04/10/2013 13:23 CEST - Atp Pechino

Fognini show per un set e mezzo Va 62 41 ma vince Nadal

TENNIS - A Pechino, Fognini va davvero vicino a firmare la vittoria più importante della sua carriera. Per un set e mezzo domina nadal. Lo spagnolo però vince gli ultimi 5 game del secondo set e chiude 26 64 61. Antonio Garofalo

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Fabio Fognini
Fabio Fognini

A Pechino, Fognini va davvero vicino a firmare la vittoria più importante della sua carriera. Per un set e mezzo domina Nadal, sale 62 41 giocando la sua miglior partita di sempre. Lo spagnolo però vince gli ultimi 5 game del secondo set e chiude 26 64 61: l'azzurro subisce così la 25ma sconfitta in 28 partite giocate in carriera contro top-10. In semifinale, Nadal, che insegue l'11mo titolo in 13 tornei disputati (ha mancato la finale solo a Wimbledon) affronterà Berdych (15-3 i precedenti, Berdych non vince da Madrid 2006). Vincendo, tornerebbe numero 1 la prossima settimana per la prima volta dal 3 luglio 2011. "Non è il momento di pensare al numero 1" ha spiegato Nadal, "ma solo al prossimo avversario . Non farò nessuna preparazione speciale per la prossima partita, non è la mia ultima occasione per tornare numero 1, non mi crea pressioni, non ho l'ossessione del numero 1. E' già successo in passato, se capita ancora sarà speciale per me, ma vedremo".

Inizia il match e ti chiedi, come sempre quando è in campo l'azzurro, se ti troverai di fronte il giocatore capace di infilare la doppietta Stoccarda-Amburgo con finale a Umago o quello che fa harakiri al primo turno a Wimbledon con Melzer rimediando 10.000 dollari di multa e agli Us Open raccogliendo 5 game contro tale Ram, mai in grado in carriera di passare un turno a New York. Ammireremo il giocatore a tratti irresistibile che ha stordito Berdych e Gasquet a Montecarlo issandosi fino alla semifinale o il folle che regala match litigando con il mondo e concludendo con falli di piede volontari per protesta?

L'ultimo dei due precedenti al Roland Garros con Fognini sconfitto si in tre set ma a lungo all'altezza del Re della terra rossa lascia sperare in un match almeno equilibrato. Pronti via e hai davanti agli occhi una delle migliori versioni in carriera del ligure. Determinato, aggressivo e soprattutto concentrato solo sulla partita. Per carità, di fronte non pare esserci il Nadal dominatore della stagione, imbattuto sul cemento con i trionfi di Indian Wells, Cincinnati, Canada e Us Open, stranamente falloso e passivo.

Fabio tiene tranquillamente il primo game di battuta e nel primo gioco di servizio dello spagnolo recupera da 40-15 e si issa a palla break. Nadal la salva con un dritto sulla linea ma sulla seconda opportunità l'azzurro è bravo a seguire a rete un fantastico rovescio in cross e a chiudere alla seconda volée. Fognini continua a dominare il gioco costringendo Nadal ad una mera difesa, non si concede pause al servizio e sul 4-1 riesce a strappare nuovamente il servizio al lo spagnolo recuperando ancora un game da 40-15 e portandosi clamorosamente sul 5-1 con due grandi accelerazioni di dritto.

Qui si intravede un cenno di reazione di Nadal che salva due set point e strappa per la prima volta la battuta a Fognini, ma è solo un fuoco di paglia perché al cambio di campo il maiorchino cede per la terza volta il servizio nel set con Fabio che conclude il parziale in 41 minuti con un mirabile passante in cross di dritto. 6-2 Fognini ed è tutto vero. Due numeri raccontano il primo set: 20 vincenti per Fognini, 3 per Nadal, che perde il servizio tre volte su quattro turni di battuta nel primo set.

Ad inizio secondo set si teme il rilassamento del l'azzurro con Nadal pronto ad azzannare la preda e invece, tenuto con qualche sofferenza il game d'apertura, Fognini strappa addirittura a 0 il servizio allo spagnolo grazie anche ad un pazzesco passante incrociato in back di rovescio tirato da tre metri fuori dal campo e con Nadal incredulo a rete.

Sul 62 30, con Fognini che prende letteralmente a pallate un signore che deve ancora perdere una partita sul cemento nel 2013 e che è ad una sola vittoria dal tornare numero 1 del mondo non puoi, per l'ennesima volta non chiedere: ma perché, maledetto o benedetto talento pazzo, non giochi sempre così?
L'orgoglio di Nadal è comunque incredibile anche nelle giornate peggiori e solo grazie ad esso salva due palle del 4-0 che avrebbero ammazzato il match, con "vamos" di ordinanza.

 Il settimo game è probabilmente la chiave del match, lo spartiacque tra quello che possiamo definire il primo e il secondo tempo. Fognini salva cinque palle break, ma deve arrendersi alla sesta dopo quasi 10 minuti. E' il passaggio cruciale, è l'epifania della resa di Fognini che vince 10 dei primi 13 game (62 41) e solo 1 degli ultimi 12.

Nadal vola da 1-4 a 6-4 chiudendo con un ace al centro e nel terzo set Fognini, che chiede l'intervento del fisioterapista per un problema al polso, non riesce più a rientrare in partita. Nadal continua a "fare il Nadal", ritrova gli uncini di dritto che erano mancati nel primo set e mezzo, ritrova i vincenti di rovescio mentre Fognini finisce sempre più lontano dalla riga di fondo, sempre più in difesa. L'azzurro tiene il servizio nel primo game del terzo set, poi lascia sei game di fila a Nadal che continua l'imbattibilità sul duro nel 2013 e si porta a una sola vittoria dal ritorno al numero 1 del mondo.

"Fognini ha giocato un tennis incredibile fino al 3-0 nel secondo set" ha detto Nadal in conferenza stampa. "Ma io ho commesso troppi errori sui punti importanti, non posso andare sotto 62 30. Quando affronti un avversario che sta giocandobene, devi cercare di spingerlo al limite, costringerlo a giocare al massimo per mlto tempo. E io non l'ho fatto per il primo set e mezzo, per questo il punteggio era così netto in suo favore. Poi la situazione è cambiata".

"Oggi ho sentito da subito dolore al ginocchio" ha aggiunto Nadal, che si è toccato già dopo il primo punto e ha chiesto l'intervento del fisioterapista dopo il terzo game. "E quando succede qualcosa in un punto sensibile per me, mi spavento. Quando ti capita qualcosa del genere al primo punto della partita, lì al ginocchio, i ricordi dell'infortunio tornano e non è facile concentrarsi solo sul match, perché pensi se si sia trattato solo di un cattivo movimento oppure no. A lungo sentivo di non avere abbastanza forza nel ginocchio quando provavo a colpire in corsa. Comunque col passare del tempo mi sono mosso meglio, è importante, spero si sia trattato solo di un brutto movimento a inizio partita, che non sia niente di serio".

Antonio Garofalo

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