti conquistati qui è già come se fosse n.39 anche nell’eventualità di una sconfitta con la Vinci.

“Flavia non avrà nulla da perdere giocando contro di me _ aveva detto Roberta subito dopo la vittoria sulla Giorgi. Situazione assolutamente rovesciata rispetto a pochi anni fa.

Ora anche se le due ragazze si dicono amiche, non c’è dubbio che non possano anche sentirsi rivali. Da più di vent’anni sono state messe a confronto, continuamente. Prima nelle Puglie, poi in Italia, adesso nel mondo. Gli incontri ufficiali del circuito WTA sono appena 8 dal 2003 al 2010 – già non si incontrano più da 3 anni, dal Roland Garros 2010 quando Flavia vinse 61 61 _  e ne hanno vinti quattro ciascuna, curiosamente sempre alternati, il primo successo è della Vinci, il secondo della Pennetta, il terzo della Vinci e così via i dispari di Roberta, i pari di Flavia (che i suoi incontri li ha vinti tutti sulla terra, mentre Robi ha vinto il solo sul cemento e il solo indoor), però mi piacerebbe sapere quante volte si sono incontrate davvero, da allieve, da junior, da classificate C, B e A. Una statistica che temo non si troverà mai (per quel che può contare, è una curiosità). In teoria stavolta, nella nona sfida, toccherebbe a Roberta di vincere…ma Flavia ha perso già 3 volte nei quarti a Flushing e per il calcolo delle probabilità dovrebbe poter vincere una volta.

Dopo tante battaglie vinte assieme le due ragazze pugliesi sono sempre andate a cercarsi compagne di doppio diverse. Dopo il Roland Garros 1999 le occasioni per giocare il doppio insieme, Fed Cup a parte _ dove come sapete Roberta è imbattuta (hanno giocato anche a Biella contro l’Ucraina) _ ci sarebbero state.

“Non so perché ma non l’abbiamo mai giocato” dice Flavia. Qualcosa a questo riguardo sembra sfuggire. Si possono fare solo illazioni, che verranno smentite ufficialmente.

La mia sensazione è che forse Flavia, diventata più forte prima di Roberta, possa a suo tempo averla un tantino snobbata (così come è stata per anni sotto-considerata Sara Errani) preferendole qualche altra compagna. E dacchè Roberta ha uno status di doppista uguale se non migliore di quello di Flavia allora è stata Roberta a “scansare” l’ipotesi di far coppia con la Pennetta, anche perché se è diventata n.1 con Sara, non avrebbe senso che la mollasse. Oltretutto Sara è più giovane e fino a pochi mesi fa Flavia pareva avere un futuro dietro le spalle.   

Alla Vinci doppista dette fiducia Sandrine Testud, accanto alla quale la piccola Robertina dimostrò di essere all’altezza, raggiungendo una semifinale di doppio femminile proprio qui a New York. Il primo segnale internazionale che quella ragazzina di Taranto in doppio ci sapeva davvero fare.

Adesso tutte e due, la Vinci per i risultati di due anni – e al bis nei quarti all’US open _ Flavia dopo gli exploit di questo torneo, secondo me scenderanno in campo l’un contro l’altra armata convinte di vincere. Come è in fondo giusto che sia.

A Flavia ho fatto tutte domande sui primi incontri fra lei e Roberta, le cui case distano secondo Flavia “fra i 35 e i 45 chilometri (anche se da Taranto a Brindisi i km ufficiali sono una sessantina…)”. 

“Se cominciamo a contare i nostri incontri, da quelli under 10, i provinciali, i regionali, sono certamente più di 20…Fino a 16 anni ha vinto sempre lei- dice Flavia _ Era un anno più piccola ed era proprio una nanetta. Poi ho vinto qualche volta anch’io. Siamo quasi sorelle, abbiamo dormito 4 anni in camera insieme a Roma, quando fummo convocate dalla federazione…il positivo della parte negativa di questa situazione  è che ci sarà comunque un’italiana in semifinale”. Se Flavia vincesse salirebbe a n.30 del mondo, se addirittura vincesse il torneo n.17…(ma lo scrivo così, tanto per darvi un’informazione).

Siamo arrivate in modo diverso in alto nelle classifiche, prima io e poi lei in alto, abbiamo avuto in comune tante cose, abbiamo avuto i nostri infortuni, io il tifo a 18 anni, lei un ginocchio che l’ha martoriata a lungo e poi la spalla…ma oggi lei serve bene, è solida atleticamente, sa fare tutto, ha quel rovescio…è completa, sa fare tutto”.

_ Destino simile anche in amore…

Beh (ride) dopo le nostre separazioni è andata meglio ad entrambe!”

Dovrà giocare anche in doppio contro Errani e Vinci, lei e Medina Garrigues. Le chiedo: - Ma prima del match se vi incontrate fate finta di nulla, non ne accennate o vi sfrugugliate un po’?

“Ci stuzzichiamo, ci stuzzichiamo, lo farà già domani anche prima del doppio…”.

Chiunque vinca, avrebbe detto Chiambretti al vecchio festival di Sanremo, sarà un successo. E’ il quarto derby italiano a questo US open…nazionalizzato. Doug Robson, inviato di USA Today ha infatti commentato passando accanto ai nostri desk: “Ci sono più incontri fra italiani che fra americani in questo US open!”.

Personalmente ritengo che la Pennetta abbia più chances di far partita con la Azarenka (che non dovrebbe perdere né con Ivanovic né con Hantuchova) di quante ne abbia la Vinci. E se così fosse ci si potrebbe augurare che fosse lei a vincere. Ma non è affatto detto che io abbia ragione. Perciò… che vinca la migliore. Che a questo punto non so chi sia. Sono state entrambe straordinarie. Così come lo era stata l’anno scorso, non dimentichiamolo perché non sarebbe giusto, Sara Errani

VINCI-PENNETTA: I PRECEDENTI (4-4, 1-0 sul duro)

2003 ORTISEI ORTISEI, ITALY R32 CARPET Roberta Vinci 2-6 7-6 (2) 6-3
2005 PALERMO PALERMO, ITALY Q CLAY Flavia Pennetta 6-1 4-6 7-6 (3)
2007 BOGOTA BOGOTA, COLOMBIA S CLAY Roberta Vinci 3-6 7-6 (2) 6-2
2007 ACAPULCO Acapulco, MEXICO R16 CLAY Flavia Pennetta 6-0 6-2
2009 BARCELONA BARCELONA, SPAIN R16 CLAY Roberta Vinci 6-1 6-2
2009 PALERMO PALERMO, ITALY R16 CLAY Flavia Pennetta 7-5 6-1
2009 TOKYO - PAN PACIFIC TOKYO, JAPAN R64 HARD Roberta Vinci 6-1 6-2
2010 FRENCH OPEN PARIS, FRANCE R64 CLAY Flavia Pennetta 6-1 6-1

 

Da New York, Ubaldo Scanagatta

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