19/09/2013 22:05 CEST - Tennis flash

Djordje Djokovic scalpita: "Presto mi vedrete nei tornei importanti"

19.9.2013

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Se proprio dovesse valere il motto "buon sangue non mente", allora anche per Djordje Djokovic il successo non sarebbe tanto lontano. 18enne da pochi mesi, un testimonial come il n.1 che nel 2008 parlava di un ragazzo "con molto più talento", ma nessun risultato da registrare negli annali fino ad oggi, il piccolo di casa non manca di faccia tosta e ambizioni.

E non importa se Nick di Bollettieri gli dica di non provare a paragonarsi al fratellone Nole, e non importa che la scorsa settimana, nel suo terzo Challenger in carriera a Banja Luka (Bosnia), sia riuscito a strappare soltanto tre games al futuro finalista Diego Sebastian Schwartzman, n.133 del ranking: Djordje scalpita, vuole sfondare, andare oltre i risultati modestissimi dell'altro fratello Marko (oggi 22enne), e con un'incredibile fiducia in sé stesso.

"Tatticamente sento di avere una marcia in più", parte in quarta "il piccolo di casa", raggiunto telefonicamente da un redattore di Sports Illustrated. "Oggi sento di poter battere un top-200 senza problemi, mi manca soltanto la fiducia mentale che nasce dalle vittorie. Naturalmente non mi nascondo dietro un dito: è vero, non ho tanti successi, ma perdendo ho fatto tanta esperienza, fisicamente mi sento a posto e sono pronto per il salto di qualità, aspetto soltanto la mia occasione".

Peccato però che queste, e a suon di wild-cards (Kosice, Bergamo, ecc...) non siano mancate negli ultimi mesi, smentendo sistematicamente le attese degli organizzatori, e con tanti a ironizzare sul suo conto nel circuito.Ecco infatti un'ultima domanda velenosa, a chiusura dell'intervista: "A questo proposito c'è chi gli ha dato il soprannome "Wild Card", lei come risponde?".

Senza scomporsi, Djordje mostra già il callo sulle interviste scomode: "Me l'aspettavo, e sono già convinto dell'idea che sia meglio arrivare nel main draw con la soddisfazione di esserci perchè ce la si fa, e non per la fiducia di qualche direttore che poi mette solo pressioni. Su questo ringrazio Nole che mi ha convinto, ma anche Nick (Bollettieri, ndr) e Niki (Pilic, ndr), con cui mi sono allenato negli ultimi anni".

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