14/09/2013 00:13 CEST - Us Open

Mostruoso Nadal:13 Slam A rischio il record di Federer

TENNIS - 13mo slam in 18 finali per Rafa Nadal, terzo nella classifica all time dietro Federer e Sampras. 10mo titolo stagionale, 60mo in carriera per il maiorchino. Secondo trionfo a New York dopo quello del 2010. Nadal è il primo dal 2003 a vincere Canada, Cincinnati e Us Open nello stesso anno. Da New York, Ubaldo Scanagatta

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Rafael Nadal con la coppa degli US Open 2013
Rafael Nadal con la coppa degli US Open 2013

Nadal-Djokovic 6-2 3-6 6-4 6-1

Fenomenal, bestial, sensational, exceptional Nadal!

Ragazzi che fenomeno. Il re della terra battuta e di 8 Roland Garros aveva già vinto l’US Open (e l’Australian Open e Wimbledon), ma non aveva convinto del tutto i suoi tanti (troppi?) detrattori, quelli che lo chiamano pallettaro. Quelli che lo hanno fatto dovrebbero battersi il petto e chiedere perdono agli dei del tennis, perché stasera (anche stasera) Nadal ha fatto vedere il repertorio del campione completo, quello che in un tutto un US open (più mezzo Cincinnati) perde soltanto quattro volte la battuta _ o non si diceva che il servizio era il suo punto debole?

Servendo le prime ad una media di 180 km orari è riuscito ugualmente  ametterne dentro 78 su 121, vale a dire il 64%  _ quello che quando arriva a rete fa 17 punti su 23 (74%) perchè sei volte un campionissimo come Djokovic lo passa ma lui non sbaglia una sola volée quando arriva a tiro su quei missili del serbo, e su un totale di 223 punti quanti errori gratuiti commette sparando pallate di dritto e di rovescio: 20 soltanto, una miseria. Il dritto resta naturalmente il suo colpo migliore e più efficace, ma quanti pagherebbero anche fra i top-player per aver un rovescio della varietà (tagli, piatti, top-spin), della solidità e dell’aggressività di Rafa Nadal? Non vi fidate della statistiche che leggete, e che parlano di un Djokovic capace di commettere 53 errori gratuiti. Gratuiti un accidenti, quando quegli errori vengono dopo scambi di 27, 35 e anche 54 colpi: Djokovic quello di 54 in realtà lui lo ha vinto ed è quello che gli ha consentito di salire a 4-2 nel secondo set: è forse lo scambio più pazzesco al quale io abbia mai assistito. Però andate a vedere cosa succede subito dopo. Nadal lo perde, il pubblico si esalta, Djokovic si eccita…ma Rafa non fa una piega. Va a rispondere nel game successivo e brekka Djokovic. Cavolo, ragazzi, se quelli non sono attributi!

Io vi sfido a trovare oggi un punto debole di Rafa. Su qualunque superficie. Fategli la palla corta e lui non solo ci arriva ma ne rigioca un’altra angolatissima e imprendibile, alla faccia dei cosiddetti pallettari che non dovrebbero avere mano. Davvero c’è qui qualcuno che pensa ancora che Rafa non abbia una manina fatata? Che non sia solo l’uomo delle randellate in top-spin. Anche quelle mai casuali. Come gli servono per recuperare la posizione perduta, riguadagnare il centro del campo, ecco che lui alza la traiettoria, ma sempre tirando forte, non pallette. Cannonballs che rimbalzano sopra le spalle dell’avversario. Djokovic con il dritto ha tentato di avventarcisi sopra, di schiacciarle, e fino al 4 pari ha fatto partita uguale, potendo anzi lamentare di essere stato nel terzo set un break avanti fino al 3 pari. E poi quelle tre pallebreak consecutive non sfruttate sul 4 pari 0-40… Djokovic non ha colpe se non è riuscito a trasformarle: un dritto vincente di Rafa, imprendibile, uno scambio in cui i due hanno affettato rasoiate di rovesci tagliati che facevano la barba al nastro e dal quale è emerso vittorioso chi ha saputo farli meglio, un ace (il terzo della partita di Rafa…non si dirà che non sappia scegliere i momenti in cui tirarli eh?).

Quei tre salvataggi di Rafa, poi salito sul 5-4, sono stati altrettante mazzate per Novak che pure non è partito male sul suo successivo game di battuta, 30-0 ma poi ha sbagliato, quasi in stato confusionale, tre dritti di fila, fuori e in rete, fino ad offrire il setpoint del terzo set che Nadal non si è fatto pregare di sfruttare.   
Io capisco chi adora Federer, un giocatore obiettivamente unico nel panorama tennistico di sempre per eleganza, stile, fluidità, souplesse, condivido la passione di quanti stravedono per Novak Djokovic, atleta incommensurabile (che forse stanotte ha pagato un tantino, più sul mentale che sul fisico, lo sforzo sostenuto con Wawrinka l’altra sera, 4 ore e 9 minuti giocati a un ritmo forsennato), sono più che solidale con quanti si entusiasmano per le capacità difensive di Andy Murray e la grinta, ma non riesco a capire quanti discutono ancora oggi Nadal.

Ma come si fa? Perché ha anche tanti muscoli? Perché è spagnolo e gli spagnoli sono sospettati di tutto e di più per via dei dottor Fuentes, Del Moral e soci? E noi in Italia con Conconi e tutta la sua equipe abbiamo scherzato a suo tempo? Che la gente stando seduta a casa propria voglia saperne,e  dichiari di saperne, più di decine di medici che gli hanno fatto test a tutte le ore del giorno e da anni, mi pare assurdo. Ah, ma anche Armstrong ha preso in giro tutti per anni e poi si è scoperto.

Ragazzi, tutto può essere per carità, ma le illazioni campate in aria non dovrebbero avere cittadinanza, né qui né altrove. E scusatemi poi se sottolineo una sostanzionale differenza fra uno sport di fatica  e resistenza, come il ciclismo, e uno di intelligenza tattica (il tennista ne ha bisogno come dello scacchista), di talento puro (certi colpi ti potresti drogare quanto ti pare, ma se non ti riesce fare una controsmorzata con la palla che torna indietro verso la rete che cavolo c’entra il muscolo? E il doping?), idem per quelle traiettorie assassine del servizio mancino, dosate con la giusta alternanza.

Ragazzi molti di voi scrivono senza aver concosciuto da vicino un giocatore. Io ne ho conosciuti a centinaia, alcuni meglio altri peggio. Per me sarebbe la più cocente delusione del mondo se un ragazzo che io stimo come stimo lui, che ritengo sano come sana è tutta la sua famiglia anche come impostazione mentale, educazione, cultura sportiva e quant’altro, avesse barato.

E ovviamente non  lo giustificherei mai. Detto questo continuerei a ritenere però che rafa Nadal è decisamente uno dei giocatori più intelligenti, non solo per come si comporta in campo, ma anche fuori, che io abbia mai conosciuto. Non ho mai avuto timore a sostenere questo, a costo di venir chiamato da voi UbiNadal, perché lo credo. Anche Djokovic è un ragazzo di un’intelligenza assolutamente fuori dal comune. Del resto pensate con tutte le pressioni e le sollecitazioni che da anni e anni affrontanto questi ragazzi, se sono mai andati fuori registro, se hanno suscitato maldicenze, cattiverie da colleghi che pure hanno spesso battuto.
Loro due, come Roger Federer con la loro sportmanship e fairplay, hanno contribuito in maniera incredibile  a fare del tennis lo sport internazionalmente popolare che è. In altri sport le grandi rivalità sono spesso sfociate anche in dichiarazioni velenose, in cattiverie gratuite ripreso da questo o quel gossiparo e dilatate. Fra loro non è mai mancato il rispetto reciproco. Lo hanno mostrato in tutti i modi, in tutti i tempi, senza mai deflettere.
Nadal ha vinto questo torneo ma non si può dire che sia più forte di Djokovic solo perché ha vinto 22 partite e ne ha perse 15, o perché ha vinto quest’ultima, peraltro giocata a livelli straordinari per le prime 3 ore, dopo che Djokovic era stato avanti di un break nel terzo e anch 4 pari 0-40 sul servizio di Nadal.

La partita è forse finita lì, Djokovic secondo me _ e l’ho già scritto _ ha pagato lo sforzo mentale del match con Wawrinka, ma certe partite sono sul filo, basta un nonnullla a farle finire in maniera diversa. Nadal è un mostro anche sotto il profilo della concentrazione infinita, della grinta inesauribile, della capacità di recuperare partite messe male. Ma quante volte abbiamo scritto le stesso cose di Djokovic che anche oggi fino ad un certo punto ha sicuramente preso più l’iniziativa perché quelle sono le sue caratteristiche di gioco. Certo che se dall’altra parte la palla gli torna sempre indietro alla fine uno si smonta. Cede. Anche di schianto come gli è successo nel quarto set. Ma in Australia nel match di sei ore la stessa fine, anche se lottando davvero fino all’ultima palla, l’aveva fatta Nadal.

Il tennis è uno sport magnifico –l’hanno detto in tanti – perché un verdetto non è mai definitivo. Il risultato dell’US open potrà essere contraddetto da quello dell’Australian Open. L’unica cosa che proprio non si potrà più accettare di sentire dire è che Rafa Nadal è un terraiolo puro, che sul cemento ci sono giocatori decisamente migliori di lui. Forse il miglior Djokovic. Forse…ma chi può giurarlo? E non rispolveriamo qui l’annosa polemica del GOAT: Rafa con 13 Slam può arrivare a vincerne più di 17, e può farlo _ lo ha provato _ non solo al Roland Garros ma dovunque. Ma gli Slam non sono la cartina di tornasole di tutto: troppi giocatori non li hanno giocati quando in Australia ci andavano in pochi, e anche negli USA, troppi sono stati professionisti banditi, troppi infine hanno avuto la sfortuna di imbattersi in lotti di concorrenti molto più agguerriti e competitivi. Sono discorsi che possono divertire i tifosi, ma lasciano il tempo che trovano. Almeno così la penso io, che pure mi sono sorbito migliaia di commenti negli anni su quest’argomento.

Oggi bisogna solo celebrare due campioni che sono il n.1 e il n.2 del mondo (probabilmente fra poco l’attuale n.2 passerà il n.1) e che hanno fornito uno straordinario spettacolo di tennis, di forza atletica, di classe, di talento, di intelligenza, di tutto. Grazie Rafa, grazie Novak. Per me non è nemmeno così importante chi abbia vinto, anche se merita tutti gli onori come capita sempre ai vincitori di un…”Mondiale”.

 

 

DICHIARAZIONI POST MATCH:

Djokovic: "Mi congratulo con Rafa e il suo team. Ha meritato di vincere questo trofeo. Mi dispiace aver perso. E' stato un privilegio lottare per questo trofeo. Ci rivediamo l'anno prossimo."

Nadal: "Solo il mio team sa quanto questo trofeo significa per me. Faccio i miei complimenti a Novak è un grande giocatore. Contro di lui è sempre durissima. Sono sicuro che quando finirai la tua carriera verrai ricordato come uno dei migliori della storia del tennis"

 

Da New York, Ubaldo Scanagatta

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